Capitolo 12.

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Capitolo 12: Non Sei Intelligente Come Tutti Sostengono

"Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona."
- Inferno, V, Dante Alighieri.

Dopo l'emozionante apertura dei regali Lysander ed Ellie si vestirono e uscirono diretti alle proprie Case per augurare 'Buon Natale' ai propri amici; Scorpius e Rose invece restarono sapendo che i loro amici sarebbero stati occupati con fidanzati e conquiste.

Si cambiarono - Scorpius non approvò per nulla la scelta di lei: la maledì un centinaio di volte nella sua testa per aver indossato jeans così stretti - e si risedettero in quelle che avevano deciso essere le proprie postazioni davanti al fuoco.
Rose tentò di concentrarsi sul suo romanzo e non sulle mani che giravano le pagine di un libro davanti a lei, e nemmeno sui jeans chiari che scendevano sulla vita lasciando intravedere l'elastico nero di quelli che dovevano essere boxer. Maledetto Malfoy,pensò arrabbiata con le sue dita, i suoi boxer, se stessa e quell'idiota.

I due ragazzi continuarono a leggere scaldati dal fuoco per qualche ora, ma poi Scorpius aveva alzato lo sguardo e senza pensarci le aveva domandato se volesse giocare a scacchi.

"Malfoy, stai davvero sfidando me a scacchi?"
"Cosa ho appena detto Weasley?!"

Lei lo guardò divertita "Come vuoi." E con un saltino balzò dalla sedia; ritornò qualche secondo dopo con una scacchiera tra le mani. Alcuni pezzi si agitavano e occhieggiavano tesi la stanza intorno.

"Che stai facendo?" Chiese a Scorpius quando il ragazzo qualche secondo dopo cominciò a sistemare i pezzi neri.

Lui la guardò con le sopracciglia aggrottate "Ehm, sistemando i pezzi forse?"

"Sono io nera, sempre. Ma Albus non ti ha mai detto nulla?"

Scorpius la guardò come se fosse impazzita, era particolarmente schizzata quella mattina. Scosse la testa e ancor più sorpreso osservò il sorriso enorme che le si era formato.

"Oh Merlino, sarà così divertente! E' una vita che non vincevo."
"Credi che vincerai Weasley?" Scoppiò a ridere.

Rose lo guardò imperturbata, poverino, verrà ridotto in frantumi. Nessuno l'aveva mai battuta, tranne suo padre, ma lui è Ron Weasley, certamente.
Rose non rispose, lo guardò con divertimento e gli fece un cenno: comprendendo Scorpius mosse la prima pedina, lei seguì subito.
Stavano giocando da dieci minuti, silenziosi e concentrati; quello di cui non si accorse Scorpius furono le labbra tirate di Rose, che continuava a stringere i denti cercando in ogni maniera di trattenere un sorriso. Se ne fosse accorto, forse avrebbe potuto evitare, o perlomeno prevedere quello che accadde non più di dieci secondi dopo.

"Scacco matto!"
Cosa? COME? Gli occhi del ragazzo dilatati dall'orrore. Gli alzò a incontrare quelli azzurri della ragazza, che gli tolsero il fiato, insieme ai pensieri.
Rose lo guardava con immensa soddisfazione, ma mancava della sua solita aurea di superiorità, era semplicemente divertita e non appena vide l'espressione sconvolta sul viso del ragazzo scoppiò a ridere.
"Oh - Merlino - Malfoy" Riuscì a blaterare tra le risate "Oh - porco - Salazar, - la - tua - faccia!"
Scorpius non riuscì ad arrabbiarsi, troppo sconvolto dal nuovo trattamento che gli stava riservando la ragazza. Rideva.
"Voglio la rivincita." Disse con il tono più serio che riuscì a formulare. "Ora"
Dovette passare ancora un minuto buono prima che la ragazza riuscisse a formulare una frase di senso compiuto. "Come vuoi Malfoy. Nessun problema."
Giocarono per tre ore intere, finché i loro stomaci non cominciarono a brontolare.
Rose vinse ancora e ancora.

Non puoi essere una Weasley senza capelli rossi e un Malfoy senza arroganza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora