Capitolo 2

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Era passata una settimana dal mio arrivo a Hogwarts. Trovavo fantastico che, ogni anno, arrivassero nuove matricole. Era un'ottima occasione per fare nuove amicizie ed era una cosa che mi entusiasmava molto. Quella mattina di fine settembre ero piena di energia e felice. Non so perché; mi capitava di essere felice senza motivo. Mi infilai la mia divisa e mi feci una bella treccia incastonata a lisca di pesce. La ragazza magra, minuta e bionda dello specchio, dai grandi occhi verdi, mi sorrise radiosa.
Stai benissimo cara, mi disse lo specchio. Gli feci l'occhiolino e lui ridacchiò.
Scesi le scale, e trovai Bea in sala comune. Lei mi sorrise, e ripose nella borsa il suo libro di Antiche Rune. Mi stava aspettando per scendere a colazione. Erano quasi le 8. Avevamo tempo per la colazione dalle 7:00 alle 8:30. Ci avviammo quindi in fretta verso la sala grande, discutendo di quel bellissimo vestito che avevamo visto su "Strega Oggi".
Era davvero meraviglioso: nero, di pizzo , corto poco sopra il ginocchio davanti e lungo fino ai piedi dietro, con la gonna di tulle e a balze e il corsetto di pizzo.
Era possibile ordinarlo via gufo al prezzo di 30 galeoni; in realtà non ci serviva ma era bello da morire e qualche pensierino lo avevamo fatto anche sugli altri del catalogo.
Arrivammo in sala Grande e ci sedemmo al tavolo di Corvonero. Presi due fette di toast e del prosciutto, versandomi del the alla vaniglia e una tazzina di caffè; Bea preferì una brioche al miele dall'aspetto delizioso e della cioccolata calda. Alla fine presi anche un pasticcino alla frutta. Erano troppo belli e sembravano troppi buoni per lasciarli lì. Molto male per la mia linea però.
Al tavolo degli insegnanti, Piton stava parlando con la professoressa Sprite, mentre la Cooman stava versandosi del the in una tazza. Conoscendola, magari avrebbe interpetato i residui di foglie di the sul fondo. Benedetta donna. Fuori come un balcone. Di sicuro avrebbe detto che saremmo morti tutti.  Era incredibile quanto fosse simpatica e ottimista. 
Mi alzai da tavola insieme a Bea alle 8:20, e andammo a riprendere le nostre borse in sala comune. Avevamo due ore di difesa contro le arti oscure quella mattina. Era la seconda lezione. Ce l'avevamo una volta alla settimana e per me era più che sufficiente; non avevo nulla contro Moody, anche se le maledizioni senza perdono alla prima lezione mi avevano sconvolta e non poco, ma mi metteva angoscia. Avevo il presentimento che ci fosse qualcosa fuori posto, che non andasse. E di solito i miei presentimenti erano veri, anche se in questo caso non riuscivo a capire in che modo. Forse lo giudicavo troppo in fretta e dovevo aspettare un pò.  Sospirai, e ci avviammo all'aula per la lezione, prendendo posto a metà della classe. Moody arrivò alle 9:00 , bofonchiando un "buongiorno".
Si mise davanti alla cattedra, osservandoci tutti con i suoi due occhi -uno normale e uno no- appoggiandosi al suo bastone nodoso che aveva portato anche in treno la prima volta che io e Bea lo avevamo incontrato. Ci scrutò con calma.
"Bene. Aprite i libri. Voglio i riassunti dei capitoli 1 e 2 per la fine della lezione. Buon lavoro.".
Iniziammo a lavorare.
Al suono della campanella mi alzai, accompagnata dallo strascico delle sedie sul pavimento della classe, e andai con gli altri a consegnare il mio riassunto. Quando toccò a me, Moody mi guardò attentamente e prese il riassunto che gli porgevo senza dire nulla.
Tornai al posto, ripresi la mia borsa e feci per uscire insieme alla Bea e ai compagni dalla classe. Ero quasi sull'uscio quando Moody mi chiamò:
"O'loan aspetta".
Mi fermai immediatamente e mi voltai a guardarlo.
"O'loan. Vieni a prendere una tazza di the nel mio ufficio. Ho una cosa da darti". Mio malgrado dovetti acconsentire.
Così lo seguii nel suo ufficio.  Entrò prima lui, sedendosi su uno sgabello della stanza. Le pareti erano spoglie, ma era piena di aggeggi strani, come uno specchio dall'aria inquietante addossato al muro sulla sinistra. C'erano anche diversi spioscopi, appoggiati insieme l'uno accanto all'altro.
Entrai esitante, mentre Moody prendeva due tazze e metteva su il the.
Poi si diresse dietro due tende, e ne riemerse con un grosso libro.
Me lo porse: Animali esotici fantastici dal mondo.  Io lo guardai, e sorrisi.
"La professoressa McGranitt mi ha detto che ti piace disegnare animali e che sei anche molto brava. Così ho pensato di darti questo.".
Lo presi esitante, ringraziandolo.
Finito di bere il the, mi congedai; avevo un appuntamento con Bea in biblioteca per quella ricerca di pozioni sulla pozione polisucco.
Lo ringrazia ancora,  lui mi fece una specie di sorriso.
Raggiunsi Bea in biblioteca di corsa.
"anf anf Sc-scusa Bea..." le dissi con il fiatone per la corsa.
Lei mi guardò e mi sorrise a sua volta.
"Figurati. Allora? Cosa voleva il prof?"mi chiese curiosa.
"Nulla. Mi voleva solo dare un libro sugli animali esotici del mondo. Sono davvero curiosa di vederlo. La McGranitt gli ha detto che sono brava a disegnare" le dissi con un sorriso.
"Beh, dopo quell'illustrazione bellissima della trasfigurazione umana era più che naturale! Persino Piton ne è rimasto colpito, il che la dice lunga". Mi disse, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Misi il libro in borsa, e andai a chiedere dei libri sulla pozione polisucco. Il lavoro iniziava.

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