Capitolo 57

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SOPHIE'S POV.

Passò una settimana dall'ultima volta che vidi Harry,e di lui nessuna traccia.Ormai faceva parte del passato.

Contrattavo con un cliente quando squillò il telefono.

"Sophie,ascoltami,devo dirti una cosa importante." a parlare era la voce smorzata di mia nonna.

Fece un lungo sospiro mentre impaziente cercavo di trovare un piccolo appiglio per percepire la calma totale di ogni muscolo del mio corpo.

"Amore,nonno..."effettivamente non sapevo cosa aspettarmi,se fosse stato per me mio nonno sarebbe potuto crepare già da tempo,ma mia nonna lo amava,e ciò le avrebbe spezzato il cuore.

Scoppiò in lacrime e non impiegai più di due secondi per iniziare a correre verso casa.

"Amore,hanno preso nonno,ma in cambio vogliono te." questa volta ero molto più confusa di quanto già non lo fossi.

"Nonna chi??" interruppi la mia corsa per prendere fiato.

"Amore,Gennaro è stato sparato e vuole vederti." risi a tutta quella sua preoccupazione inutile.

Ero stata da sempre la spalla di Gennaro,gli avevo parato il culo troppe volte,così come lui aveva fatto con me,quella sua protezione mi fece addirittura credere che forse mi ero innamorata per la prima volta,ma non era così.

"Nonna tranquilla!" Certo,Gennaro era un brav'uomo,nonostante la sua storia,e l'impressione sbagliata che dava.Era pelato,grosso e di media statura,eppure la gente ne aveva una paura incondizionata.Le storielle provinciali che si tramandavano da generazione in generazione erano alla base di una società che vedeva la criminalità come una minaccia alla legalitá.Per questo motivo più volte il boss napoletano aveva annunciato pubblicamente che era lo stato ad essere corrotto,e lui con molta più corruzione lo rimodernava.

Presi una borsa con molti indumenti e dopo aver lasciato a mio padre un foglietto mi avviai verso l'aeroporto.

Speravo solo di trovare il biglietto per la partenza meno programmata dell'anno.

Le mie preghiere si rivelarono efficaci appena realizzai che stavo volando.

HARRY'S POV.

Erano ormai ore che freneticamente cercavo Sophie per tutta Londra.

Era già la terza volta che passavo davanti al ' raduno',ma nulla,era come sparita nel nulla.

Avevo chiesto a più persone,ma nessuno aveva saputo darmi una risposta appropriata.

Andai addirittura nel suo,ormai nostro,'posto segreto',ma ancora una volta la delusione si fece spazio su ogni emozione presente in me.

Quella ragazza era diventata parte integrante di ogni mio pensiero,ma ancora dovevo rendermene realmente conto.

Ero sicuro del fatto che non fosse tornata al mio posto di lavoro,perchè la macchina del padre era ancora parcheggiata davanti al suo garage,ma nonostante questa certezza,volli verificare di persona.

Ogni luogo che mi ricordava lei veniva supervisionato a fondo,ma dopo aver perquisito ogni millimetro di quella fottuta città,non mi restava altro che aspettarla nel vialetto della sua piccola casa.

Erano passate ore,e non avevo ancora visto nessuno uscire da quella porta.Solo verso le sei di sera qualcuno si degnò di avvicinarsi alla macchina grigia del padre di Sophie.

Scesi immediatamente dalla mia range rover e con passo svelto raggiunsi quell'uomo così tanto subdolo da non saper proteggere una bimba cresciuta troppo in fretta.

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