Appena ebbe salutato tutti i suoi colleghi, la piccola Yeeun si diresse fuori dall'accogliente caffetteria dove tirò un sospiro di sollievo.
Era stato un turno davvero pesante poiché i clienti sembravano non volerle dare tregua sommergendola di ordinazioni e richieste che non seguivano il menù indicato dal bar.
Ma a Yeeun non importava più di tanto, amava vedere le persone soddisfatte sopratutto se era lei la causa del loro buon umore. La stanchezza era l'ultimo dei suoi problemi.
Con occhi vispi e passo spedito arrivò a casa verso le quattro di pomeriggio dove ad aspettarla non c'era nessuno poiché suo fratello Jimin quel giorno lavorava fino alle cinque.Una volta a casa ,Yeeun, decise di dedicarsi alle pulizie di essa.
Sembrava una giornata come un'altra ma ad un certo punto a distoglierla dai suoi pensieri fu il campanello di casa che suonò facendola spaventare e sussultare.
Yeeun rimase per qualche attimo immobile a fissare la porta d'entrata, si sentiva insicura sul da farsi.
Di solito Jimin la avvisava sempre se qualcuno veniva a fare loro visita, stessa cosa per Jin e Hoseok.
"Forse Jimin si è dimenticato le chiavi a casa" pensò Yeeun voltandosi poi a guardare l'ovale orologio azzurro appeso alla parete che segnava le quattro e mezza.
Suo fratello avrebbe finito di lavorare alle cinque.
Il suono del campanello si fece sempre più insistente così la giovane ragazza decise di aprire la porta per vedere chi fosse.
La corvina si ritrovò davanti tre uomini che la guardarono subito incuriositi.
I due ai lati avevano entrambi i capelli rasati alla militare e volti impassibili, le loro spalle erano il doppio di quelle di Yeeun come del resto anche la loro altezza.
Quello al centro ,che vestiva in modo elegante con tanto di giacca e cravatta, si lasciò scappare un piccolo sorriso nel vedere la piccola ragazza davanti alla porta.
<a quanto pare l'altezza non è una qualità di casa Park> sogghignò l'uomo passandosi una mano nei folti capelli neri che gli ricadevano sul viso dandogli un'aria affascinante.
<come scusi?> chiese lei stizzita guardandolo offesa ottenendo così solo una risata da parte dell'uomo.
Sentendosi presa in giro Yeeun si apprestò a chiudere la porta di casa ma quando stava per chiuderla un piede si mise in mezzo rendendo inutili gli sforzi della più piccola che continuò a spingere.
La porta fu spalancata violentemente da uno dei tre uomini facendo così indietreggiare Yeeun che iniziò a spaventarsi per l'atteggiamento di quei tre strani personaggi.
<tuo fratello ti ha insegnato a sbattere la porta in faccia agli amici?> chiese ironico l'uomo che aveva parlato anche prima e che sembrava essere il capo.
<no ma di solito mi avvisa se qualcuno dei suoi amici passa a casa> rispose lei con tono sicuro anche se dentro si sentiva tremendamente intimorita e spaventata.
<mhmm...diciamo che è stata una visita improvvisata all'ultimo> affermò lui con disinvoltura entrando come se nulla fosse in casa della ragazza seguito dagli altri due che rimasero in silenzio osservando ciò che li circondava.
<che cosa posso fare per voi?> chiese lei cercando di essere gentile mentre l'uomo vestito in modo elegante entrò nella luminosa cucina dove ,presa una sedia, si sedette appoggiando le braccia sul tavolo.
<devo parlare con tuo fratello di una cosa importante, non ti preoccupare bimba> disse lui squadrandola poi da capo a piedi leccandosi successivamente le labbra.
"Non sono una bambina!" Pensò furiosa Yeeun e quando fu sul punto di rispondergli il suo telefono vibrò così decise di lasciar perdere l'uomo aprendo successivamente la notifica, suo fratello le aveva inviato un messaggio.da Jimin:
Yeeun non aprire la porta a nessuno e se qualcuno dovesse continuare a suonare il campanello fai finta di non essere in casa e chiuditi in camera da letto a chiave. Chiunque sia non aprire la porta!Appena la piccola ebbe finito di leggere il messaggio il suo cuore perse un battito mentre l'ansia iniziò a confondere i suoi pensieri e le sue mani iniziarono a sudare.
Alzò di poco lo sguardo osservando prima i due uomini che continuavano a vagare nel suo salotto, poi il loro capo che non aveva tolto un attimo gli occhi dalla sua figura. Un sorriso inquietante comparì sul volto dell'uomo che alzate le sopracciglia sussurrò una frase che le fece gelare il sangue.
<immagino che Jimin ti abbia avvisato del nostro arrivo> l'uomo picchiettò l'ossuto indice della mano destra sul tavolo in ciliegio spostando poi la testa verso destra vedendo con suo grande piacere Yeeun deglutire rumorosamente.
La corvina indietreggiò intimorita andando addosso con la schiena ad uno dei due scagnozzi dell'uomo ,in quel momento, seduto sulla sedia della cucina; egli rimase impassibile nel vedere i preoccupati occhi di Yeeun.
<siediti qui Yeeun> affermò il capo spostando la sedia accanto a lui in modo tale che anche la ragazza si potesse sedere. La giovane avanzò lentamente nella stanza con il cuore in gola sedendosi poi con esitazione.
<aspetteremo assieme Jimin> continuò senza distogliere lo sguardo dalla più piccola che abbassò il capo sentendosi a disagio.
<piacere sono Cho Lionel> affermò sicuro porgendole una mano che Yeeun strinse silenziosamente sperando che suo fratello sarebbe arrivato il prima possibile.~~~~~
Jimin guidava disperato la sua auto beccandosi diversi insulti dagli altri automobilisti ma a lui non importava perché il suo unico pensiero era Yeeun.
Lionel gli aveva mandato un messaggio del suo imminente arrivo a casa Park mentre lui era ancora al lavoro, inutile dire che il biondo finse di stare male facendosi mandare a casa prima dal suo capo.
Aveva paura.
Tremendamente paura.
Da quanto aveva sentito ,Lionel era un uomo molto pericoloso e capace di qualsiasi cosa.
Il pensiero di sua sorella con quell'uomo nella stessa stanza lo faceva rabbrividire e tremare.
Mentre aspettava che il semaforo diventasse verde si maledisse per la centesima volta di aver chiesto un prestito a quell'uomo. Avrebbe dovuto ascoltare Jungkook.
Jimin si sentiva davvero stupido e inutile, stava recando solo danni a sua sorella e a Jungkook che doveva risolvere sempre i suoi casini.
Un pessimo fratello e un pessimo amico.Una volta parcheggiata la macchina, con il cuore in gola aprì velocemente la porta di casa iniziando a chiamare il nome della sorella.
<Yeeun!> urlò il biondo non ricevendo nessuna risposta.
"Forse ha ricevuto in tempo il mio messaggio" pensò il ragazzo sentendo un briciolo di speranza farsi spazio nel vuoto che aveva nello stomaco. Osservò prima il salotto trovandolo vuoto poi la sua attenzione fu poi attirata da un continuo picchiettio di dita su una superficie di legno.
Si avvicinò velocemente alla fonte del rumore che sembrava provenire dalla cucina.
Appena mise un piede all'interno della stanza sentì il suo cuore stringersi nel vedere il suo strozzino seduto vicino a sua sorella con un braccio appoggiato sulle spalle di quest'ultima.
<Jimin...> sussurrò Yeeun fissando con occhi preoccupati il fratello che appoggiò una mano allo stipite della porta della cucina.
<Yeeun vai in camera tua, per favore> nel sentire il tono supplichevole del biondo la più piccola capì che la situazione era grave, così senza farselo ripetere due volte si alzò dalla sedia in legno di ciliegio scrollandosi di dosso il braccio dell'uomo ben vestito.
La corvina si avviò verso la sua camera non prima di essersi scambiata un veloce occhiata con il fratello.
Lo sguardo che Jimin aveva in quel momento fece venire in mente brutti ricordi a Yeeun che si ricordò che l'ultima volta che l'aveva guardata in quel modo era stato quando le aveva comunicato della morte della loro nonna materna.
Yeeun aveva paura per il fratello, aveva capito che era finito nei guai ma sapeva anche che lui non le avrebbe mai permesso di aiutarlo.
Jimin era testardo ma lei lo era di più ,quindi quella volta non avrebbe fatto finta di nulla.Dopo che la piccola Yeeun fu uscita dalla stanza Lionel portò il suo sguardo sul biondo.
<è davvero graziosa> disse Lionel leccandosi le sottili labbra circondate da un leggero strato di barba.
<lei non c'entra in questa storia quindi lasciala in pace> sibilò a denti stretti Jimin assumendo un espressione minacciosa che fece allarmare i due scagnozzi di Lionel che avanzarono di un passo nella direzione del biondo, ma furono fermati da un gesto della mano del loro capo.
<dipende tutto da te, Jimin> sorrise beffardo Lionel facendo stringere i pugni a Jimin che capì che da quel momento in poi c'era un solo modo in cui poteva agire e di sicuro non avrebbe fatto diversamente.
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Tattoo//J.Jk. [IN REVISIONE]
FanfictionLei ballerina ed aspirante medico, Lui tatuatore amico del fratello di lei * La storia è in fase di revisione! I capitoli stanno venendo revisionati passo-passo* Iniziata: 18/01/2018 Conclusa: 20/7/2019