Capitolo 29: Come Hogwarts Comanda, Signor Malfoy.
“'Cause I know that you're an old-fashioned man, yeah
Can I have your daughter for the rest of my life?
Say yes, say yes 'cause I need to know
You say I'll never get your blessing 'til the day I die
Tough luck, my friend, but the answer is 'No'Why you gotta be so rude?
Don't you know I'm human too?
Why you gotta be so rude?
I'm gonna marry her anyway”
- Rude, MAGIC!Quando la mattina del Due Maggio suonò la sveglia, Rose si svegliò con un sobbalzo: Oh, porca miseria. Era quel giorno. Inspirò ed espirò e poi non ebbe pietà alcuna per il coinquilino di letto.
“Scorpius!” Lo chiamò.
“Eh?”
“Dobbiamo alzarci.”
Il ragazzo sollevò la testa dal cuscino, la guardò, spalancò gli occhi e poi ributtò la testa sul letto, coprendosi con le coperte. “No.”
“Scorpius.”
“Mi ammazzerà, Rose.”
Rose scoppiò a ridere. “Ti difendo io.”
Il ragazzo rispose sotterrandosi più a fondo nel letto.
“Alzati, non voglio fare il discorso da sola.”
Scorpius si sollevò e poggio i piedi per terra, passandosi una mano tra i capelli “Ci sono anche Lys ed Ellie.”
Rose gli lanciò addosso la maglietta con cui aveva dormito e sparì nella sua stanza.
“Guarda che così mi provochi” Le urlò dietro lui.
Rose ridacchiò, vestendosi e controllando che la divisa fosse in perfetto ordine. Poi afferrò la spazzola, un paio di forcine e tornò nella stanza di Scorpius, piazzandosi davanti allo specchio nell'armadio del ragazzo. Scorpius si era vestito ed era occupato a rifare il letto.
Rose guardò le onde formate dai suoi capelli, né ricci né lisci e, forcina in bocca, si mise al lavoro. Decise di legarli in una treccia e la fece cadere di lato.
Contemplata l'opera si voltò e sorrise nel vedere le lenzuola perfettamente sistemate di Scorpius: Rose aveva scoperto che era davvero bravo a fare il letto e ormai era diventato il suo compito abituale.
Il ragazzo era seduto sul bordo del letto e doveva averla osservata, perché non appena lei si girò, si alzò e le andò incontro.
“Dici che così va bene?” Le chiese perplesso.
Scorpius, per la prima volta in sette anni, aveva deciso di indossare la divisa appropriatamente: le maniche erano tirate giù, la cravatta stretta e la camicia infilata nei pantaloni neri. Non indossava il pullover con lo stemma di Hogwarts, ma lo aveva legato sui fianchi. Lo fece voltare su se stesso.
Ok, quei pantaloni sì che gli stanno bene sul sedere.
- Puoi anche dire culo.
- Non era necessario.
- Beh, comunque, concordo: GNAM.
- Non potresti sembrare un po' meno... Disperata?
- Io non sono disperata, e tu lo sai bene.
Prima che Rose riuscisse a rispondere alla sua vocina, Scorpius interruppe la discussione mentale con tono nervoso “Rose? Non va bene?”
Gli sorrise “Scusa. Sei perfetto. Davvero.”
“Sembro un bravo ragazzo?”
“Vieni qui.”
Scorpius si avvicinò e lei gli sistemò i capelli, solitamente in ciuffi disordinati. “Cerca di non passarti la mano nei capelli ogni cinque secondi, ok?”
Il ragazzo si morse il labbro “Ci proverò.” Poi la trasse a sé e la bacio piano. “Andiamo?” Chiese.
Rose si limitò ad annuire.
Si lavarono i denti e scesero a colazione.
Si erano svegliati presto e in effetti la Sala Grande era ancora vuota, solamente alcuni Professori erano già seduti al loro Tavolo, intenti a leggere la Gazzetta del Profeta, e Lys ed Ellie stavano parlando con la Preside; si unirono anche loro.
“Bene, buongiorno Signor Malfoy e Signorina Weasley. Vorrei solo congratularmi con voi tutti per l'organizzazione e l'entusiasmo che avete mostrato nella preparazione di questa giornata. Dovrete parlare davanti a un pubblico grande e non indifferente, ma portate quella spilla per validi motivazioni. Buona fortuna.” Sorrise spostando lo sguardo dall'uno all'altro e poi aggiunse “Sono contenta di vedere che ha finalmente deciso di indossare la divisa come Hogwarts comanda, Signor Malfoy. Buona giornata ragazzi.”
A Scorpius cadde la mascella, ma prima che riuscisse a trovare le parole per rispondere, la Professoressa McGonagall aveva nuovamente sorriso e si era allontanata.
I quattro Caposcuola si guardarono.
“Come va?” Chiese Lys.
“Male.” Sospirò Scorpius.
Ellie lo guardò e rise “La McGonagall aveva ragione: guarda come sei in ordine.”
“Ha paura” Rise Lysander.
Scorpius lo guardò offeso “Vorrei proprio vedere te al mio posto.”
“Ah, infatti non ti invidio.” Lys alzò le mani, sorridendo divertito.
“Pazzesco cosa fa l'amore.” Ellie guardò Scorpius “E' un'azione molto matura la tua.”
Scorpius ghignò “Non merito mio.”
“Non ho mai detto lo fosse” Rispose Ellie, facendo ridere Rose.
Scorpius le guardò, fingendosi tremendamente offeso e tentò di passarsi la mano tra i capelli, ma Rose lo bloccò.
“Ah! Resisti!”
“Mi ucciderà.” Sospirò.
Rose gli sorrise “No.”
Pochi minuti dopo scesero anche i Prefetti e poi, la Sala Grande cominciò a riempirsi, percorsa da mormorii eccitati. Quando furono le nove meno un quarto i quattro Caposcuola mandarono i Prefetti alle postazioni prestabilite: un gruppo ai cancelli di Hogwarts insieme alla Preside, dove sarebbero giunti Materializzandosi i relatori, un gruppetto all'entrata del castello e infine alcuni responsabili dei Tavoli, affinché non vi fossero scenate di eccitazione.
I quattro Caposcuola si sarebbero divisi, due con la McGonagall, uno all'entra e uno nella Sala Grande.
Durante le riunioni di organizzazione era stato stabilito che Scorpius sarebbe stato responsabile della Sala Grande, mentre Rose e Lys si sarebbero occupati dei cancelli ed Ellie in mezzo. La decisione era stata presa con la massima razionalità, così che Ron Weasley vedesse come prima cosa due facce conosciute, e con un po' di fortuna, non notasse Scorpius.
Come previsto da Rose, suo padre fu il primo a Materializzarsi e la prima cosa che fece fu setacciare i dintorni con lo sguardo, gli occhi stretti a due fessure; Hermione, accanto a lui, sospirò esasperata.
La Preside li salutò con un caloroso sorriso e poi un Prefetto dei quinto anno si fece avanti esitante “Buongiorno e Benvenuti Signori Weasley! Se voleste seguirmi...”
“In realtà, gradirei parlare con mia figlia.” Rispose Ron senza degnare il ragazzino di uno sguardo, ancora troppo occupato a ispezionare le vicinanze, come se temesse un drago potesse spuntare dal nulla.
“Ron, non essere sciocco. Sono certa ci sarà tempo dopo. Ora, andiamo.” Hermione lo sospinse leggermente.
Rose rivolse a sua madre uno sguardo carico di riconoscenza e osservò i genitori risalire il parco per qualche secondo, sperando vivamente che Scorpius non venisse notato.
Subito dopo alla famiglia Weasley si Materializzarono i Potter, altri Weasley, la Preside di Beauxbatons, il Ministro stesso – cosa che causò un attimo di confusione nel ragazzino del quinto anno – il padre di Ellie accompagnato dalla moglie, Lee Jordan, altri Weasley, Dedalus, Katie Bell, Cho Chang – con gran disgusto di Rose, che si premurò di rivolgerle uno sguardo severo – i Malfoy, ancora Weasley, gli storici, Luna Lovegood – il marito l'avrebbe raggiunta solo per il Ballo - e alcune altre personalità che non conosceva bene.
Tuttavia Rose si disinteressò totalmente della questione quando riconobbe, nelle due figure appena comparse, i genitori del suo ragazzo. Il cuore aumentò il ritmo e sentì le guance accendersi di rosso; Lysander, al lato opposto del cancello, le fece l'occhiolino.
Rose inspirò ed espirò, mentre una ragazza del sesto anno si faceva prontamente avanti, accogliendo i Malfoy con cerimonie che Rose giudicò esagerate: suppose che la ragazza avesse un debole per Scorpius, cosa che non l'avrebbe sorpresa minimamente.
Quando le passarono davanti, scortati dalla ragazza, Rose sorrise, incerta di come avrebbe dovuto comportarsi.
Finalmente anche l'ultimo relatore si Materializzò e Rose e Lysander poterono tornare al castello: la Sala Grande era un mormorio unico, mentre Ellie e gli altri Prefetti si assicuravano che gli ospiti non avessero bisogno di niente al Tavolo magicamente allargato dei Professori.
Nessuno studente, e Rose ringraziò tutti e quattro i Fondatori per ciò, osò muoversi o alzarsi a osservare: il popolo di Hogwarts fu di comportamento eccellente. Lo stesso Peeves*, tenuto strettamente sotto controllo dal Barone Sanguinario, si trattenne dal lanciare gavettoni o boccette d'inchiostro.
Entrando nella Sala Rose sorrise ai familiari e si andò a sedere al proprio Tavolo, in modo da poter vedere perfettamente Scorpius, del quale cercò subito lo sguardo: il ragazzo aveva i capelli ancora perfetti –mio papà deve davvero terrorizzarlo – e sebbene sembrasse in ansia, le rivolse il solito ghigno.
La Sala Grande si silenziò immediatamente quando la Preside si alzò e sorrise “Buongiorno. Come sappiamo tutti, questo è un giorno davvero importante, il Due Maggio ricorrerà nella nostra tradizione, farà parte della nostra storia per sempre. Simboleggia la guerra, la vittoria, ma soprattutto la pace e l'eguaglianza. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno deciso di spendere tempo affinché la giornata ricevesse la memoria che merita. In particolare i nostri ospiti, ovviamente.”
La Sala Grande esplose in un fragoroso applauso.
“I nostri Prefetti e soprattutto i nostri Caposcuola. Infine, ognuno di voi, che sono certa si impegnerà a rendere questa giornata onorevole e degna di essere ricordata.” Sorrise e concluse “Vi prego ora di servirvi della colazione.”
I Tavoli si riempirono di salsicce calde, bacon, uova, pane tostato, frutta, succo di zucca, caffè e tè come ogni mattina ma, al contrario delle altre mattine, Rose non riuscì a mangiare nulla e a vedere il piatto vuoto davanti a lui, neanche Scorpius.
Decise allora di osservare il padre e lo trovò intento a parlare animatamente con sua madre, che immaginò lo stesse ammonendo; provò un moto d'affetto profondo per quella strega che tanto amava e ammirava.
Sua zia Ginny intercettò lo sguardo e le fece l'occhiolino, accanto a lei Zio Harry rideva divertito.
Rose osservò il resto della sua famiglia e poi il soffitto, sperando quasi di trovare nelle nuvole chiare la forza per sopravvivere alla giornata.
Quando gli studenti persero interesse nel cibo davanti a loro e cominciarono a mormorare eccitati la Preside si rialzò, silenziando tutti. “Prima di cominciare ufficialmente la giornata, so che due dei nostri Caposcuola vorrebbero dire una parola.”
Se possibile il silenzio aumentò mentre Lysander ed Ellie si alzavano diretti al Tavolo dei Professori, le guance imporporate.
La Preside aspettò che i due avessero raggiunto il Tavolo per riprendere la parola, rivolta agli illustri ospiti “Vi presento Eleanor Macmillan, Tassorosso e Lysander Scamandro, Corvonero.”
La Sala Grande esplose in un altro applauso fragoroso, ogni singola persona presente concentrata sui due studenti. Beh, quasi tutti, pensò Rose, notando che lo sguardo di suo padre era rivolto a Scorpius.
Fu Lysander il primo a parlare “In realtà, non meritiamo un così caloroso applauso. Quando abbiamo accettato le spille
lo abbiamo fatto consapevoli dei compiti che venivano con essa: è un nostro dovere rappresentare Hogwarts. Vorremmo solamente ringraziare ogni ospite per aver accettato il nostro invito e aver, soprattutto, accettato di parlare di tempi bui, riportando alla memoria cosa che forse nell'intimo vorremmo cancellare. Tuttavia è importante che questo non avvenga, sia affinché chi è morto per noi sia ricordato e rispettato” La Preside dietro di lui mosse la bacchetta e le pareti della Sala si ricoprirono dei ritratti dei caduti.
Lysander sorrise e continuò “Sia affinché resti vivo il valore di ciò che abbiamo ottenuto con questa pace.”
La Sala applaudì, ma Ellie cominciò a parlare e si zittirono nuovamente tutti “Io invece vorrei invitare tutti voi studenti a fare tesoro di ciò che questa giornata può offrire, poiché, se siamo qui oggi è merito di queste persone e noi dovremo portare avanti la memoria di ciò che accadde, dovremmo portare avanti altre lotte per permettere che le vittorie non vengano annullate.” Lo sguardo serissimo. “Ricordo, inoltre, a chiunque avesse bisogno di qualcosa di rivolgersi ai Prefetti e a noi Caposcuola” Indicò con la mano i Tavoli davanti a lei: i Prefetti e i due Caposcuola ancora seduti si alzarono in piedi e poi risedettero “Che saranno sempre al vostro servizio. Detto questo, vi auguro una buona giornata e un buon divertimento.”
La Sala applaudì ancora e poi gli studenti cominciarono ad alzarsi, mentre i relatori si avviarono alle aule loro assegnate.
I Prefetti si diressero immediatamente alle postazioni loro assegnate, mentre i quattro Caposcuola aspettarono fino a che la Sala non fosse deserta.
“Direi che come inizio non è male...” Parlò per primo Scorpius.
“Siete stati grandi!” Aggiunse Rose, mentre il suo ragazzo annuiva.
Sia Lysander che Ellie arrossirono leggermente “C'è ancora molto da fare” Disse la ragazza.
Gli altri tre annuirono e, con un'ultima occhiata alla Sala Grande, uscirono e cominciarono a girare i corridoi, assicurandosi che ogni cosa andasse secondo i piani.
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Non puoi essere una Weasley senza capelli rossi e un Malfoy senza arroganza.
FanficDal Capitolo 21: Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla. "Hei." Protestò lei. "Sì?" Il tono innocente. "Mi stai distraendo." "Ma davvero?" Q...