Capitolo 24

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La mattina successiva le due ragazze furono riaccompagnate ad Alexandria, per tutto il viaggio nessuno parlò, nemmeno i due uomini che le scortavano. Avevano forse percepito la pesantezza nell'aria e avevano preferito non rompere il silenzio.

Durante il tragitto in macchina, però, le mani di Lexa e Clarke non si lasciarono mai.

Una volta arrivate alla cittadina corsero immediatamente da Costia e la portarono a casa con loro.

Erano ancora sulla soglia dell'abitazione, intente ad aprire la serratura della porta, quando Deanna le raggiunse e da sotto il portico le fermò.

"Buongiorno ragazze, ho parlato con la dottoressa Martin e devo ammettere che anche loro sono rimasti molto stupiti, si aspettano di fare grandi cose con i campioni raccolti" disse.

"Già..." fu l'unica cosa che uscì dalle labbra di Clarke.

"Vorrei chiedervi scusa per il trattamento che avete ricevuto al vostro arrivo e vorrei anche ringraziarvi per ciò che avete fatto per l'intera umanità" continuò la donna salendo i gradini del portico.

"Non preoccuparti Deanna, avremmo fatto la stessa cosa al posto tuo" la rassicurò Lexa spostando il peso di Costia da un braccio all'altro.

"Adesso se non ti dispiace vorremmo riposarci un po', ma da domani saremo sicuramente operative per contribuire alla costruzione di questa comunità" affermò Clarke senza guardarla. Il suo stomaco si chiuse, probabilmente il giorno dopo non sarebbe più stata lì. Probabilmente sarebbero rimaste solo Alicia ed Elyza a far parte di quel mondo, insieme a Costia.

"Certamente, non preoccupatevi, godetevi del tempo tranquille" detto questo la donna si voltò e fece per andarsene, poi si fermò di nuovo e senza voltarsi disse: "Grazie, che Dio ve ne renda merito".

Non esiste nessun Dio. Pensò Clarke entrando in casa.

Lasciò cadere a terra il suo cinturone con le pistole e tolse la giacca di pelle, appoggiandola sul divano, poi vi si sedette sopra e chiuse gli occhi.
Lexa, che aveva in braccio Costia, si sistemò accanto a lei, in silenzio.

Rimasero così per alcuni minuti, poi Clarke si destò dal suo momento di angoscia e si voltò verso Alicia.

"Mi mancherà..." disse guardando Costia che stava giocando silenziosa con il suo peluches a forma di coniglietto.

"Lo so, ma la lasceremo in buone mani" constatò Lexa.

"Sì, so che sarà al sicuro con Elyza ed Alicia, con noi, ma... il mio cervello non può reggere oltre, è tutto così assurdo".

Clarke si lasciò scivolare con la testa sulla spalla di Lexa, sospirando.

"Mamma" disse Costia volgendo lo sguardo verso di lei e porgendole il peluches. Clarke lo afferrò e un groppo alla gola fece la sua comparsa, era così bello sentire quella vocina chiamarla mamma.

"Sei bellissima piccolina..." le disse sorridendole.

Poi la baciò sulla fronte e fece lo stesso sulle labbra di Lexa.

Si alzò ed annunciò che avrebbe fatto una doccia.

Lo scroscio dell'acqua calda sulla sua pelle fu una bella sensazione e non poté fare a meno di ripensare a qualche settimana prima, quando Alicia le aveva fatto compagnia. Alla fine, si disse, anche lei le sarebbe mancata tremendamente e anche la sua parte di Elyza che da un po' la accompagnava con la sua stravaganza sarebbe stata difficile da abbandonare, erano ormai legate e avrebbe voluto portarsi un po' di lei nel suo folle viaggio. Ma l'idea che avrebbe potuto non ricordare niente la addolorava e non le dava pace, come se avesse avuto un tarlo in mezzo alla testa.

Through Apocalypses [Clexa \ Lexark]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora