12. Giorno 2

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Appoggiai le mani sul suo petto e lo staccai da me. Lui vide che ero sull'orlo delle lacrime.
"Stai dormendo in piedi." Mi disse. "fila a letto", indicando con la testa il materasso alla sua sinistra .
Mi osservò serio. "Non farti problemi. Puoi stare a letto anche tutto il giorno. Io ho lezione. Scendo per la colazione.Ti mando su un elfo a portartela nella stanza accanto. Non muoverti da qui!"mi intimò, mentre intravidi un  barlume folle sul suo viso.
Mi sollevò il viso con due dita.
"Nessuno deve sapere che sei qui altrimenti mi scoprirebbero e ciò non deve accadere. Capito tesoro? Quindi torna a letto. Di corsa". Mi disse, baciandomi sulla fronte.
Tremante, m'infilai sotto le coperte.
Mi addormentai immediamente svegliandomi solo alle 11.
Non avevo chiuso occhio quella notte, dormendo si e no due ore.  Mi svegliai affamata. Nell'andare nella stanza accanto, vidi Barty seduto alla scrivania. La mia colazione ormai fredda davanti a se;
Mi guardò e sorrise. "Buongiorno. Sono le 11. Ti volevo svegliare ma dato che stanotte non hai chiuso occhio ti ho lasciata dormire", mi disse facendomi l'occhiolino.
Annuii, ancora nel mondo dei sogni. Lui mi tirò a se e affondò il viso nel mio collo. Sobbalzai e rimasi rigida.
"Tecnicamente sarei un professore. E non potrei avere una relazione con una mia allieva."
"Rilassati. Sei tesa come una corda di violino. Non mordo sai? non te". Mi disse ghignando.
Mi accorsi di tremare solo quando mi afferrò il polso destro con la sua mano grande e forte.
Sospirò. "Come devo fare con te? Proviamo la Cruciatus?" Io sbiancai come un lenzuolo e scoppiai a piangere. Lui si mise a ridere e mi abbracciò stretta.
"No tesoro scherzavo. Scherzavo. Sei sempre così tesa! Ti ho detto che non voglio farti del male.  È per il marchio vero? È per ciò che sono? Per il fatto che sono fedele a lui?"
Io annuii. Lui sospirò ancora.
"Senti, tu non hai idea di cosa sia per me resisterti. Il tuo profumo mi fa impazzire. E il tuo viso, le tue labbra... tutto di te mi manda fuori di testa. Tutto. Non ti farei mai del  male. Per favore.  Dammi una possibilità. Hai paura. Te lo dico io che ce l'hai. Ma fidati di me. Fidati".
Mi asciugò le lacrime con i pollici, come la prima volta.
Io sospirai e lo guardai con lo sguardo appannato.
"S-senti io... io... non so cosa vuoi da me! Ma ti prego , ti prego, lasciami andare... - gli dissi fra i singhiozzi- non ti credo! Tu mi hai mentito! Mi hai presa in giro... e..." i singulti ingoiarono le parole.
Mi strinse di nuovo a sè.
"Shshshshhh... shhh tesoro shhh... ".
"E... se mi devi fare del male fallo subito  e non pensarci più...Bea non c'entra!" Gli dissi, singhiozzando.
Lui mi strinse forte, da togliermi il respiro. Ci misi un pò a calmarmi, mentre mi accarezzava la schiena.
Quando finii di piangere, lui mi sollevò il viso con le dita.
"Non ti faccio nulla. E neanche a Bea." mi ringhiò a fior di labbra. "Ti amo. Come te lo devo dire? Ti ho anche detto che ti desidero. Più di questo cosa vuoi?"
"Ma tu ti diverti a uccidere! Per te sarò una sporca mezzosangue!"
"Tu sei la mia piccola mezzosangue" mi disse con affetto, senza traccia di disprezzo in quella parola.
Lo guardai respirando affannosamente.
"E si ... mi diverto a uccidere. Ma se questo ti infastidisce ti prometto che non lo farò più. Cambierò per te. Per te, Eli, solo per te. E Bea non la tocco neanche. Tu, invece? Cosa provi per me?" Mi chiese.
"Ho paura....di te....scusa io.. non ce la faccio..." gli dissi, cercando di allontanarmi. Ma lui mi trattenne.
"Ferma. Ferma. Mangia qualcosa, almeno. Vieni..."mi disse, facendomi sedere sulle sue gambe.
Presi il pane tostato e iniziai  a mangiare, mentre lui giocava con i miei capelli e io non sentivo il sapore di ciò che masticavo.

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