Capitolo 27.

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Capitolo 27: Ribellione Adolescenziale Contro Genitori Potenti?

Everybody's been there, everybody's been stared down
By the enemy
Fallen for the fear and done some disappearing
Bow down to the mighty
Don't run, stop holding your tongue
Maybe there's a way out of the cage where you live
Maybe one of these days you can let the light in
Show me how big your brave is.”
- Brave, Sara Bareilles

Rose si svegliò al suono di un bip continuo e si affrettò a zittirlo, per evitare di disturbare la figura accanto a lei: Scorpius, come aveva ben presto realizzato, non era una persona mattutina - ancora non comprendeva come riuscisse a essere pronto e perfetto in dieci minuti – ma era finalmente riuscita a farlo ragionare e ora non doveva svegliarlo, così il ragazzo, invece di aprire gli occhi e richiuderli subito, dormiva senza interruzione.
Si alzò e cominciò a prepararsi come tutte le mattine, quando arrivò al solito momento di agonia per i capelli indomabili, di Scorpius ancora non c'era traccia. Finita l'opera, tornò nella loro stanza, dove il ragazzo dormiva beato.
Scosse al testa, prese la sua borsa e si assicurò di sbattere forte la porta prima di dirigersi verso la Sala Grande per colazione.
La Sala si stava riempiendo velocemente e come nelle ultime due mattine, al suo passaggio bene più di una testa si voltò; Rose si premurò di ignorarle, esasperata.
Si sedette e salutò Lily e Amelia, chiedendo “Ma secondo voi smetteranno mai?”
“Prima o poi. Ma è inevitabile che ti fissino: hai fatto scandalo. E aggiungerei: ben ti sta!” Rispose la cugina, la forchetta a mezz'aria.
Rose alzò gli occhi al soffitto, oggi di un blu decisamente primaverile, e sorrise dell'atteggiamento offeso della cugina.
“Non aiuta che ieri Amber Eiden ti abbia urlato contro.” Aggiunse Amelia, anche lei divertita.
Rose arrossì e abbassò gli occhi sul piatto “Ah.”
Amelia aveva ragione: le urla di Amber Eiden davanti all'aula di Pozioni avevano fatto scalpore.
Avevano appena finito la lezione e stavano uscendo dalla classe quando la ragazza bionda le si era parata davanti bloccandole il passaggio e a Rose erano serviti parecchi secondi prima di capire cosa stesse succedendo. Scorpius invece aveva reagito molto più velocemente: qualche metro più indietro di Rose, aveva lasciato Albus e si era frapposto tra le due ragazze. Amber aveva cominciato a urlargli contro e accusarlo, ma Scorpius si era limitato a rispondere secco, spiegandole che“Rose o non Rose, in ogni caso, non saresti tu. Comunque, è Rose.”
Allora la ragazza l'aveva spostato e aveva cominciato a urlare contro a Rose: “Chi credi di essere, eh?!”“Tanto ti mollerà come fa con tutte”“Sei il suo nuovo giocattolino, capisci?”, le aveva detto, tra le altre cose.
Rose non aveva battuto ciglia, né indietreggiato di un passo; Scorpius invece si era decisamente adirato a quelle parole e aveva alzato la voce.
Lei però non era stata colpita, né si sentiva offesa. Forse sarebbe stato diverso se non avessi avuto mesi per conoscere Scorpius e fidarmi, pensò ora.
Lily interruppe i suoi pensieri “E in ogni caso, Scorpius è stato davvero tenero.”
“Non avrebbe dovuto urlarle contro” Scosse la testa Rose.
“Questa volta concordo con Lily, Amber urlava contro la ragazza che ama per colpa sua” Amelia virgolettò con le dita le ultime due parole “E' ovvio che volesse proteggerti.”
Rose pensò che fosse strano sentire 'la ragazza che ama' riferita a se stessa, ma si sentì incredibilmente lusingata, come tutte le volte che Scorpius glielo diceva, o sussurrava, come ogni volta che le rivolgeva un complimento o semplicemente lo beccava a fissarla.
Intanto Lily aveva ripreso a chiacchierare fitto e Rose si lasciò coinvolgere; qualche minuto più tardi anche Scorpius entrò nella Sala, con estrema nonchalance e i loro sguardi si intrecciarono immediatamente; il ragazzo ghignò e Rose alzò gli occhi al soffitto, di nuovo.
Qualche secondo dopo un fruscio di ali anticipò il planare rumoroso dei gufi sui Tavoli e una serie di lettere caddero davanti a Rose, che capì subito di cosa si trattasse. Rimase a occhieggiarle, incerta di come reagire: una era vistosamente rossa.
Non ebbe il tempo di prevenire o limitare il danno perché la voce di suo padre cominciò ad echeggiare sulle pareti della Sala, terribile “ROSE WEALEY, SPERO VIVAMENTE CHE NON SIA VERO. PENSAVO DI ESSERE STATO MOLTO CHIARO. STO CONTEMPLANDO DI RITIRATI DA QUELLA SCUOLA. RISPONDI IMMEDIAMENTE.”
Rose sentì calore affluirle alle guance e si rifiutò di alzare gli occhi dal tavolo, consapevole che ogni singolo studente avesse gli occhi fissi su di lei.
Aprì la busta con la calligrafia di sua madre e sospirò di sollievo nello scorgere la prima riga. 

Non puoi essere una Weasley senza capelli rossi e un Malfoy senza arroganza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora