Capitolo 22: Magari Non Piace Neanche Agli Elfi
“If you ain't a ten you're a nine point nine
Tippin' n' spillin' that home made wine
On your tied up T-shirt
Every little kiss is drivin' me wild.”
- Drunk in Love, Luke Bryan“Cazzo.” Scorpius si guardò allo specchio del bagno tormentato nel dubbio: qualche centimetro sotto l'orecchio destro spiccava una macchia scura. Sapeva esattamente cosa fosse, abile opera d'arte di Rose Weasley, che aveva totalmente apprezzato.Però, non posso lasciarla o qualcuno mi farà domande, però voglio, però non posso, però voglio.
Continuò a fissarsi nello specchio perplesso per un paio di minuti, poi qualcuno bussò con energia.
“MALFOY.”
Ah, parli del diavolo... E arriva svolazzando con meravigliosi capelli ros-
“MAFLOY. ESCI O TI AMMAZZO.” Questa volta al grido seguirono irati colpi sulla porta.
“Sto uscendo, Weasley. Per l'amor di Salazar, è troppo presto per urlare così.” E aprì la porta.
“Sei in bagno da venti minuti.”
“Avevo un problema da risolvere.” Ghignò.
“Mi auguro tu sia riuscito a risolverlo, perché non avrai l'autorizzazione a riusare la stanza.”
Scorpius si limitò ad alzare gli occhi al cielo e sparì nella sua stanza alla ricerca dalla sua bacchetta: meglio non dover rispondere a strane domande su strani segni sul collo.
Una volta cancellato ogni segno della passione della sera prima, ritornò nella Sala Comune e si imbatté in Lys.
“Buon giorno, Scorpius.”
“Ciao, Lysander.”
“Urlava contro di te?”
“A quanto pare.”
“Pensavo foste in tregua”
Oh lo siamo, pensò Scorpius, passandosi una mano sul collo “Il mio troppo uso del bagno alla mattina l'ha infastidita.”
Lys scosse la testa divertito “La scuola non avrà mai pace con voi due.”
“Decisamente no.” Ghignò immaginando le reazione di Hogwarts alla scoperta della relazione tra di loro: sicuramente non avrebbero portato la pace.
“Almeno le tieni testa. Pochi ci riescono. Comunque, scendi?”
Scorpius annuì e scese a colazione; i due parlarono per tutto il tragitto di Quidditch e si separarono solo davanti al Tavolo dei Serpeverde.
“Malfoy.” Salutarono due voci allegre.
“Nott, Zabini. Dov'è Albus?”
“Sta parlando con sua sorella. Non ho capito esattamente, ma ha detto qualcosa sull'evitare di vedere quella 'vipera'. Supponiamo si riferisse alla sua ex-ragazza.” Disse Zabini.
“Finalmente il ragazzo si è svegliato. Il che ci porta a te. Eva mi ha detto che Amber sta diventando irrequieta.”
Scorpius rimase impassibile “Non se ne parla. La odio, caso chiuso. Sempre odiata.”
“Che posso anche capire. Ma non è male. Sia io che Zabini abbiamo apprezzato.”
“E' una troia.”
“Non è l'unica.” Argomentò Nott.
“E' la peggiore. E' viscida, e stupida, e... brutta.”
“Non è così male!” Lo contraddisse Zabini.
“Non ricominciamo. Io con quella non voglio avere nulla a che fare.”
“Almeno abbi qualcosa a che fare con qualcun'altra.” Il tono di voce di Nott modulato a preghiera. “Sono triste per te.”
“Tutti i Serpeverde lo sono.” Aggiunse Zabini.
Scorpius si limitò ad alzare le spalle. “Ho altro a cui pensare.”
“Tipo?” Chiesero in coro i due, allibiti.
“Tipo cosa?” Intervenne una terza voce.
“Albus! Sopravvissuto ai Grifondoro?” Lo salutò Scorpius, decisamente sollevato di vedere l'amico.
“Sì. La Vipera non c'era.”
Risero tutti e quattro e poi Albus riprese “Comunque. Dove eravate?”
“Scorpius deve portarsi a letto qualcuno.” Spiegò Zabini, mentre Nott annuiva. “Ah, Albus, aspetta. Tua cugina?”
“Non è ancora scesa.” Rispose.
Zabini annuì alzando le spalle e Nott riprese la sua battaglia “Ascolta. Ti farebbe bene.”
Scorpius sospirò. “Sono stufo di quella parte della mia vita.”
Calò un silenzio sconvolto: la bocca di Albus pendeva aperta, Nott era rimasto pietrificato mentre Zabini rischiò di soffocare nel suo succo di zucca.
Scorpius li ignorò.
Qualche minuto dopo Nott sembrò aver riacquistato l'uso della parola perché parlò “Non ti piace più fare sesso?”
Scorpius scoppiò a ridere “Ma sei scemo?”
“M- ma allora... Non capisco.” Il povero Serpeverde sembrava perso.
“Non voglio più tutte quelle ragazze senza significato, una perdita di tempo unica. Al momento ho altro a cui pensare.”
Vedendo però che sia Zabini che Nott ancora lo guardavano perplessi gli venne un'idea e aggiunse “Questo non vuol dire che ogni tanto...” E alzò le spalle con indifferenza.
Albus invece sembrava aver capito “Non è così male avere una relazione più seria, o comunque stare per un po' lontani da quella vita, ragazzi, sapete?Però, io ora sono tornato alla libertà, per cui... Dov'è Eva Red quando serve? Necessito di un nome.”
Nott si riprese completamente a quell'affermazione e batté il cinque all'amico. “Non lo so, ma scenderà sicuramente a minuti.”
“E si spera che anche Weasley faccia la sua entrata a breve.”
Scorpius cercò di assumere la solita espressione indifferente, ma poi l'amico lo coinvolse chiedendogli se l'avesse vista.
“Sì, mi ha urlato contro mezz'oretta fa. E prima che tu dica qualcosa Albus: non le ho detto niente. Se l'è presa perché stavo occupando il bagno da troppo. E no, non l'ho fatto apposta a farla arrabbiare. Merlino, sono proprio un bravo ragazzo.” Scorpius sollevò le spalle in direzione di Albus, che lo guardò incerto.
“Giuri che non lo hai fatto apposta?”
“Tutto quello che vuoi.”
“Possiamo chiederlo direttamente a lei.” Intervenne di colpo Zabini, alzandosi per urlare a una figura che stava passando accanto al Tavolo. “WEASLEY!”
La ragazza si fermò e si girò, non del tutto certa di chi l'avesse chiamata; quando individuò Zabini alzò gli occhi al cielo esasperata, ma poi notò che Scorpius gli stava seduto proprio accanto.
“Che vuoi?” Urlò di rimando.
“Vieni qui.” Gridò Zabini.
Intanto, metà della popolazione studentesca di Hogwarts si era fermata a fissare la scena, curiosa di quali potessero essere gli sviluppi. Anche il Tavolo dei Professori era in fermento, il Professor Longbottom e la Preside sembravano nel bel mezzo di una discussione, incerti se intervenire o no.
Rose camminò fino al Tavolo e si sedette accanto a suo cugino, davanti a Scorpius. “Che vuoi Zabini? Ho da fare.”
“Ci chiedevamo se Malfoy qui ti avesse provocata stamattina. E io mi chiedevo quando ti deciderai a uscire con me e smettere di fare la preziosa.”
Rose voltò lentamente lo sguardo su Scorpius e si fermò qualche secondo a fissarlo; il ragazzo aveva gli occhi puntati su di lei, l'espressione un misto di rabbia e divertimento. La ragazza sospettò che non dovesse essere troppo felice delle continue richieste di Zabini, ma che al tempo stesso sapesse che lei avrebbe risposto a tono e l'avrebbe fatto divertire.
Continuando a fissare Scorpius rispose con il tono più anti-Malfoy che riuscì a rievocare dai meandri della sua mente “Quello che fa Malfoy poco mi importa. Davvero. E non saprei se stamattina mi abbia provocata apposta, mi provoca sempre, volta più, volta meno.” Si sforzò di scoccare al ragazzo un'occhiataccia, poi riprese “Mentre, no, Zabini, per la milionesima volta: non uscirò con te. Non sono interessata. Chiedimelo ancora una volta e non farai una bella fine. Puoi domandare a Malfoy: sa di cosa sono capace.”
Scorpius si ritrovò a pensare che lo sapeva fin troppo bene, e che al tempo stesso ancora sapeva troppo poco.
Intanto Rose aveva salutato, baciato Albus e raggiunto le sue amiche al Tavolo Grifondoro.
Piano piano l'intera scuola tornò ai propri affari, domandandosi cosa mai avesse detto Rose Weasley a Zabini e Malfoy; Albus era decisamente divertito e così Nott.
“Ouch. Io te lo avevo detto di lasciare perdere Weasley.” Disse.
“Io amo mia cugina.” Aggiunse Albus ridendo.
Anche io, concordò Scorpius in silenzio.
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Non puoi essere una Weasley senza capelli rossi e un Malfoy senza arroganza.
FanfictionDal Capitolo 21: Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla. "Hei." Protestò lei. "Sì?" Il tono innocente. "Mi stai distraendo." "Ma davvero?" Q...