23. Giorno 5 - Lezione 1

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La mattina seguente, dopo colazione, iniziammo la prima lezione di occlumanzia, a cui sarebbero seguite quelle di Legilimanzia.
Barty era di fronte a me, la bacchetta in mano. Io ero in piedi, di fronte a lui, le braccia lungo i fianchi.
Mi guardò attentamente e sospirò.
"Prima cosa, tesoro, se non cerchi di svuotare la mente, è tutto inutile. Secondo, se non riesci a calmarti da sola ho qui una pozione calmante. Terzo, l'Occlumanzia è una disciplina molto difficile da apprendere, quindi anche se all'inizio, magari, non avrai buoni risultati, non ti preoccupare." , mi disse serio.
"Comunque, sarebbe meglio se tu la bevessi." Mi disse, prendendo la pozione dal tavolino e porgendomela con la mano destra.
La presi tremando leggermente, e la bevvi tutta d'un sorso. Era così dolce da dare la nausea. Storsi il viso leggermente mentre la ingoiavo; lui sorrise e rispose la fialetta vuota sul tavolo.
"Ora, chiudi gli occhi." Mi disse.
Lo guardai come se fosse matto.
"Chiudi gli occhi", ripetè.
Chiusi gli occhi.
Sentivo il suo sguardo su di me.
"Bene. Adesso svuota la mente. Concentrati. Concentrati sul non pensare a niente. Io cercherò di leggerla, e tu dovrai impedirmelo cercando di tenerla vuota. Vedrai affiorare dei ricordi, che anche io vedrò. Pronta? Al mio tre: uno, due , tre... Legilimens!"
Sentii un forte fastidio alla testa. Cercai di tenerla vuota ma delle immagini riaffiorarono: mia madre che camminava per il corridoio dell'ospedale fissando il pavimento, muovendosi come uno zombie; mio padre che mi diceva di non preoccuparmi; ancora mia madre, che camminava per casa, avanti e indietro, fissando il vuoto, alle due di notte.
Il fastidio diminuì, e poco dopo svanì.
Avevo il fiatone. Era davvero difficile.
"Io c-cerco di svuotare la mente ma... "
"Cerca di concentrarti di più. Tienila vuota più che puoi. Riproviamo. Uno, due, tre... Legilimens!"
Non volevo farlo entrare di nuovo; cercai di tenere la mente vuota, di cacciare le Immagini che affioravano di nuovo.

Mia madre convinta che io e papà volessimo ucciderla, mentre mi fissava dal soggiorno; ancora mia madre che non voleva prendere le medicine; I suoi pianti e grida quando non voleva che me ne andassi a Hogwarts, perchè aveva paura che la lasciassi e non tornassi più da lei.

Il fastidio sparì ancora, ma io avevo già l'emicrania.
"Basta, fermo! Fermati!" Gli dissi, tenendomi la testa fra le mani. Mi faceva malissimo.
Lui mi guardò un pò preoccupato, la bacchetta sempre in mano.
"Disciplina la tua mente. Non soffermarti sulle sensazioni che provi. Cerca di allontanarle. "
Mi disse.
"Come?" Gli chiesi.
"Cerca di tenermi fuori; devi respingermi. E per farlo devi svuotare la mente. È da un'ora che siamo qui, ormai, e direi che per oggi può bastare. Solo un'ultima volta, va bene? Pronta? Legilimens!"
*
Lui era uscito da circa mezz' ora. Mi aveva lasciato un manuale sull'occlumanzia. Seduta per terra, lo tenevo aperto sulle ginocchia.
Avevo un mal di testa allucinante. E non lo stavo neanche leggendo, in realtà. Stavo pensando: 1. Di andare a dormire; mi aveva distrutta, e mi sentivo stanchissima e con la nausea; 2. Forse... Forse potevo fidarmi...di lui. Un pochino....
Spossata, mi alzai a fatica e, poggiato il libro sul tavolo, mi diressi in camera e mi sdraiai nel letto, dove mi addormentai subito.


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