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Loki era in esilio dopo aver passato anni in carcere su Asgard voleva cambiare veramente diventando una persona nuova per questo decise di seguire il fratello.
Erano passati dei mesi ormai da quando era arrivato a Midgard.
Le sue giornate passavano tranquille, ma qualcosa o per meglio dire qualcuno turbava il suo cuore. Da quando era stato ospitato alla Stark Tower ogni volta che s'incontrava nei corridoi con Pietro Maximoff non poteva far altro che arrossire imbarazzato.
Una mattina si era andato a rifugiare nella terrazza dove recuperò il suo violino suonando una dolce melodia che attirò l'attenzione dei presenti nella torre.
Pietro che stava andando a correre si fermò ad ascoltarla avvertendo all'altezza del cuore qualcosa di nuovo al quale non aveva mai badato fino a quel momento.
Senza pensarci troppo decide di rinviare la sua corsa per poter parlare con il corvino.
Quando Loki smise di suonare guardò il violino che teneva in mano lasciandosi andare ad un sospiro. Pietro si appoggiò al muro attirando l'attenzione del corvino dicendo: «Loki, come mai hai smesso di suonare?»
«Pietro...» si voltò a guardarlo sorpreso per poi arrossire imbarazzato: «Non so, c'erano delle note che stonavano»
«Potresti farmi sentire nuovamente questa melodia?» gli chiese senza pensarci troppo.
Sorpreso da quella richiesta prese un respiro profondo riprendendo a suonare senza pensarci troppo.
In quel momento tutte quelle note che gli sembravano stonate trovarono la loro posizione in quella melodia e quando se ne rese conto un sorriso del tutto nuovo comparve sul suo volto facendo battere un po' più forte il cuore del velocista che lo stava osservando in disparte.
Quando smise di suonare, Pietro, gli sorrise: «Hanno trovato il loro posto quelle note stonate»
«Sì, mancava qualcosa di speciale» gli rispose lui sorridendogli a sua volta.
Il velocista si passò le mani tra i capelli e gli voltò le spalle per poter riprendere la sua giornata, ma Loki prese coraggio ammettendo: «Credo di essermi innamorato di te, Pietro»
«Dovremmo parlarne più avanti» rispose lui senza giri di parole sorridendogli.
«Promesso?» gli chiese il corvino mordendosi il labbro.
«Promesso, Lo'» disse semplicemente lui correndo via.
In quel momento un'alone rosato colorò nuovamente il volto del corvino che senza renderse conto lasciò esplodere la sua magia, facendo comparire attorno a sé tantissime farfalle di vari colori, riprendendo a suonare lasciandosi andare mostrando tutte le sensazioni che in quel momento si muovevano in lui sfogandole con la musica.