Quella sera Pietro e Loki avevano deciso di fare l'amore.
Erano nella stanza del velocista e per la prima volta il Dio dell'Inganno iniziò a sentirsi a disagio.
Pietro era a conoscenza del fatto che lo amava, ma quando quest'ultimo lo baciò non esitò a ricambiarlo legandogli le braccia al collo.
Lentamente tra un bacio e l'altro tutti i loro abiti furono gettati a terra e si ritrovarono distesi sul tappetto della stanza.
A Loki non importava dove concedesse il suo corpo al velocista l'importante era che fosse lui la sua prima ed unica volta per questo gli lasciò il via libera di fargli tutto quello che volesse.
I baci che il velocista posava sulla sua pelle gli facevano provare mille brividi lungo la schiena che si concentravano tutti sulla sua virilità risvegliandola.
Pietro suo malgrado si stava divertendo a stuzzicarlo tanto che non si sorprese quando iniziò a sentie i gemiti del ragazzo sotto di lui farsi più intensi mentre leccava, succhiava e mordicchiava i suoi capezzoli.
Quei gemiti, però, lo stavano eccitando oltre misura e pensò: Cosa mi sta facendo questo ragazzo? Io mi sono sempre e solo eccitato davanti ad una ragazza, ma con lui... con lui è come se quello che ho provato con loro fosse solo un piccolo fiume quieto di campagna. Loki con te sento gli oceani muoversi dentro di me in tempesta...
Non avrebbe mai detto niente di questo suo pensiero al ragazzo dai capelli corvini, per questo quando raggiunse anche la sua virilità iniziò a massaggiarla con forza facendolo arrivare in pochi minuti all'apice del piacere con un gemito più forte degli altri.
«Voltati, Loki...» gli sussurrò all'orecchio non mascherando nel tono di voce l'eccitazione che percorreva ogni cellula del suo corpo.
Il Dio dell'Inganno non se lo fece ripetere due volte e si voltò, con delicatezza il velocista gli fece alzare il bacino, ma solo dopo essersi sistemato meglio dietro di lui lo penetrò con un unica spinta.
Loki a quell'intrusione si morse il labbro, aveva provato dolore, ma anche una scarica di pura adrenalina che lo fece eccitare ancora di più.
Il ragazzo dai capelli argentei si prese solo pochi minuti ed iniziò a muoversi variando la velocità dei suoi affondi per dare più piacere possibile ad entrambi.
Loki sotto quelle spinte gemeva incontrollato tanto che Pietro curioso gli domandò: «Ti piace, Loki?»
«Sì...» rispose lui tra i gemiti.
Il velocista sorrise e gli sussurrò all'orecchio: «Sto per venire...»
«Dentro... fallo dentro...» la voce del ragazzo dai capelli corvini gli sembro una supplica e la cosa lo eccittò ancora di più tanto che dopo un altro affondo si riversò in lui, mentre Loki si riversava sul tappetto.
«Riuscirai a reggere il ritmo, vecchietto?» gli chiese curioso Pietro cercando di provocarlo un po', cosa che ottenne il suo risultato, infatti, Loki con il respiro spezzato gli rispose: «Zitto e scopami idiota...»
Il velocista non se lo fece ripetere due volte e riprese a muoversi. I suoi movimenti rapidi fecero impazzire il ragazzo dai capelli corvini tanto che ormai non capiva più nemmeno chi fosse o dove si trovasse e parole incomprensibili uscivano dalla sua bocca.
Pietro sorrise nel vederlo tanto sconvolto, ma era compiaciuto del fatto che fosse lui a ridurlo in questo stato e si riversò in lui altre tre volte prima di liberarlo dalla sua presenza.
Loki crollò sul tappetto sospirando estasiato mentre riprendeva il controllo del suo respiro.
«Loki, stai bene?» gli domandò Pietro preoccupato.
«Sì... sta uscendo...» borbottò leggermente infastidito in risposta a quella sua domanda.
Pietro non capendo a cosa si riferisse osservò meglio il compagno e solo in quel momento notò il sangue misto al liquido seminale che gli aveva riversato dentro fuoriuscire dal suo corpo.
«Scusami, forse ho esagerato...» ammise il velocista passandosi una mano tra i capelli.
«No, era la mia prima volta. Sono un po' stanco, ma sto veramente bene e poi quello dentro di me eri tu» disse il ragazzo dai capelli corvini.
Il velocista un po' più tranquillo gli avvolse i fianchi con un braccio attirandolo al suo corpo, tirò via la coperta dal letto avvolgendoci i loro corpi nudi e solo dopo prese il cuscino che si mise sotto la testa sistemandosi comodamente facendo posare Loki contro il suo petto.
Controllò che fossero entrambi ben coperti per evitare che qualcuno entrando li vedesse completamente nudi, ma sentendo il respiro regolare e profondo del ragazzo tra le sue braccia sorrise sussurrandogli con dolcezza: «Sei proprio un vecchietto, ma ti amo»
Un sorriso comparve sul volto di Loki a quelle parole che si spinse ancora un po' contro il corpo del velocista tenendolo stretto in modo che non scappasse dalla sua presa.
Pietro sorrise non l'avrebbe lasciato da solo, non dopo che gli aveva concesso la sua verginità per questo dopo avergli posato un bacio tra i capelli si addormentò tranquillamente.
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Raccolta storie Avengers
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