Capitolo 15

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"Lexa, non possiamo abbandonarla" disse Clarke fissando la bambina.

"No, è ovvio, ma come facciamo?" la ragazza sembrava estremamente preoccupata.

"Dobbiamo portarla con noi" il tono di Clarke era deciso.

Lexa annuì, incredula per quello che era appena successo, strinse la piccola al petto e si diresse verso la macchina senza dire niente.

Clarke la seguì dolorante.

"Tu entra in macchina e chiuditi dentro insieme a lei, io vado a recuperare altre cose utili dalla farmacia, sta giù e non farti vedere dagli erranti, passeranno oltre" ordinò Lexa aprendo lo sportello della macchina e aiutando Clarke a salire.

"Ok, fai attenzione e non azzardarti mai più a chiudermi in macchina senza il mio permesso!" disse Elyza arrabbiata.

Alicia alzò gli occhi al cielo e porse la bambina a Clarke, poi chiuse lo sportello e corse dentro al centro commerciale.

Clarke strinse la piccola e le accarezzò il capo. Era così piccola e stranamente tranquilla che per un secondo le sembrò quasi una bambola.

"E adesso come facciamo con te?" le chiese baciandola delicatamente sulla fronte.

Alzò lo sguardo e vide il piccolo gruppo di erranti avvicinarsi, si chinò in avanti, provocandosi una fitta alla ferita, per proteggere la bambina e per non farsi vedere. Aspettò qualche minuto e sentì al di là del finestrino i lamenti gutturali degli zombie passare vicino alla macchina. Attese ancora finché non li sentì strascicare via i loro passi, sempre più lontano.

Quando fu sicura che fossero troppo lontani per poterle vedere o sentire, guardò di nuovo dal finestrino.

Via libera per fortuna. Pensò.

Lexa era affacciata dalla porta del centro commerciale, con due sacche piene in mano.

Clarke le fece cenno di avvicinarsi.

"Dobbiamo andarcene, non è sicuro qui" disse Lexa una volta salita in macchina.

"Cosa hai preso?" le chiese Clarke cercando di sbirciare nelle sacche appoggiate sul sedile posteriore.

"Secondo te? Biberon, latte in polvere, pappe e pannolini... è tutto così assurdo" Lexa scosse il capo tenendolo tra le mani.

Clarke le poggiò una mano sulla spalla.

"Siamo insieme, io e te... possiamo affrontare qualsiasi cosa" le sussurrò.

Lexa si girò verso di lei e la fissò intensamente negli occhi.

"Lo so..." le disse, poi le sorrise dolcemente, ma con la malinconia negli occhi.

Mise in moto la macchina e ripresero la marcia verso Washington.

"Ho trovato degli antibiotici in farmacia, spero possano andare bene" disse Lexa passando un flaconcino di compresse a Clarke.

La ragazza lo prese, lesse l'etichetta e ne ingerì una compressa.

"Perfetto, bellezza!" le rispose Elyza facendole l'occhiolino. Alicia non ebbe alcuna reazione, continuò a fissare la strada.

"Ehi, va tutto bene?" le chiese Clarke cullando la piccola che teneva tra le braccia.

Alicia esitò per qualche secondo, poi disse: "No, direi di no, abbiamo appena visto morire sua madre... non sappiamo nemmeno quale sia il suo nome..."

Clarke guardò la piccola.

"Potremmo trovarle noi un nome..." propose.

"Sì, penso di sì" rispose Lexa.

Through Apocalypses [Clexa \ Lexark]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora