21. Giorno 4

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La mattina seguente mi svegliai rannicchiata nel letto, con addosso la camicia rossa che Barty mi aveva infilato a forza la sera prima; mi aveva anche asciugato i capelli con un incantesimo, anche se , in un primo momento, avevo temuto che volesse usare la cruciatus.
Sospirai sconsolata. Ero così triste; Avrei tanto voluto uscire e andare a passeggiare sulla riva del lago con Bea, andare a trovare kidd alla guferia... tutto, ma non stare rinchiusa lì con un Mangiamorte. Non sapevo neanche più come comportarmi: dovevo essergli ostile? Gentile? Dovevo tentare disperatamente la fuga e andare da Silente? La paura mi assalì, improvvisa. No... no, avevo troppa paura di lui. Non era uno qualunque: aveva torturato Frank e Alice Paciock fino alla pazzia, cercando di far confessare loro dove si nascondesse Sappiamo-chi, insieme a Bellatrix.
Anzi... insieme ai Lestrange.
Rabbrividii ancora.
Cosa posso fare?
Pensai disperata. Mi venne in mente di evocare il mio patronus e mandarlo dalla McGranitt con un messaggio. Però, Barty mi aveva detto di aver stregato la stanza. Se avessi provato qualsiasi incantesimo per fuggire, o per avvisare anche uno solo degli insegnanti, la stanza mi avrebbe fatto male: per esempio, il tappeto mi avrebbe inghiottita, o le pareti si sarebbero iniziate ad accartocciare su di me.
Ma davvero mi ama?
Quella frase mi attraversò la mente, senza permesso.
Ci riflettei un attimo, ancora sotto le coperte- Barty era uscito per la lezione.
In fondo- pensai - per essere un Mangiamorte, era stato gentile con me; a modo suo, certo.
La sera prima, Barty mi era sembrato molto dispiaciuto per l'accaduto pre e post- vasca da bagno .
Sospirai.
Nel mentre, sentii la porta della stanza principale aprirsi; mi rannicchiai ancora di più sotto le coperte, fingendo di dormire.
Il cuore batteva a mille.
Lo sentii entrare in bagno, con quel "clunck" che accompagnava ogni suo passo. Pochi minuti dopo uscì a passo normale, segno che l'effetto della polisucco era svanito e lui era tornato lui.
Lo sentii avvicinarsi alla camera, e spostare le tende rosse. Si avvicinò a me, che ero rannicchiata come un gatto e speravo di sprofondare nel materasso.
Appoggiò una mano sulla mia testa. Io strinsi forte gli occhi.
"Tesoro, so che sei sveglia", mi disse, accarezzandomi piano i capelli. Io non mi mossi.
"Senti - Continuò- so che ieri sera mi sono comportato male. Quindi ho deciso di farmi perdonare".
Aprii piano gli occhi, con diffidenza.
"Cioè?" Gli chiesi, in un sussurro che mal dissimulava la mia paura.
"Cioè - disse ghignando - ho una cosuccia per te".
Sbiancai. Non so perché ma mi immaginai la testa di Bea.
"Vieni qui" mi disse, spostando malamente le coperte e prendendomi in braccio a mò di sposa.
"Cosa..?! Ehi!!" Riuscii a malapena a dire.
Si sedette sulla poltrona della stanza accanto, e mi adagiò sulle sue gambe.
Osservavo i suoi movimenti con attenzione.
"Sembri una gattina spaventata..." mi disse ghignando.
Cercai di alzarmi ma lui mi trattenne per un polso, con fermezza, senza farmi male.
Mi osservò attentamente.
Il respiro iniziava a diventare affannoso, mi mancava l'aria, iniziavo a vedere tutto grigio...
"Calmati. Calma...Per Morgana, ma perché fai così? Eddai!"
Rise nervosamente e prese qualcosa dal tavolo.
"Bevi" mi disse.
Io scossi la testa. Iniziavo a non vedere più nulla.
Mi afferrò il viso a forza, da dietro, e, tappandomi il naso, mi costrinse ad inghiottire quell'intruglio.
Nell'ingoiare, sentii il terrore pervadere il mio corpo e la mia mente.
Poi.... mi sentii improvvisamente tranquilla. Rilassata. Stavo ancora tremando però.
E fu bianca come un lenzuolo che lo guardai.
Lui sorrise mostrando i palmi.
"Visto? Di che avevi paura? Che ti avvelenassi?" Mi disse, divertito.
Malgrado la pozione avvertivo ancora un vago senso di paura.
Lui mi fece riaccomodare sulle sue gambe.
"Allora - disse, estraendo qualcosa da sotto il mantello - per te." Mi disse, facendomi l'occhiolino e porgendomi una scatolina.
La aprii con mani tremanti.
Oohhh
Una bellissima collana in oro rosa, con una rosa nera incastonata di diamanti, mi lasciò senza fiato.
La osservai incantata e la sfiorai delicatamente con le dita.
"Finalmente sorridi gattina.... devo dedurne che ti piace?"
Non mi ero accorta di star sorridendo. Subito ritornai seria, spaventata.
"Non posso accettarla. Avrai speso una fortuna..."
"Non solo puoi ma devi accettarla. Eli ti amo. Ti amo da morire. Ti sto facendo soffrire tanto, lo so, ma ti prego porta pazienza. Tu hai solo paura di me. Ma non devi. Davvero. Prova a fidarti di me. Dammi una sola possibilità. Ti prego... Ti prego tesoro... per favore....".
Mi disse disperato. Era disperato.
Lo guardai sorpresa.
"D-davvero non devo avere paura ... di te?..." gli chiesi esitante.
"No. Non devi". Mi rispose.
"E... e... tu-sai-chi....?" Gli chiesi con un filo di voce.
"Ho intenzione di lasciarlo Eli.. per te... io voglio stare con te...". Mi disse.
"Non voglio farti soffrire però... per favore ... per favore Eli... " mi disse.
Io non seppi cosa dire.
Estrassi la collana dalla confezione. Lui seguì il mio gesto e mi prese le mani. Io deglutii mentre i nostri occhi si incrociavano.  La collana passò fra le sue dita, e me la allacciò al collo.
Fu un attimo. Le sue labbra si appoggiarono delicate sulle mie. Sgranai gli occhi dalla sorpresa. Durante il contatto, sentii le nostre lingue incontrarsi per un momento. Mi ritrassi imbarazzata.
Lui si avvicinò ancora e mi baciò con più foga, questa volta.
Io non sapevo cosa fare. Allontanarmi o lasciarlo fare? Perchè questo bacio mi sta piacendo? cavolo!
Le nostre lingue questa volta si attorcigliarono un pochino, per poi lasciare un lieve filo di saliva mentre ci separavamo. Ringraziai il Cielo perchè avevo iniziato a non respirare.
Lui mi guardò attentamente.
"Con le guance rosse e gli occhi lucidi sei più bella rispetto a quando hai paura...sai?"
Continuò a lasciare una lunga scia di baci lungo il collo, mentre inclinavo la testa all'indietro e sospiravo piano. Quando le sue labbra si chiusero piano attorno al mio capezzolo, e sentii la lingua leccarlo dolcemente, lo allontanai; mi accorsi di stare tremando di nuovo. Lui si riavvicinò a me e mi abbracciò forte.
"È perchè è la prima volta per te...vero?" Mi chiese in un sussurro.
"Almeno hai capito che voglio te perchè ti amo? E non ho intenzione di ucciderti? Ricordati però, che non ti conviene pensare a come scappare da qui... perchè, anche se ti amo, il posto in quel baule è ancora disponibile, piccola... " mi disse, lasciandomi un morso sul collo e leccandolo con la lingua, mentre cercavo di allontanarmi nuovamente da lui.

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