9. Verità e Sentimenti

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Cosa faccio?
Pensai disperata. Le sue mani erano ancora attorno al mio viso. I miei occhi erano ancora pieni di lacrime e le sue mani non accennavano a lasciare la presa. 
"Hai paura?" Mi chiese. Volevo dirgli di si ma la mia voce non riusciva ad uscire. Sembrava che qualcuno mi stesse strangolando. Annuii e basta.
Lui mi accarezzò ancora le palpebre con i pollici. Sospirò.
Aveva intorno ai 30 anni. Anche se non stava usando la forza, sentivo che fisicamente ero svantaggiata. E non me la sentivo di usare la bacchetta. Visto chi avevo davanti non mi sembrava saggio. Non sapevo cosa fare. Il mio cervello sembrava rifiutarsi di aiutarmi. Inprovvisamente sentii il mio respiro accellerare. Attacco di panico, pensai immediatamente. Lui, dopo avermi lasciato il viso con una carezza, mi abbracciò forte. Non respiro. Ormai songhiozzavo. Non potevo farne a meno. Cosa mi avrebbe fatto?
"Shhshhshh" mi sussurrò piano all'orecchio. Scossi la testa.

"Guardami. Guardami, Eli". Mi disse, riprendendo il mio viso fra le mani. Mi sembrava estremamente fragile fra le sue dita. "Non ti faccio niente" . Risi istericamente scuotendo la testa.
". "Non ti faccio niente", ripetè.
Io in quel momento non sapevo cosa pensare. Cercai disperatamente, mentre mi abbracciava nuovamente, di fare il punto della situazione.
Chi avevo di fronte? Un mangiamorte. Potevo scappare? No. Difendermi? Meglio di no.
"C-c-chi sei?" , gli chiesi tremando.
Lui mi guardò, con quei suoi occhi nocciola. Le ciglia lunghe e le labbra sottili, il viso magro e fine.
"Io sono Barty Crouch jr, Eli". Sbiancai. Sapevo chi aveva di fronte. Quell'uomo aveva torturato Frank e Alice Paciock fino alla pazzia.
Oh santo cielo. "Non devi avere paura di me". "Ah no?" gli chiesi con la voce stridula. Lui scosse la testa. "No", mi disse con fermezza.
"Cosa ci fa uno come te qui?" Gli chiesi.
"Non posso dirtelo cara. Ma tu starai in questa stanza buona buona per un pó. Non proverai a scappare. Perchè se lo fai ti metterò in quel baule", mi disse, indicando un baule addossato al muro. "E tu non vuoi finire lì dentro, vero?". "Perchè mi fai questo?", gli chiesi disperata.
"Se ti dicessi che ti amo?" , mi rispose.
"Di solito le persone che ami le chiudi nei bauli?" , gli dissi senza riuscire a trattenermi. Lui sorrise freddamente. "No. Non le chiudo nei bauli. E infatti se farai la brava non ci finirai, tesoro",mi disse, baciandomi la fronte mentee tentavo di ritrarmi e chiudevo gli occhi.

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