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Continuerò ad essere al tuo fianco quando mi penserai.
Anche quando smetterai di sognare io sarò quella stella che continua a brillare e splendere fino a quando il sole non sorgerà.
Ogni volta che racconterai la nostra storia...
Che parlerai di me ti stringerò forte anche se tu non mi sentirai...
Io sarò la voce nel vento che sussurra e se presti attenzione mi ascolterai chiamare il tuo nome.
Fintanto che potrò raggiungerti io non sarò mai morto...
Io vivrò per sempre nel tuo cuore e nei tuoi pensieri, quindi sorridi.
Ricordati di me...
Io mi ricorderò di te e ti starò vicino sempre...
Loki non lo sentiva e non lo vedeva.
Non ci riusciva...
Aveva visto la madre quando era morta e non riusciva a vedere l'uomo che amava.
Rimaneva in silenzio chiuso in quella stanza buia seduto sul letto sfatto stringendo le gambe al petto.
Non riusciva ad uscire da quel luogo perchè vedere le cose al di fuori da quella stanza gli portava alla mente tutto quello che aveva fatto con lui.
Thor entrò nella sua stanza e s'accomodò sul letto: «Loki, esci. Pietro non vorrebbe vederti in questo stato»
«Non riesco a vederlo come vedo la mamma» ammise lui con voce tremante.
Le lacrime scesero sul suo volto e Thor lo strinse a sé: «Su andiamo, Loki. Hai degli amici che ti aspettano»
«Non posso...» rispose lui allontanandosi dal fratello per poi distendersi tra le coperte dandogli le spalle.
Thor sospirò: «Devi affrontare il dolore solo così lo vedrai di nuovo...»
Quelle parole lo fecero voltare ed alzare dal letto: «Devi restarmi vicino...» Thor annuì a quella sua richiesta e lo raggiunse prendendolo per mano portandolo fuori da quella stanza, ma subito fece un passo indietro per rientrare non ci riusciva.
Wanda che passava da quelle parti gli sorrise, fece per dire qualcosa, ma Loki crollò in ginocchio urlando stringendo tra le dita i capelli mentre le lacrime cadevano sul suo volto.
Thor s'inginocchiò vicino al fratello e lo strinse con delicatezza a sé fino a quando non lo vide crollare sfinito in un sonno profondo così lo riportò in camera mettendolo a letto.
L'unica cosa che poteva fare era restargli vicino e dare tempo al tempo sperando che le sue ferite guarissero da sole.
