Capitolo 19

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Clarke aprì gli occhi, tutto era buio intorno a lei, completamente. Non riusciva a distinguere niente e il rumore del suo respiro era ovattato.

Era terribilmente freddo e delle piccole nuvolette di condensa uscivano dalla sua bocca ad ogni espirazione.

Provò a guardarsi intorno per cercare di capire dove fosse, ma invano.

"Ehi" urlò, ma la sua voce riusciva a sentirla a malapena, come se avesse un sacco di plastica sulla testa che le attutiva i suoni.

"Clarke" si sentì chiamare alle sue spalle, stavolta la voce era vivida e chiara.

Si voltò.

Non c'era nessuno.

"Clarke" sentì ancora.

"Chi sei?" chiese la ragazza agitata.

"Clarke!" esclamò la voce e la ragazza si sentì afferrare un braccio.

Si voltò e vide sua madre davanti a lei, sembrava allarmata e la guardava fissa negli occhi.

"Mamma!" esclamò la ragazza, provando ad abbracciarla, ma la donna si scansò.

"Che succede?" chiese Clarke non capendo il gesto della madre, non aveva mai rifiutato un suo abbraccio.

"Sono qui per avvisarti, devi fare molta attenzione" disse la donna continuando a fissarla in modo inquietante.

"A cosa devo fare attenzione?" Clarke era confusa e sentì al testa pesante più del solito.

"Lexa è in pericolo" sentenziò la donna.

"Perché?" il cuore le batteva forte nel petto.

"Se questa cosa dovesse andare a buon fine, se tu dovessi riuscire a trovare una cura con il tuo sangue e farai ritorno a casa, nel tuo tempo, lei morirà" non c'erano emozioni nella voce di Abby, le parole erano solo suoni che uscivano dalla sua bocca.

"Perché?" chiese ancora, sempre più confusa. Il respiro si fece affannato.

"Perché è già morta, non avrà un corpo nel quale fare ritorno" spiegò Abby, continuando a tenerla salda per un braccio, facendole quasi male tanto era stretta la presa.

"No, è impossibile, se risolveremo questo problema altereremo lo scorrere del tempo e tutto sarà diverso, lei sarà viva, lo sarà sicuramente" Clarke non poteva arrendersi all'idea di perdere Lexa un'altra volta.

"Non puoi saperlo, non puoi esserne certa, è una cosa più grande di te" spiegò la donna con lo stesso tono fermo.

"No, io lo so, non può..." Clarke fu interrotta dalla stretta di Abby che si fece ancora più salda sul suo braccio.

"Mi fai male" disse cercando di tirare via il braccio.

"Sono qui solo per avvisarti, Lexa morirà e tu non potrai fare niente per salvarla, proprio come non hai potuto quando Titus le ha sparato" Abby la lasciò andare e si voltò, dandole le spalle.

"Mamma, perché mi dici questo?" Clarke le mise una mano sulla spalla, ma vi passò attraverso e sua madre si dissolse nell'aria, come fosse fatta di sabbia fine.

La ragazza si guardò nuovamente intorno e tutto fu ancora più buio.

Corse in una direzione casuale, orientarsi nell'oscurità era impossibile, una mano la afferrò per la maglietta e la bloccò.

Si voltò e vide Lexa, nella sua armatura, bella come non mai, il mantello rosso le ricadeva morbido dalle spalle.

"Clarke" la chiamò.

Through Apocalypses [Clexa \ Lexark]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora