10. Giorno 1

498 26 16
                                    

Elisa ft. Ligabue_ Gli ostacoli del cuore

Era pomeriggio inoltrato quando mi ero risvegliata e Barty mi aveva rassicurata e anche minacciata; oltre a dirmi di amarmi. Iniziavo a convincermi che il suo fosse malato, di amore.
Ormai erano le 20:00. Lui era sceso a cena; con orrore lo avevo visto ritrasformarsi in Moody con la pozione polisucco. Aveva promesso che mi avrebbe portato qualcosa da mangiare. Ero spaventata a morte. Pensavo che un passo falso mi sarebbe stato fatale. Per essere prudente, comunque, mi aveva immobilizzata. E io lo sapevo il perchè: Mangiamorte voleva dire Voldemort. E Voldemort voleva dire...Harry.
Alle 20:30 lo sentii rientrare. Zoppicando, spostò le tende rosse e con un gesto della bacchetta mi liberò. Non so come avesse fatto a nasconderlo: Un vassoio con  due cosce di pollo e dei pomodori cuore di bue, due panini, due mele, una fetta di meringata e una caraffa di acqua.
Oltre che coltello, forchetta e calice. E piatto, ovviamente.  Lo guardai diffidente mentre mi aiutava ad alzarmi da terra e, con gentilezza, mi portava nella stanza accanto e mi faceva accomodare alla scrivania. Quandi fui seduta, mi porse il vassoio. Lo guardai esitante.
Ero molto affamata, ma non volevo rischiare; non dopo il sonnifero o qualunque altra cosa avesse messo nel the.
"Mangia Eli" mi disse, spingendomi il vassoio più vicino. Vidi le sue mani tremare, e improvvisamente si precipitò nella stanza accanto.
Sospirai. Presi coltello e forchetta e inziai a tagliare le cosce di pollo; non avevo intenzione di mangiarlo con le mani, mi faceva sentire a disagio.
Poco dopo tornò da me: non mi ero resa conto di quanto fosse alto... i capelli castani, color mogano, e gli occhi nocciola erano tornati al loro posto, così come il filo di barba.
Prese un sedia e si mise vicino a me, mentre finivo la prima coscia di pollo, le ossa messe da parte.
Lui mi osservava, attento, facendomi  sentire a disagio.
Finii le cosce e sbucciai una mela. Lui prese l'altra e le diede un morso senza levarmi gli occhi da dosso. CRUNCH.
Sollevai lo sguardo. Masticava e mi guardava. Io pregai di sparire.
Tagliai la mia mela in quattro e tolsi il rimasuglio di torsolo. Diedi un morso alla prima fetta.
Era dolcissima e molto succosa.
"Mi avevi detto che le mele sono il tuo frutto preferito", mi disse ghignando.
Lo guardai sorpresa.
"No che non l'ho fatto...", gli dissi esitante.
"Si invece. Me lo hai detto al ballo. Io ero Evan.". Lo guardai confusa.
Mi fece l'occhiolino,e diede un'altro morso alla sua mela.
Mi sentii ferita. Immensamente.
Lui dovette capirlo, perchè aggiunse:" Quello che ti ho detto quella sera lo pensavo davvero. Fosse stata una circostanza diversa non avrei esitato un istante a dirtelo di persona. Ma non volevo rischiare inconvenienti. Sono solo stato prudente.".
"E ... e ...Evan?" Chiesi spaventata, immaginandomi già  la sua risposta.
"Ah boh. Sarà in qualche fosso a marcire." Disse con noncuranza, gettando poi il torsolo nel cestino e pulendosi le mani sulla giacca.
"Ma come fai ad essere così?" Gli chiesi scandalizzata in un sussurro.
Lui rise. Una risata fredda.
"Io non voglio avere vicino un assassino. Una persona che si diverte a uccidere perchè lo trova divertente".
Mi guardò serio e sospirò.
"Tu non puoi capire... non puoi capire il piacere che si prova a vedere la vita abbandonare una persona, vedere gli occhi che si velano..." sorrise crudele e io rabbrividii.
"Non è giusto, pensi, vero? - mi disse ghignando - ma con l'Oscuro Signore si fa così tesoro. E a me non mi è mai dispiaciuto.  Fino ad ora." Mi disse, guardandomi intensamente.

C'è un principio di magia fra gli ostacoli del cuore.
C'è un principio d'ironia nel tenere coccolati i pensieri
Più segreti e trovarli già svelati.
E a parlare ero io,
Sono io che li ho prestati.
Quante cose che non sai di me,
Quante cose che non puoi sapere.
Fa rumore camminare fra gli ostacoli del cuore.

Mad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora