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Guardo Cameron mentre guida infuriato, non ha detto più una parola da quando siamo usciti dallo studio e ciò mi preoccupa
"Dì qualcosa ti prego" lo richiamo dai suoi pensieri
"Non ho niente da dire" risponde disinteressato
"Non sei contento per me? Ho ottenuto la parte"
"Sono contento, anche se John mi irrita parecchio, credo dovrò farmene una ragione" è bello vedere che dimostra una grande maturità nei miei confronti, neanche lui è più il ragazzino del liceo
"Perfetto, perché sai mi ha invitato ad uscire domani e..." frena l'auto di colpo facendomi sobbalzare sul sedile
"Lui ha fatto che?"
"Mi ha invitata ad uscire, ti da fastidio?"
"No" dice con poca convinzione
"Scusa un attimo" aggiunge prima di scendere dalla macchina e sbattere lo sportello, si ferma in mezzo alla strada e tira pugni al vuoto in preda alla rabbia, lo guardo tentando di non ridere, ed io che lo trovavo maturo fino a pochi secondi fa. Torna in macchina e chiude lo sportello con più calma, sospira e posa le mani sul volante
"Guarda che scherzavo" dico guardandolo divertita
"Ahhh" manda un grido disperato e si volta verso di me
"Ma che problemi hai?" mi chiede arrabbiato
"Nessuno, volevo vedere la tua reazione. In ogni caso non avrei accettato un'uscita con John"
"Perché?"
"Perché non mi piace"
"Neanche come amico?"
"No Cameron, neanche come amico" sorride alla mia risposta
"Ti amo così tanto" esclama prendendo il mio viso tra le mani e baciandomi, mi ha presa alla sprovvista questa volta. Quando allontana le sue labbra dalle mie e mi guarda dritta negli occhi, a pochi centimetri dal mio viso, mi decido a baciarlo ancora con più decisione, lo desidero così tanto. La mia schiena entra in contatto con il finestrino mentre la sua lingua tortura costantemente la mia, passo una mano lungo la sua schiena e poi lo costringo ad avvicinarsi di più a me. Lo sento gemere quando mordo il suo labbro inferiore per poi passare al suo collo, dove lascio altri baci decisi ed intensi
"Non possiamo farlo in una macchina non credi?" dice tra un bacio e l'altro
"Perché no?" rispondo sorridendo maliziosa
"Perché...Non voglio" mi ferma e ritorna al suo posto
"Che ti prende?" chiedo irritata, non capisco il suo comportamento
"Sei evidentemente eccitato quindi non capisco" aggiungo
"Non qui" grida tirando un pugno al volante. Resto in silenzio, non voglio restare in macchina con lui in questo stato. Apro lo sportello e scendo chiudendolo poi con forza
"Dove vai?" dice lui agitato
"Ovunque ma non con te" rispondo continuando a camminare con passo sicuro, ho bisogno di restare sola.
Ignoro tutte le sue chiamate nei seguenti trenta minuti, qualunque cosa voglia dirmi può aspettare. Sono seduta al Joker e non ho ordinato nulla, non so neanche perché mi trovo qui, ma è il primo posto a cui ho pensato.
"Megan" sento qualcuno chiamarmi
"Professor Gordon" rispondo rendendomi conto di chi ho proprio davanti a me
"James, solo James per gli amici"
"Non sapevo fossimo amici"
"Lo diventeremo spero" prende posto di fronte a me
"Voglio stare da sola adesso" dico infastidita
"Cos'è successo?"
"Scusa ma non credo tu sia la persona adatta con cui parlarne"
"In realtà ho studiato anche psicologia"
"E allora?"
"Posso darti ottimi consigli"
"Gli psicologi non parlano, ascoltano" dico sorridendogli furba
"Sei scontrosa, interessante. Fammi indovinare, hai vissuto una vita difficile fin dalla giovane età, tutti ti prendevano in giro perché eri una ragazzina timida e portavi...L'apparecchio forse? Però il liceo è stata la parte peggiore perché forse hai preso delle scelte sbagliate che ti hanno portata a soffrire, magari hai perso anche delle persone che amavi ed ora ti senti particolarmente irritata dal mondo intero" lo osservo sbalordita, come può sapere tutto ciò su di me?
"Sono bravo vero?" termina sorridendo soddisfatto
"Inquietante, direi inquietante...Ma come hai fatto?"
"Eh no, questo è un segreto" sto per rispondere quando la porta del locale viene aperta ed entra Cameron
"Megan, finalmente. Ti ho cercata dappertutto" dice avvicinandosi a me preoccupato
"Ora mi hai trovata" rispondo senza guardarlo
"E tu saresti?" domanda rivolgendosi a James
"Professor James Gordon, piacere di conoscerti" dice James porgendo una mano verso di lui, Cameron non ricambia il gesto ottenendo così un'occhiataccia da parte sua
"Cameron Dallas" si limita a dire
"Sei il figlio di Bob Dallas? quell'uomo è un genio" scoppio a ridere ma mi interrompo subito
"Ho preso tutto da lui, andiamo Megan" Cameron mi prende per mano e mi trascina fuori dal joker
"Ciao James" provo a salutarlo inutilmente visto che ormai ci troviamo già nel parcheggio
"Grazie per avermi salvata" continuo liberandomi dalla sua presa
"Per definire tuo padre un genio deve avere seri problemi"
"Perché sei scappata prima?" dice lui ignorando le mie parole
"Volevo restare sola ed iniziavi a preoccuparmi"
"Hai idea di quanto mi sono preoccupato per te? Armando ti sta seguendo e chissà quanti altri maniaci dal passato ti voglio ancora fare fuori"
"Nessuno vuole farmi fuori, a parte Armando" rispondo sicura
"Molto rassicurante"
"Hey, non preoccuparti per me, so badare a me stessa" prendo entrambe le sue mani e gli rivolgo uno sguardo rassicurante
"Non posso non preoccuparmi per la donna che amo"
"Allora resta con me, Nash ha la sua stanza quindi non gli darai fastidio"
"Oppure tu...Potresti trasferirti da me, con Samantha" alzo un sopracciglio sorpresa
"Mi stai chiedendo di convivere?" annuisce
"Wow, mi prendi alla sprovvista e...Non lo so Cam"
"Ti prego, ho bisogno di te nella mia vita" mi guarda negli occhi intensamente e stringe più forte le mie mani. Non ho idea di come rispondergli, convivere con Cameron potrebbe essere un grande rischio per la nostra relazione, ed io non voglio che tutto si rovini di nuovo, proprio adesso che ho capito di amarlo ancora.

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