Capitolo 20.

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Capitolo 20: Divinazione?

All I knew this morning when I woke
Is I know something now, know something now I didn't before
And all I've seen since 18 hours ago is green eyes and freckles and your smile in the back of my mind making me feel like
I just want to know you better know you better know you better now”
-Everything Has Changed, Taylor Swift feat. Ed Sheeran

Erano passate un paio di settimane da quando Scorpius si era dichiarato e ancora nessuno sapeva cosa stesse succedendo sotto ai loro nasi; il solo pensiero esaltava Rose.
Non aveva mai tenuto un segreto, quando era una bambina non riusciva nemmeno a nascondere alla madre di avere mangiato una Cioccorana senza permesso e ora stava nascondendo al mondo la relazione con un Malfoy.
Nessuno si era accorto di nulla, nulla era cambiato e la vita ad Hogwarts scorreva indisturbata. Solo Lily e Amelia le avevano fatto qualche domanda sulle sue sparizioni temporanee ma, entrambe troppo concentrate sui loro progetti per San Valentino, era stato facile sviarle. Lily l'aveva minacciata con un “non finisce qua”e un “so che c'è qualcosa sotto”, ma non sembrava essere andata oltre le parole.
Ovviamente nessuno degli amici di Scorpius aveva manifestato sospetto e l'unica che davvero Rose considerava pericolosa era la Red: tutti sapevano che con lei nel castello un segreto non sarebbe rimasto tale per più di due secondi, eppure questa volta sembrava non aver captato o intuito niente.
Nonostante tutti sembrassero alquanto ciechi Rose e Scorpius si erano impegnati a mantenere le apparenze e a dimostrare, che sebbene avessero un patto per andare d'accordo, ancora si odiavano a morte e avrebbero preferito uccidersi piuttosto che dirsi una parola gentile. La realtà era ben diversa.
Le sere passate in compagnia di Scorpius erano straordinarie e si ritrovava spesso a domandarsi per quanto questo idillio potesse continuare: si può odiare una persona per sei anni e poi rendersi conto di aver sbagliato tutto?, si chiedeva spesso. Scorpius era sì, decisamente arrogante, ma sapeva mostrare una gentilezza e un'intelligenza sorprendenti, e Rose aveva dovuto a malincuore ammettere che la sua logica in fatto di ex-ragazze era intoccabile; nonostante continuasse a disapprovare un simile trattamento verso la popolazione femminile, il ragazzo non aveva mai nascosto le sue intenzioni e con lei, beh con lei, era un gentiluomo.
E non riusciva a smettere di pensare a quando le aveva proposto una lista di luoghi in cui si sarebbero potuti rifugiare, ognuno elencato con pro e contro. Quando gli aveva chiesto come mai avesse fatto una cosa simile, era scoppiato a ridere e le aveva risposto “Perché è quello che avresti fatto tu prima di decidere, sto velocizzando il processo.”
E in effetti, dopo solo un'ora di valutazione e ponderazione, aveva preso una decisione ed erano partiti in direzione dell'aula di Divinazione. Nessuno dei due seguiva quella lezione, ma sapevano che dalle cinque in avanti non vi veniva tenuta più nessuna classe e quindi era vuota, ma soprattutto indisturbata: nell'arco dell'ultima settimana e mezza avevano passato lì praticamente tutte le loro sere.
In classe, durante le riunioni con i Prefetti, in presenza di terzi erano i soliti, e Scorpius si stava davvero impegnando a non lanciarle frecciatine provocanti, sebbene sostenesse che lei gli rendeva il tutto molto complicato. Cosa niente affatto vera, pensò Rose.
In ogni caso tutte le mattine scendevano in tempi differenti e si sforzavano di mostrarsi disturbati dalla presenza dell'altro: entrambi lo trovavano di estremo divertimento, soprattutto da quando Scorpius sedeva al loro Tavolo durante i pasti per tenere compagnia ad Albus, costretto con i Grifondoro affinché Elisabeth fosse tranquilla e felice.
Nonostante tutto fosse stato così perfetto Rose si sentiva agitata quella mattina: era il 14 Febbraio e lei odiava il 14 Febbraio, San Valentino.
Per quanto la riguardava era una festa stupida e inutile, perché l'amore non si sarebbe dovuto celebrare solamente in un giorno, dove tutti facevano i carini e i simpaticoni ma sempre; e non sopportava tutte quelle moine esagerate e i regalini e le smancerie su smancerie. Ciò che la preoccupava era cosa avrebbe fatto Scorpius al riguardo: non voleva essere trattata diversamente, non voleva un regalo e non voleva essere portata in un 'posticino speciale' tutto rosa e zuccheroso. Bleah, pensò disgustata e rabbrividì al solo pensiero.
Ma le sue paure furono interrotte dall'arrivo di Lily e Amelia, che si sedettero accanto a lei e cominciarono a imburrare un paio di toast, il viso illuminato da due sorrisi enormi.
“Buuuuuooongiorno Rose!” Urlò Lily, chiaramente al settimo cielo.
Rose rispose con un grugnito
“Oh, andiamo Rose! E' San Valentino!”
“Appunto.”
“Sei impossibile.” Lily la guardò male “Ma io oggi non ti ascolterò perché sono troppo felice e non mi puoi rovinare l'umore! Oh ecco, Anant!” E si alzò in punta dei piedi per fare segno a un ragazzo alto, che pochi secondi dopo la raggiunse e le si sedette accanto, baciandola.
Anche Amelia si lamentò per il cinismo di Rose e anche lei fu ricompensata con l'arrivo di Luke.
Rose si rifiutò di guardare queste scenette melense e si concentrò sul cibo, ma non le furono concessi più di due minuti di tregua perché arrivò anche Roxanne con Sam, ovviamente.
Cominciarono tutti a chiacchierare e tra un bacio e l'altro la discussione si fermò su Elisabeth e le ultime vicende con Albus: la ragazza era diventata estremamente paranoica e possessiva e la settimana precedente avevano dovuto convincerla per lasciare che Albus partecipasse a uno dei meeting Weasley-Potter.
“Io non so proprio cosa le sia preso. Non era così all'inizio.”
“Io non la posso vedere.”
“Tu non la puoi vedere da quando ha detto quella cosa su Malfoy.” Le ricordò Lily.
“E nessuno di noi potrà più vedere Albus se ci sentono: stanno arrivando.” Hugo, che li aveva raggiunti, fece un cenno verso l'entrata della Sala Grande.
Tutti si voltarono nella stessa direzione, ma solo a Rose il cuore aumentò i battiti: se c'era Albus, allora doveva esserci anche... E infatti, Scorpius aveva appena varcato la porta.
I loro occhi si incrociarono e Scorpius ghignò, per poi distogliere lo sguardo. La stessa cosa fece Rose.
“Oh povero, Albus. Guardate. Scorpius si è fermato a salutare gli altri e lui non ci si può nemmeno avvicinare.” Amelia sembrava molto dispiaciuta, negli occhi di Lily si leggeva solo rabbia, e così in quelli di Rose.
“Non è accettabile. Deve lasciarla.”
“Volete che vi senta? Piantatela.” Hugo le riprese arrabbiato.
Due secondi dopo Albus ed Elisabeth li raggiunsero e si sedettero con loro, cominciando a mangiare.
Elisabeth fu la prima a parlare “Rose mi spiace, ma ci raggiungerà.”
“Eh?” Chiese incerta di cosa intendesse.
“Volevo solo che non ti preparassi a gioire per l'assenza di Scorpius e poi rimanere delusa. Si unirà a noi anche oggi.”
“Ah. Eh, San Valentino non è mai stato il mio giorno fortunato.”
“Sei senza appuntamento?” Le chiese Elisabeth, non accorgendosi del sarcasmo.
Prima che Rose potesse rispondere però, si intromise Lily con malizia “In realtà” Sottolineò “Lewis pare sia stato nuovamente rifiutato e gira voce che abbia rifiutato anche qualcun altro, ma nessuno sa chi sia.”
“Davvero, cuginetta?” Chiese Roxanne.
“Non lo saprete mai.”
“Non capisco perché tu non accetti le avance di nessuno.”
“E' quello che le dico anche io: secondo me c'è qualcosa sotto.”
“Non c'è nulla sotto, Lily.” Chiarì Rose, cercando di usare un tono convincente.
“Non sei l'unica ad avere problemi con gli ammiratori, guardate lì.” Anant indicò nella direzione del Tavolo dei Serpeverde con divertimento.
Si voltarono tutti e videro che Malfoy era circondato da un gruppo di ragazzine.
Rose sorrise tra sé e sé, non era la prima volta che accadeva e Scorpius non la deludeva mai con lo spettacolo.
“Vorranno sapere se è ancora libero per oggi.” Considerò Sam.
“Povere illuse.” Albus scosse la testa.
“Perché, esce con qualcuno?” Chiese Lily, curiosa.
“No. Ma non accetterà mai. E' mesi che non vede nessuno, ed è strano. Ma comunque quelle non sono il suo tipo.”
“Perché Scorpius Malfoy ha un tipo?” Elisabeth guardava il suo fidanzato a occhi aperti “Pensavo che gli andasse bene più o meno chiunque avesse un paio di gambe e un accenno di seno.”
Rose dovette trattenersi dall'ucciderla.
Nemmeno Albus sembrava troppo contento del commento “Questo è un commento degno di Rose. Comunque, Scorpius non esce mai propriamente con qualcuno. Lui si limita a portarle a letto. Uscire è un concetto che gli è estraneo. Quando Scorpius uscirà con qualcuna sono convinto sarà una intelligente e difficile. Quelle sono bamboline senza cervello. E comunque troppo piccole.”
Rose sperò vivamente di non star arrossendo, ma per sua fortuna l'attenzione degli altri era rivolta alla scenetta in mezzo alla Sala.
“Non l'avevo mai vista così.” Ammise Lily. “E non avevo mai notato che non uscivadavvero.”
“Io ve l'avevo detto che abbiamo un codice.” Disse Albus, ma poi si rese conto di aver usato il plurale e si affrettò a giustificarsi con Elisabeth.
Intanto Scorpius era riuscito a liberarsi delle ragazzine, e dopo essere stato fermato da una Corvonero del sesto anno, riuscì finalmente a raggiungere la sua meta.
“Ciao.” Li salutò, sedendosi accanto ad Albus ed esattamente davanti a Rose.
Risposero tutti con un tono felice con l'eccezione di un sonoro grugnito.
“Sai Weasley, mi domando sempre come Lewis possa essere fissato con una ragazza così poco ragazza.”
“E' la stessa cosa che mi domando io nei tuoi confronti. Suppongo nella vita non si possano avere tutte le soddisfazioni che desideriamo.” Gli rispose.
Scorpius si limitò a ghignare, ma poi Rose sentì una mano sfiorarle il ginocchio e brividi percorrerle la schiena.
Intanto il resto della combriccola aveva cominciato a discutere di Quidditch e della Coppa, cosa che scatenò una serie di frecciatine tra i membri delle due Case e una serie di calci nascosti tra due particolari amanti.
E poi tutti furono interrotti da una voce famigliare “Weasley.”
Metà del Tavolo si girò nella direzione della voce; Zabini sorrise e si scusò. “Intendevo Rose.”
La mano che aveva continuato a disegnare cerchi sul ginocchio della ragazza per tutta la colazione, si interruppe bruscamente.
“Sì?” Gli chiese Rose.
Zabini non sembrava per nulla imbarazzato, nonostante avesse l'attenzione di un'intera famiglia e relativi fidanzati “Ho saputo che non hai nulla da fare oggi e quindi: ti va di uscire insieme a me? Un giretto a Hogsmeade?”
“Mi spiace, Zabini. Valgono le stesse cose che ti avevo detto l'ultima volta.”
Il ragazzo non sembrò affatto risentito e la guardò sorridendo “Ti farò cambiare idea.”
“Ne dubito.”
“Vedremo.” E se ne andò.
“Che faccia tosta!” Commentò Lily.
“Disgustoso.” Concordò Elisabeth, la quale sembrava nutrire una forte avversione per gli amici di Albus.
“Io lo trovo piuttosto divertente. Almeno non è viscido come Lewis.” Disse Rose. La mano che si era impossessata del suo ginocchio, la colpì e poi si ritirò.
Rose intercettò lo sguardo di Scorpius e notò che il ragazzo la guardava a metà tra il divertito e l'offeso. Cercò di comunicargli le sue scuse e implorarlo di non abbandonare la sua gamba, si era affezionata alla mano calda.
Quando ebbero finito di mangiare, le coppiette si alzarono e si diressero verso Hogsmeade, o le Sale Comuni o dovunque li portasse l'amore.
Rose li guardò disgustata e si rese conto che al Tavolo erano rimasti solo lei e Scorpius. Temette.
“Cosa vuoi fare oggi?” Le chiese prendendola alla sprovvista.
“Non lo so.”
“Divinazione?” Avevano deciso che così nessuno avrebbe capito a cosa si riferivano
“Divinazione.” Concordò Rose felice.
“Vado prima io. Passo in camera a prendere il libro.”
“E io vado alle cucine a chiedere se posso avere qualcosa per pranzo?”
Scorpius annuì con approvazione e si alzò.
Mentre lo guardava andare via Rose fu di nuovo colpita dalla sua figura e da quanto fosse affascinante, anche in quel momento, senza divisa e con una tuta verde e una felpa bianca. 
Pazzesco, si disse.
- Io te lo avevo detto.
- Oh, ma stai zitta.
- E' quel sedere vero? E i muscoli? Dovresti muoverti a togliergliela quella roba.
- Ho detto: stai zitta.
Rose sapeva che le sue guance stavano diventando di una delicata sfumatura di rossa.

***

La giornata di Rose era stata meravigliosa e poteva solo migliorare.
Lei e Scorpius avevano passato tutta la giornata nella classe di Divinazione e si erano divertiti un mondo. Un po' avevano letto, ciascuno per conto suo, seduti sui puff; avevano giocato a scacchi – fino a quando il ragazzo non aveva implorato tregua – e a Gobbiglie – qui si era ripreso una decisiva rivincita – e mangiato ciò che le avevano dato gli Elfi; parlato e scherzato, e poi per un po' non c'erano state parole, solo baci.
Entrambi avevano raccontato di dover studiare e che avrebbero passato la giornata tra la le loro camere e la Biblioteca, ma in realtà, né l'uno né l'altra si erano neanche avvicinati a un libro. Per come la vedeva Scorpius, le labbra di Rose erano ben più interessanti.
Mentre scendeva a cena, sola, Rose sentiva ancora il sapore di Scorpius e rivedeva tutti i momenti più belli della giornata: era stata perfetta, sembrava che le avesse letto la mente e si era comportato come se San Valentino non fosse mia esistito.
E avevano anche due ore di turno quella sera: tutte le coppie che avrebbe potuto stanare! Queste sono giornate degne di esistere, pensò soddisfatta.
Una volta a cena si sedette accanto a una ragazza del sesto anno a cui aveva rivolto la parola sì e no un paio di volte: di Amelia e Lily nessuna traccia, fu però raggiunta da Hugo e Helena e questi portavano interessanti notizie.
“Credo che Albus non ci raggiungerà stasera.”
“Come mai?”
“Elisabeth gli ha fatto una scenata pazzesca davanti ai Tre Manici e lui finalmente l'ha mandata a stendere.”
“Già. Non credo che mangerà molto spesso qui.”
Rose sorrise contenta “Era ora. Era diventata una vera strega.”
“La gelosia è terribile.” Concordò Helena.
“Però questo è un peccato perché ora si concentrerà al massimo sul Quidditch e ci renderà la vita impossibile.”
“Hugo, la partita con i Serpeverde è fra tantissimo: può succedere di tutto da qui a lì.”
“Tua sorella ha ragione.”
“Non importa. Vi voglio tutti concentratissimi. Corvonero non sarà una passeggiata la settimana prossima.”
“Lo sappiamo Hugo, vedrai, saremo bravissimi. Ora, scusatemi, ma ho un turno che mi aspetta.”
“Con Malfoy?” Chiese Helena.
Sospirò. “Sempre, sempre con quel dannato.”
“Ellie ancora si rifiuta di far cambio con te?”
“Non ne vuole sapere.”
“Buon divertimento.” Le augurò Helena sarcastica.
E lo sarà, rispose Rose nella sua testa, senza l'ombra di ironia.

***

La mattina dopo Scorpius si alzò con ansia e preoccupazione. Le sentiva nelle vene, in tutto il corpo. Ma sapeva che doveva farlo: aveva già aspettato troppo. La cosa che più lo turbava era come l'avrebbe presa Rose.
L'avrebbe accettato o l'avrebbe ucciso? Come avrebbe risposto?
Oh, Salazar, quella ragazza, mi sta facendo impazzire.
La sera prima avevano beccato un sacco di coppiette nascoste in giro per il castello e si era divertito un mondo a vedere le loro espressioni terrorizzate e a osservare quella di Rose: soddisfatta e divertita.
E sapeva che non poteva continuare a mentirle, non ci riusciva. Il problema era che la sua verità era scomoda e lo preoccupava. Però aveva pensato a come parlarle e pensava che il 15 Febbraio, o meglio il giorno dopo San Valentino – che lei tanto odiava – sarebbe stato perfetto. Sperava che lei cogliesse l'ironia.
Così quella sera, una volta che Ellie e Lysander erano usciti per adempiere ai loro compiti da Capiscuola, l'aveva chiamata a sé.
Era bellissima come sempre: i capelli rossi legati come poteva, gli occhi azzurri che brillavano curiosi e il solito sorriso ironico.
L'avvicinò a sé, respirando quel profumo ammagliante e poi la fece sedere davanti a sé. Lo fissava curioso e a Scorpius si strinse il cuore: sarebbe forse stato meglio lasciare tutto com'era? E se questo cambiasse le cose?
Ma io non riesco più a non dirglielo.
Quindi, inspirato ed espirato, la guardò dritta negli occhi e le disse, con un mezzo ghigno “Ti devo parlare.”

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