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Una mano si posa sul mio viso, posso sentire il tocco caldo di Cameron su di me, deve essere un sogno visto che sono sicura di essere morta.
"Megan, svegliati per favore" mi sussurra all'orecchio con voce dolce, mi accarezza la schiena e sento il suo respiro contro il mio collo
"Ti amo, Megan" continua Cameron, è così strano sentirlo vicino a me, come lo era un tempo.
"Cameron, dove siamo?" gli chiedo voltandomi verso di lui
"In paradiso" lo guardo sconvolta
"Scherzo, siamo nel nostro letto...Insieme, e ci resteremo per sempre" dice con tono basso accarezzandomi una guancia
"Questo è inquietante" rispondo sorridendogli leggermente
"Quindi siamo sposati adesso?" chiedo curiosa
"Non lo so, vuoi essere mia moglie?"
"Sì, è ciò che voglio da sempre...Ti amo Cameron Dallas" dopo aver detto ciò lo bacio, stringendo forte il suo braccio. Lo sento fremere contro il mio tocco, è bello sentire che ho ancora lo stesso effetto su di lui, e lui ha ancora lo stesso effetto su di me.
Di colpo riapro gli occhi, sono ancora in auto e provo un dolore insopportabile alla gamba sinistra, già era troppo bello per essere vero.
"Megan, sei sveglia finalmente" dice Cameron con voce tremante, mentre tenta di liberarsi dalla cintura
"Grazie a Dio sei vivo" sussurro sollevata
"Non mi lascio abbattere facilmente, e neanche tu...Apri lo sportello ed esci così vieni a liberarmi"
"Non credo di farcela"
"Invece sì, io credo in te" la sua determinazione mi sorprende e faccio come richiesto anche se con fatica, cado a terra e mi scontro con il terreno bagnato del bosco, siamo caduti così in basso che non riesco più a vedere la strada
"Brava" dice Cameron disperato, cammino verso lo sportello e lo apro, per poi aiutarlo a liberarsi una volta per tutte. Mi cade addosso e ci ritroviamo entrambi a terra, lui sopra di me
"Ah, prego" dico guardandolo negli occhi, per fortuna non sembra essere ferito a differenza mia
"Non ti ho ringraziata" risponde lui sorridendo malizioso
"Dovresti visto che ti ho appena salvato il culo" lo spingo via e mi porto una mano alla fronte, perdo del sangue
"Dobbiamo disinfettare la ferita" Cameron mi guarda preoccupato
"Certo perché nel bosco troveremo di certo un kit di pronto soccorso" rispondo arrabbiata
"Allora troviamo un modo per tornare alla civiltà, ed il prima possibile"
"Tesoro rallenta, non dovremmo pensare al fatto che qualcuno ha cercato di farci fuori?"
"Come se fosse la prima volta" dice lui irritato, alzandosi in piedi. Si avvicina a l'auto di Nash ormai distrutta e la prende a calci, più e più volte
"Non infierire ancora su quella macchina, Nash mi ucciderà davvero" dico avvicinandomi a lui per fermarlo
"Voglio spaccare questa inutile auto, cazzo siamo fottuti" impreca Cameron tirando ancora calci
"Fermati" lo prendo per un braccio
"Lasciami stare"
"No"
"Ti ho detto di mollarmi"
"Sei fuori di testa"
"Levati...Aspetta mi hai chiamato tesoro?" lo guardo sconcertata per il suo ritardo a comprendere le cose
"Che scemo" gli tiro un colpo al petto
"No sul serio, tesoro...Non era da nonnina per te?" dice con un sorriso sulle labbra
"È quello che devo essere per te da ora in poi, una nonnina" rispondo spazientita zoppicando
"Dove vai?"
"Cerco una via d'uscita, spero solo che Samantha stia bene"
"Aspettami, non ti lascio andare da sola" Cameron mi segue correndo e rallentando una volta che mi raggiunge.
Camminiamo per circa venti chilometri, almeno credo visto che sono abbastanza distratta dalle lamentele di Cameron, mi chiedo come diamine siamo finiti in una situazione simile.
"Vedo qualcosa" esclama Cameron tutto d'un tratto, indicando la strada in lontananza
"Cameron, ce l'abbiamo fatta" grido io entusiasta, corro verso la strada ma inciampo in un sasso, cadendo nel fango
"Oh oh oh...Che genio" ride Cameron guardandomi
"Porca puttana, perché succedono tutte a me?" grido in preda alla rabbia, Cameron si avvicina a me e sorride compiaciuto
"Come sei bella ricoperta di fango Meggy" mi prende in giro
"Anche su di te non starebbe male" prendo del fango e glielo spalmo in faccia, noncurante delle conseguenze che potrebbe avere la mia azione. Cameron mi guarda scioccato, poi mi si avventa addosso ed inizia a sporcarmi di fango, è la cosa più disgustosa che mi sia accaduta in tutta la mia vita
"Che orrore" dico nel tentativo di spingerlo via da me
"Non avresti dovuto provocarmi" risponde lui divertito
"Basta, Cam" rido anche io, ma è decisamente una risata nervosa
"Cam eh? Adoro quando mi chiami così" dice con voce più profonda
"Sei fidanzato" rispondo distogliendo lo sguardo da lui
"Non ci sto provando con te"
"Allora perché sei ancora sopra di me?" Cameron mi guarda agitato poi si sposta, alzandosi in piedi tutto sporco di fango, è disgustoso. Mi alzo anche io e tento di ripulirmi un po'.
Torniamo verso la strada e controllo il mio cellulare, ho venti chiamate perse da Nash, spero sia andato lui a prendere Sam o mi sentirei davvero una pessima madre
"Chiamo la polizia" dice Cameron digitando il numero
"Io chiamo Nash invece" mi allontano da lui e dopo aver composto il numero aspetto che lui risponda.
"Megan, dove cazzo sei?" grida dall'altro capo del cellulare
"Posso spiegare, ho avuto un incidente con Cameron"
"Cosa? Stai bene?" dice allarmato
"Sì più o meno, ma la tua auto è distrutta"
"Chi se ne frega dell'auto, l'importante è che tu stia bene...Torna a casa, ti prego" posso sentire la sofferenza nella sua voce, è raro vedere questo lato dolce di Nash
"Sto arrivando, tranquillo" lo rassicuro, poi chiudo la chiamata disperata. Mi volto verso Cameron che parla ancora al cellulare, i suoi muscoli sono tesi e ciò non prevede niente di buono, è bello perfino quando si arrabbia, se non fosse per il fango gli salterei addosso.
"Stronzo" dice una volta chiusa la chiamata
"Chi?"
"Carlos, ha detto che dobbiamo sporgere denuncia...Intanto ci hanno quasi ammazzati, a volte mi manca Karl, lui sapeva sempre cosa fare" la tristezza è evidente nella sua voce, e posso capire cosa prova
"Hey, dovremmo lavarci non credi?" provo a cambiare discorso
"Casa mia è più vicina, ti da fastidio?"
"Ci sarà anche Barbara?"
"È a lavoro, non tornerà prima delle sei" ci penso su alcuni istanti, ho bisogno di una doccia il prima possibile
"Andiamo" dico sorridendo leggermente, Cameron sospira e ci incamminiamo insieme verso il suo nuovo appartamento.
La casa è grande come tutti gli altri appartamenti in centro, gli scatoloni sono ancora sparsi in giro per le stanza ma posso già dedurre che deve aver speso tanti soldi per questo posto.
"Mettiti questa" mi passa una delle sue magliette visto che la mia è completamente sporca
"Grazie" rispondo prima di indossarla davanti a lui, sono in reggiseno da più di dieci minuti e non mi ha tolto gli occhi di dosso, vorrei tanto sapere cosa gli passa per la testa.
"Smettila di guardarmi" mi lamento
"È difficile sai...Sei praticamente mezza nuda" risponde lui con uno strano luccichio negli occhi
"Ora non più" indosso la maglietta e lo guardo infastidita nel vederlo sorridere divertito, quanto posso odiarlo.
"Devo tornare da Samantha adesso" dico riprendendo la mia borsa
"Vuoi che venga con te?"
"No, ma domani passa a trovarci...Sempre se ti va" mi avvio verso la porta d'ingresso
"Me lo chiedi anche?" sorride
"A domani allora" lo saluto ed esco di casa, rivolgendogli un ultimo sorriso amichevole.

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