Capitolo 69

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Margaret Willson,la strana ragazza dagli occhiali neri e dal seno enorme si era presentata prima di chiudersi la porta alle spalle.

Appena vide Matthew sulla motocicletta di Harry,assunse la mia stessa espressione sconcertata.

Gli occhi spalancati,la fronte corrugata verso l'alto e i capelli gonfi per la sfuriata della sera prima erano il sintomo eloquente del fatto che qualcosa non andava e quel qualcosa non era nulla di buono.

I miei pensieri furono interrotti da quella vocina stridula che inveiva contro Matthew.

"Mi avevi detto che non sareste stati soli.A te lei piace,l'ho sempre saputo." le mie orecchie dovettero combattere per non ascoltare quelle assurditá.E per quanto potesse sembrar anomalo,provavo solidarietà per una donna predestinata al fallimento totale.

"Andiamo!" avevo tutte le intenzioni di vedere come sarebbe finita tutta quella storia,perchè durava già da tanto e ormai ne ero stufa.

Guidò per un tempo indeterminato,nel quale preferii che le mie mani restassero sulle mie ginocchia piuttosto che intorno al suo addome,perchè l'esigenza di stringerlo era pari a zero.Non percepivo la paura ogni volta che accellerava,perchè guidava così fottutamente piano che se ci fossero state delle lumache dietro di noi si sarebbero lamentate.

E ad un tratto una sensazione allo stomaco,di vuoto,come se sapessi cosa mi stava aspettando,come se sapessi che non avrei visto nulla di piacevole,e proprio mentre la mia mente elaborava qualche risposta da dare alle sue stesse domande capivo di cosa avevo davvero bisogno al momento.

E tutto ciò che mi veniva in mente era un bicchiere da tenere tra le mani,che non contenesse nulla di leggero.

Ad un tratto riconobbi la strada,era la stessa che percorsi con Harry per andare al posto in cui facemmo sesso per la nostra prima volta.E stanamente fu anche l'ultima.

Appena entrammo nella villa,accesi subito una sigaretta,avevo bisogno di supporto e pensai fosse una scusa valida per non rendermi vulnerabile.

"Siete andati a prenderla?" una voce così fottutamente sconosciuta mi inondò di ancora più domande di quante giá non ne avessi,e la sensazione della mia mente tartassata non era un bello spettacolo.

Appena entrammo,Matthew si diresse direttamente in piscina.

I ricordi vennero a galla nel giro di qualche secondo e per un attimo sperai che non fosse tutto uno scherzo.

Avanti ai miei occhi si presentava uno scenario a dir poco rivoltante.

Dei signori erano seduti sulle sdraio che davano le spalle alla piscina,rivolgendo la loro attenzione verso un telo bianco che copriva perfettamente l'entrata alla casa.

Non capivo il perchè di tutto ciò,ero in uno stato confusionale e lo sguardo di Matthew non mi trasmetteva per niente sicurezza e fiducia.

Sapevo di essere sola anche tra un miliardo di persone,ma a questo ovviamente ero abituata.

Mi guardai intorno,ma appena sentii la mia voce mi girai di scatto verso il telo e vidi tutto ciò che non avrei mai pensato di vedere.

Il mio cuore si sentì come tradito,e tutti quei muri che Harry aveva con il tempo distrutto,erano diventi di cemento armato,ora.

Stavano trasmettendo la scena più schifosa a cui potessi assistere.Si trattava del mio unico rapporto avuto con Harry,e non potetti negare di sentirmi violata nel profondo.

Se solo me l'avessero chiesto avrei potuto farlo,ma perchè non farlo,perchè nascondermi tutto??

Credevo fosse stato qualcosa che avevo condiviso solo con lui,invece era di dominio pubblico,e questo mi fece incazzare così tanto da poter giocare al loro stesso gioco sapendo di essere l'unica candidata alla vittoria.

Accesi un'altra si sigaretta e mi spogliai,prima ancora che l'acqua gelata toccasse il mio corpo.

"Capo,Sophie è nella piscina" una voce sussurrò testuali parole all'uomo seduto di mezzo e nello stesso istante si alzò per guardarmi dall'alto.

"Ciao Sophie" un sorrisetto malizioso si fece largo tra quel viso trascurato,tra rughe indesiderate e tra quel non so che di elegante.

Forse era la sua camicia bianca,o il suo orologgio oro,o forse il suo portafogli.Sapevo di star parlando con uno molto vicino al capo,e che evidentemente non fosse lui a governare il tutto.

"Se sapessi il tuo nome potrei salutarti anche io." ero nell'angolo della piscina opposto al suo,mentre la mia sigaretta arrivava lentamente alle mie labbra.

Le stesse che sapevo desideravano tutti in quel fottuto posto.

Mi guardó,poi alzó lo sguardo verso il telo,dove intanto venivano ancora trasmesse i retroscena del rapporto che avevo avuto con Harry,come se stessero guardando un film porno in cui la protagonista ero io.Ero sconvolta,umiliata,sentivo come la nostalgia della mia vita prima di Harry,perchè solo in quel momento potetti dare alcune risposte ai dubbi che avevo costruito su di lui,a tutte quelle domande che la mia mente incoscientemente aveva accantonato.

"Sarebbe troppo comodo." Man mano quella palla umana si stava avvicinando,e io sempre più convinta mettevo in mostra i miei seni.

"Ti reputi un galantuomo? Non ti sei nemmeno presentato!" Uscii dalla piscina,mentre tutti osservavano il mio sedere risaltare su quella scala.Fiera di me presi il primo asciugamani e lo avvolsi intorno al mio corpo,essendo a conoscenza dei loro pensieri su di me.
Mi sedetti sulla sdraio blu,mentre ancora gli occhi di tutti erano su di me.

"Sapevamo quanto eri brava nel trafficare,abbiamo voluto a tutti i costi che tu fossi il nostro asso,ma sapevamo anche che non avresti mai accettato di far parte di questo mercato proprio ora che ne eri uscita,e allora ci serviva qualcuno,qualcuno che ti avrebbe fatto perdere la testa,qualcuno di cui ti saresti innamorata e abbiamo mandato Harry,capisci? Non potevamo farci perdere un gioiellino come te." Parló di nuovo lo stesso signore di prima,il quale,con il sigaro tra le mani e quel suo fare sicuro e intimidatorio camminava tra i due ombrelloni di fianco a me.

Mentre i miei sensi si inondavano di delusione.Ero stata ingannata da lui.Da Harry.Non avrebbe dovuto fare quello proprio a me,io che gli avevo dato fiducia,che gli avevo mostrato il lato più dolce di me,che avevo distrutto le mie barrire,le mie paure,e forse il trucco era proprio lì,doveva trovare i miei punti deboli,distruggere le mie incertezze.

"Poi ad un tratto Harry è cambiato,non ci dava più notizie,non ci onorava più della sua presenza alle riunioni,e come se non bastasse non seguiva più i nostri ordini.Sei diventata il suo angelo da difendere,solo che non aveva ancora capito che gli angeli proteggono,non si lasciano proteggere,e cosí abbiamo dovuto scovarti per altri mezzi,siamo entrati in casa tua,nel tuo letto,nel tuo profumo,abbiamo invaso la quotidianità di tua mamma e tutto questo per avere il nostro jolly.Si,perchè tu saresti stata il nostro asso." Sorrise soddisfatto,mentre il mio stomaco quasi chiedeva aiuto per non vomitare. Mi ripetevo che dovevo restare forte,come lo ero sempre stata,dovevo continuare a difendermi,mi dicevo che Harry non mi serviva,sapevo cavarmela da sola,il problema era che nonostante la mia faccia tranquilla,dentro non ci credevo nemmeno io. Sapevo di aver bisogno di lui. Mi aveva cambiata,annientata,resa debole, e questo non avrei mai potuto perdonarglielo.

Ad un tratto tutti si girarono,mentre Harry varcava la soglia con tutta la sua confusione.

HARRY'S POV

La vidi lì,sdraiata mentre fumava quella che ero certo fosse la terza sigaretta. La conoscevo troppo bene,e ora che sapevo le avevano detto tutto,non potetti fare altro che mostrare la mia indifferenza,mentre ogni parte del mio cuore veniva rasa al suolo da quegli occhi. Gli stessi che avevo imparato a decifrare,gli stessi che mi chiedevano una spiegazione,gli stessi che speravano fosse tutto uno scherzo.Perchè io lo sapevo,più si sforzava di apparire disinteressata e più ai miei occhi appariva folgorata.

Lei guardava me e io lei.

"Poi abbiamo scoperto che anche in Italia ti volevano,e sono iniziate le guerriglie, si tratta di piccoli dispetti,capisci no?

Tutto questo per te!" Pian piano tutti iniziavano ad evaporare,mentre la chiarezza si faceva sempre più spazio sul suo viso,e dopo che Tom le diede un foglietto,rimanemmo da soli

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