Capitolo 5

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Clarke uscì dal bagno ripensando a ciò che era appena successo. Era veramente successo? La sua parte di Elyza aveva decisamente preso il sopravvento e questo le era piaciuto.

Clarke si era da sempre negata questo tipo di pensieri, tutte le sensazioni del suo corpo erano state malcelate per tanto tempo e adesso che si sentiva completamente libera si era resa conto di respirare un'aria diversa.

Clarke trovava Alicia estremamente sexy ed eccitante, non solo perché era identica a Lexa fisicamente, ma anche perché aveva l'aria da ragazzina innocente. Questa era una cosa completamente nuova per lei. Il fatto, però, che poco prima non avesse deciso di uscire dalla stanza come aveva minacciato le aveva dato la speranza che probabilmente stava andando verso la giusta direzione.

Non le era sfuggito nemmeno il fatto che la ragazzina che appariva, o voleva apparire, così casta e pura, l'avesse vista nuda subito prima che si coprisse con l'asciugamano. Il suo piano era andato alla perfezione.

D'un tratto i pensieri di Clarke furono interrotti dal suono dell'allarme.

Ma che cazzo succede? Pensò.

Non era mai successo. Da quando Elyza si era stabilita lì l'allarme non era mai scattato. I sensori non erano troppo sensibili e non bastava soltanto scuotere il cancello o le imposte della casa, cosa che gli zombie facevano sovente, ma era necessario riuscire ad aprirli. Qualcuno era entrato nel perimetro dell'abitazione e Clarke doveva immediatamente scoprire chi.

La ragazza si mise una maglietta e dei pantaloni di tela, le prime due cose che trovò in camera, imbracciò il fucile a pompa che teneva sempre vicino al letto e, con i piedi ancora nudi si avviò giù per le scale.

"Che succede?" chiese Nick uscendo dalla sua stanza e vedendo Clarke trafelata.

"Non lo so, prendi un'arma e seguimi".

Nick eseguì ed estrasse la pistola dai pantaloni.

Arrivarono al piano di sotto e Clarke guardò dalla finestra del salotto, in direzione del cancello. Questo sembrava chiuso. L'allarme stava continuando a suonare.

Che sia un malfunzionamento? Pensò.

Il problema era anche che il rumore avrebbe sicuramente attirato gli erranti, quindi era meglio spegnerlo immediatamente, che ci fosse qualcuno o meno.

Clarke corse verso il tastierino numerico, inserì il codice e spense la sirena.

Nick si avvicinò a lei e la guardò, facendole poi cenno di aprire la porta d'ingresso.

Clarke esitò per un attimo, poi decise di uscire fuori.

Le tenebre della notte non permettevano di vedere praticamente niente e Clarke pensò che non fosse saggio accendere le luci, queste avrebbero dato vantaggio anche a chi si era intrufolato. Sempre che ci fosse qualcuno.

I due ragazzi si guardarono intorno, Clarke si avvicinò alle file di pannelli solari e cercò di capire se qualcuno si stesse nascondendo. Ad un tratto, mentre stava cercando di abituare gli occhi alle tenebre le sembrò di scorgere una sagoma passare da dietro un pannello ad un altro.

Subito si mosse con passo silenzioso ma rapido verso l'ombra, ma quando la raggiunse si rese conto che non era stata abbastanza furba. La sagoma sbucò da uno dei pannelli e la colpì con un pungo allo zigomo destro.

Clarke ansimò di dolore e sentì il sapore del sangue sulla lingua.

Cercò di mirare con il fucile a pompa, ma non fece in tempo e l'ombra ostile riuscì a farglielo cadere di mano.

Through Apocalypses [Clexa \ Lexark]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora