26

113 2 0
                                    

Questa mattina non è iniziata nei migliori dei modi. La sveglia non è suonata e di conseguenza mi sono alzata tardi arrivando decisamente con troppo ritardo alle riprese e come se i disastri non fossero già troppi, quanto esco decido di controllare il mio cellulare, ho dieci chiamate perse da Abby ed alcuni messaggi con l'emoji dell'anello, non promette affatto bene. La richiamo ed aspetto in ansia una sua risposta
"Ahhhhhhh" grida dall'altro capo del telefono, mi copro un orecchio
spaventata "Megan...Megan" grida ancora mentre alcuni rumori assordanti si uniscono in vicinanza "Che succede?"
"Carter mi ha, cazzo...Sono felice, ci puoi credere? Unicorniiii" sono le uniche cose che riesco a comprendere visto che parla troppo velocemente
"Carter ti ha comprato un unicorno?" rispondo confusa
"Ma no che hai capito, Carter mi ha chiesto di sposarlo, sono felicissima ci puoi credere? E voglio arrivare all'altare su di un unicorno" dice in preda all'emozione, il cellulare mi cade quasi dalla mano
"Carter ti ha fatto la proposta? Ma lo conosci appena"
"Ma lui mi ama già ed io mi trovo molto bene in sua compagnia, quindi perché no?"
"Abby, non devi chiedermi il permesso ma..." non mi lascia il tempo di terminare la frase che riprende a gridare
"Mi sposo, mi sposo...Mi sposo siiiii" sono costretta ad allontanare il telefono per non perdere l'udito, Abby sta dando di matto come sempre d'altronde.
"Si sposa?" dice Cameron dopo che gli racconto dell'accaduto
"Si sposa" rispondo seria. Scoppia a ridere  "Stiamo scherzando? Carter lo conosce appena"
"Ho detto la stessa cosa, è un disastro Cam...La mia migliore amica sta per rovinarsi la vita" dico disperata, appoggiando la testa contro il suo petto. Sento il battito del suo cuore e chiudo gli occhi lasciandomi trasportare da questo suono, devo calmarmi e Cameron é anche meglio di una camomilla, sono così fortunata ad averlo nella mia vita.
"Megan, devo dirti una cosa" dice con tono basso
"Devi proprio? Non sono in vena" rispondo annoiata
"Devi saperlo" "Sapere cosa?" alzo lo sguardo verso di lui, con un'espressione interrogativa stampata in volto
"Tanto lo scoprirai lo stesso, ormai tutto sta andando male"
"Ma che dici? L'unico problema é scoprire chi ha ucciso Karl"
"Non é un nostro compito" ora lo guardo di traverso, non capisco dove voglia arrivare
"Non dire più niente" lo fermo arrabbiata, allontanandomi da lui
"Ma..." lo interrompo ancora
"Ti prego, non dire altro" dico infastidita dal suo comportamento, deve sempre rovinare tutto con una frase sgradevole o priva di rispetto. Mi chiudo nella nostra stanza ed appoggio la schiena alla porta, portandomi entrambe le mani nei capelli. Cupcake mi osserva sdraiato sul letto con i suoi soliti occhi dolci "Non guardarmi così, é lui ad aver esagerato" dico irritata, lui abbaia e scende dal letto correndo fino al bagno. Sospiro e guardo verso un punto indefinito della stanza, chiedendomi per quale motivo non possa mai essere felice, e quando accade dura sempre troppo poco.
Torno da Cameron e mi fermo a guardarlo mentre gioca con Sam, la prende in braccio e la fa girare più volte, riempiendola poi di baci dolci sulla guancia. Vorrei che questa scena non fosse così bella ma non posso fare a meno di sorridere, forse sono io il problema...Forse non sono felice perché mi impedisco di esserlo, fin dal liceo cercavo di allontanare tutti pur di essere lasciata sola, avevo paura di soffrire e negavo l'amore, adesso sto negando la felicità, sto negando tutto. Una lacrime scende da sola lungo il mio volto, la asciugo subito sorpresa da questo mio gesto inaspettato, piangere non é di certo la mia attività preferita. Cameron mi nota e lascia scendere Samantha, che mi rivolge un'occhiata
"Che ha la mamma?" chiede rivolgendosi a lui. Cameron non risponde, abbassa lo sguardo rattristato. Sam mi corre in contro e senza dire niente mi abbraccia. Ricambio immediatamente l'abbraccio e la stringo forte, se non ci fosse lei starei peggio, soffrirei di più.
"Grazie" sussurro accarezzandole la schiena, sotto lo sguardo triste di Cameron, credo che voglia unirsi a noi ma non ne ha il coraggio.
"Scusa per prima" dice lui toccandomi il braccio, dopo cena
"Mi chiedevo quando l'avresti fatto" rispondo voltandosi nella sua direzione
"Cosa?"
"Scusarti" sorride e mi bacia sulle labbra, dolcemente. Chiudo gli occhi ed accarezzo le punte dei suoi capelli, ignorando tutto ciò che mi circonda
"Non c'era bisogno di baciarmi, ti avevo già perdonato" dico sorridendo contro le sue labbra
"Volevo farlo" risponde ricambiando il mio sorriso. Ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi, poi l'allontano e mi sistemo la maglietta
"Cosa dovevi dirmi prima?"
"Ah...Niente di importante" dice nervoso
"Cameron, su dimmelo" lo intimo infastidita, crede di potermi prendere in giro?
"Davvero, non é niente...Fidati di me" "Mi fido, solo che sembri nervoso" "Non lo sono" é chiaro che mi sta nascondendo qualcosa, dovrei costringerlo a parlare ma adesso non é il momento adatto, la mia mente viaggia altrove, forse Cameron ha ragione quando mi accusa di esagerare con la faccenda di Karl.

Ricomincio da te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora