Il matrimonio di Abby viene organizzato quasi subito, per il mio dispiacere, non ho potuto rifiutare di essere la testimone, per Abby sarà un giorno troppo importante e non ho intenzione di abbandonarla. Cameron invece preferisce ignorare la situazione, é diventato freddo nell'ultimo periodo, quasi non mi parla più...Spero non sia per la questione dell'incendio, spero non mi stia nascondendo niente, spero non commetta gli stessi errori del passato.
"Indosserai un vestito rosa, io indosserò un abito da sposa rosa, le decorazione dovranno essere rosa e soprattutto la torta..." Interrompo Abby che Continua a parlare già da mezz'ora
"Fammi indovinare, sarà rosa?"
"Come hai fatto a capirlo?" scherza Abby ridacchiando
"Sarà che sono una veggente"
"L'ho sempre pensato. Ma ci credi? Sto per sposarmi davvero, baby Grier si è trovata un mister Grier" dice lei con occhi sognanti
"Scusa se ti sembro cattiva ma...Sei sicura di voler passare il resto della tua vita con Carter?" ho paura di quale risposta potrei ricevere
"Lo sono, ormai con Shawn è finita e non vedo modo di risolvere le cose. Carter mi capisce, c'è sempre per me quando ne ho bisogno"
"Ok" dico poco convinta, se è la sua decisione definitiva credo che dovrò farmene una ragione
"E tu? Quando ti sposi con Cameron?" nel sentirglielo dire quasi sobbalzo dalla sedia
"Cosa? Perché dovremmo sposarci? Siamo così giovani" rispondo agitata, non ho mai pensato ad un possibile matrimonio con Cameron, suppongo che per lui debba essere lo stesso.
"Ma tu lo ami giusto?" annuisco convinta
"Allora presto arriverà quel momento...E ti assicuro che sarà stupendo" dice sorridendomi dolcemente, non capisco perché abbiamo aperto questa conversazione, siamo passate dal parlare del suo matrimonio al mio presunto, che probabilmente non avverrà mai visto la mia scarsa capacità di esprimere sentimenti, perfino verso Cameron Dallas.
Aspetto che Cameron venga a prendermi, ha appena accompagnato Sam a scuola visto che nell'ultimo periodo sono sempre impegnata con Abby, Forse sono più agitata io che lei. Parcheggia l'auto di fronte a me ed apre lo sportello al mio posto
"Indovina chi ha appena ricevuto la sua prima promozione" dice con un grande sorriso sulle labbra
"Sul serio? Tuo padre ti ha promosso? E cosa saresti adesso il suo assistente?"
"No...Più o meno, ma sono così felice che potrei mettermi a ballare, non mi ha mai promosso prima"
"Sono contenta per te" rispondo prendendo posto in macchina
"Lo sei davvero?" domanda confuso dalla mia reazione
"Sì, perché?"
"Non lo so...Non sembri tanto felice"
"É che lo trovo strano, tuo padre che ti promuove dopo che gli hai fatto quasi prendere una denuncia"
"In effetti non é proprio da lui, me ne farò una ragione" dice alzando le spalle, come se in realtà non gli importasse.
Guida fino alla banca, ha detto che vuole prelevare subito i soldi ricevuti e che mi porterà a cena, forse le cose stanno cambiando per davvero adesso.
"Ci metterò poco, lo prometto" dice convinto
"Lo spero per te, sai ho molta fame" rispondo rivolgendogli un mezzo sorriso. Cameron ricambia il mio gesto e lascia un bacio sulle mie labbra, sotto gli occhi di tutti i presenti, un tempo avrei trovato imbarazzante questo suo gesto mentre adesso vorrei solo baciarlo ancora, finché non ne avremo entrambi abbastanza.
Mi guardo intorno mentre aspetto che finisca, non so perché ma c'è qualcosa che non mi piace delle banche, sono sempre così tranquille e silenziose. Un uomo in lontananza si muove e nervoso, passandosi più volte la mano tra i capelli, sembra più agitato di me quando dovevo fare un test a scuola, ed ero sempre impreparata. Lo guarda con attenzione, sul braccio ha un tatuaggio che mi é familiare, solo che non riesco a ricordare dove l'abbia visto prima. Poi accade tutto troppo velocemente, rivedo il giorno del matrimonio di Gina e Karl, la pistola puntata contro Cameron ed il colpo che parte poco dopo, io che corro ad aiutarlo mentre piango ininterrottamente. Mi irrigidisce, l'uomo che ha sparato a Karl aveva lo stesso tatuaggio, é uno dei pochi dettagli che non ho dimenticato di quel giorno
"Cameron" dico agitata, toccandogli il braccio
"Ho quasi finito"
"No, Cameron...Guarda quel tizio laggiù" indico l'uomo in abiti casual seduto in lontananza
"Allora?"
"Ho già visto quel tatuaggio, il giorno del matrimonio di tua madre...Lui" mi interrompo, l'uomo si é appena alzato e si sta dirigendo verso di noi
"Lui cosa?"
"É lui l'assassino, dobbiamo avvertire la polizia"
"Sai quante persone avranno quel tatuaggio" tutto d'un tratto l'uomo dai capelli neri e gli occhi quasi più scuri ci guarda entrambi, con uno sguardo maniacale, uno dei peggiori che io abbia mai visto
"E quanti di loro hanno quello sguardo agghiacciante?" dico a voce bassa, ottenendo un'occhiata da parte di Cameron
"Se fosse lui...Potrebbe essere pericoloso, dobbiamo fermarlo senza dare nell'occhio"
"Peccato perché io vorrei tanto saltargli addosso" rispondo a denti stretti, sento la rabbia salire ad ogni secondo che passa
"Che avete da guardare voi due?" ci interrompe l'uomo, guardandoci di traverso
"Ah, niente...Pensavamo di conoscerti" dice Cameron apparentemente calmo. Resto in silenzio, senza distogliere lo sguardo da lui, sto per perdere il controllo, lo sento.
"Anche voi mi sembrate familiari, dove ci siamo già visti?" Abbasso lo sguardo verso la sua tasca ed un pensiero mi salta alla mente, e se avesse una pistola con sé? Cameron sarebbe in pericolo...Io sarei in pericolo. Indietreggio di qualche passo
"Sembri nervosa, c'è qualcosa che non va?" mi chiede l'uomo puntando i suoi occhi scuri su di me, così scuri da farmi paura
"Potrei farle la stessa domanda" dico ricambiando il suo sguardo, é uno dei momenti più difficili della mia vita, trovarsi di fronte ad una persona che probabilmente ha ferito la mia migliore amica, che ha portato via qualcun'altro dalla mia vita...Non voglio più guardarlo, non ce la faccio.
Cameron mi prende per mano preoccupato, poi la stringe forte, per trasmettermi sicurezza.
"Venite con me" dice l'uomo afferrandomi per un braccio e trascinandomi fuori, fa lo stesso con Cameron che non tenta nemmeno di difendersi, potrebbe mettere in pericolo la vita di altre persone. Ci porta fino ad un vicolo e ci lascia andare
"Credete che non vi abbia riconosciuto? So benissimo chi siete...E voi adesso sapete chi sono io"
"No, non voglio ascoltarti" dico arrabbiata, sto per prendere il mio cellulare e chiamare la polizia ma vengo interrotta, afferra il mio braccio con forza e mi strappa il cellulare dalle mani
"Non pensarci nemmeno, non voglio farvi del male...Ma spero di poter comprare il vostro silenzio"
"Puoi scordartelo" risponde Cameron stringendo entrambi i pugni, é da poco che ha tolto la benda dalla mano e spero non sarà troppo difficile per lui difendersi
"La mia vendetta non era contro di voi, ma contro Karl...Non rendete le cose più difficili per i vostri amici, non penso li farà bene sapere la verità"
"Io invece penso di sì, tutti meritano di sapere la verità" non so perché ma nel sentirmelo dire Cameron abbassa lo sguardo
"Allora, sarò costretto ad uccidervi" dice estraendo una pistola dalla tasca, mi muovo all'indietro istintivamente e Cameron si posiziona davanti a me
"Mettila giù, non sei costretto a farlo" dice Cameron con tono calmo
"Lo sono, perché voi chiamerete la polizia, e a quel punto finirò di nuovo dentro...io non posso tornare in prigione, non posso" risponde lui mentre alcuni lacrime scendono lungo il suo viso
"Non mi farai pena" dico più che arrabbiata, stringendo forte il braccio di Cameron
"Mi dispiace, mi dispiace davvero...Ma avete fatto la vostra scelta" di colpo vengo riportata al giorno in cui Armando ha tentato di uccidermi, Sammy che mi salva e viene colpito al mio posto...Sono stanca di provare dolore, sono stanca di vedere gli altri soffrire a causa mia. Proprio mentre sta per sparare e colpire Cameron in pieno mi decido a spingerlo via, prendendo il suo posto...Cameron non morirà a causa mia. Vengo colpita, già proprio così...Sento il colpo prendermi dritta alla gamba, cado a terra, sotto lo sguardo scioccato di Cameron che emette un grido, un grido forte e straziante. L'uomo di cui non so ancora il nome lascia cadere la pistola a terra, sembra essersene pentito nell'esatto momento in cui ha sparato.
"Megan, no...No" dice Cameron piegandosi verso di me, lo guardo negli occhi anche se non riesco a vedere bene la sua immagine
"Perché l'hai fatto?" Continua singhiozzando, toccandomi il volto con entrambe le mani
"Starò bene, non preoccuparti" dico con voce tremante, soffro troppo per poter parlare
"No, cazzo, cazzo" impreca disperato, le lacrime bagnano il suo viso, credo di non averlo mai visto così devastato prima.
"Resta con me, devi restare con me" mi supplica, accarezzandomi il viso più e più volte
"Cameron" sussurro mentre lui continua a ripetere frasi sconnesse
"Ti amo" termino la frase e chiudo gli occhi, abbandonandomi ad una buia fine.
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Ricomincio da te.
FanfictionSono passati tre anni da quando Megan e Cameron si sono diplomati, ed é da due anni che non parlano più nonostante si amino ancora. Riuscirà Megan ad andare avanti con la sua vita o resterà bloccata nel suo passato con Cameron? Il ragazzo che le ha...