Capitolo 41

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SOPHIE'S POV.

Stavamo lì,in quella stanza impersonale blu come la notte.L'unica particolaritá era quella spada appesa in verticale al di sopra del letto.Era strana,appoggiata su una croce marrone .Davvero bellissima.Mentre il resto della camera era coperto da mobili opachi.Il letto sembrava l'unica cosa ad essere usata quotidianamente.

Scesi da quel morbido materasso e appena uscii dalla porta mi scontrai con dei pettorali nudi e dei capelli con il ciuffo alzato.Lo guardai stupita dalla tanta bellezza di quegli occhi.

"Ehi,piacere Matthew!"portò la mano dietro alla testa come forma di imbarazzo.

"Io sono So.." mi interruppe subito.

"So benissimo chi sei" rise per poi guardare alle mie spalle.

Mi girai di scatto appena vidi il sorriso splendente del ragazzo dagli occhi castani.

"Penso che tu debba andare no, Matthew??" l'aria compiaciuta di Harry metteva in mostra quanto sperasse che l'amico sgattaiolasse via.

Ma Matthew lo deluse.Rimase lì a fissarmi mentre i miei occhi davano quá e lá delle occhiatine ai boxer di Harry che intanto era appoggiato con la mano destra sul bordo della porta.

Era strano,nonostante ci fosse un tipo mezzo nudo davanti a me io preferivo osservare il primo ragazzo che aveva saputo tenere vivo il mio livello di interesse.E questo non era mai capitato.

Ero sempre stata una ragazza che appena qualcuno le mostrava un sorriso più gioioso o diceva una parola in più,si alzava e abbandonava tutto.Ero una tipa che si scocciava subito,mettiamola così!

"Ciao Sophie,alla prossima!" non ebbi nemmeno il tempo di replicare che le braccia di Harry mi strinsero i fianchi.

"Chi è ??" non sembrava tanto divertito quanto me nell'udire quelle parole.

"Matthew!" si limitò ad aggiungere.

Eravamo in quel corridoio bianco con delle foto alle pareti e con una stanza proprio di fronte a noi.Pensai fosse quella di Matthew dato che entrò subito dopo avermi salutato.

"Beh,questo lo sapevo.Volevo conoscere di più su di lui."la mascella di Harry si tese,e la presa su di me divenne più stretta appena uscirono quelle parole dalla mia bocca.

Cercai di stuzzicarlo un po' e la cosa lo mandò fuori di testa.

La porta dietro di lui era aperta e ne approfittò per tirarmi nella stanza.Appena lì,con un calcio la chiuse mentre le sue grosse mani avevano il controllo su di me.

Con molta violenza mi spinse sul letto e con altrettanta violenza si mise a cavalcioni su di me.

Il mio sguardo disgustato non gli aveva fatto alcun effetto,ma avevo intenzione di vedere fin dove arrivasse.Mi pentii subito del fatto che non avessi chiuso l'accappatoio.

"Sei una puttana?! Bene fai la puttana!" i suoi occhi erano di nuovo rossi,ma questa volta non mi spaventai,avevo ormai imparato a comportarmi di conseguenza.

Le sue mani passarono alla parte del mio corpo che il mio accappatoio aveva lasciato scoperta.Era la zona al di sotto del collo.

Le sue dita erano sui miei seni quando strappò irremovibilmente l'unico strato di copertura che teneva i nostri copri nudi separati.Il mio busto era ora senza alcuna via di scampo.Lui aveva il controllo sul mio corpo.

Alla vista del mio respiro sopraffatto e del mio corpo che si alzava ed abbassava i suoi occhi tornarono di nuovo a quel verde spumeggiante di sempre e la delusione si fece spazio sul suo viso come mai avevo visto prima.

Nonostante la mia voglia di sdrammatizzare non potevo farlo.Non potevo ancora vedere scene che si ripetevano.

"Cazzo,bastava chiedere!" mi coprii e mi alzai subito dal letto mentre lui affranto rimaneva lì disteso senza battere ciglio.

"Avevo pensato fossi diverso da mio padre,invece sei la sua stessa merda!Complimenti Harry,sei riuscito a farti odiare dall'unica persona che forse un po' ti capiva." Non provavo davvero odio verso di lui,in fondo ne avevo passate così tante che quella stronzata appariva ai miei occhi più stupida di quanto lo fosse.

Iniziai a vestirmi sotto gli occhi attenti di Harry.Volevo sapesse cosa si era perso.

Il mio corpo era nudo nell'angolo intento a mettersi i vestiti che avevo portato nella stanza dopo essermi fatta la doccia.

Volevo soffrisse per qualcosa che si era imposto di prendere,ma io non l'avrei mai permesso.

Avrei voluto ringraziarlo per le cose che mi aveva rivelato pensando di dare il mio primo bacio con il piercing a lui,ma se lo poteva anche scordare,ogni suo piano e desiderio erano stati distrutti da quelle mani che impazienti non avevano saputo aspettare.

Finii di vestirmi,gli diedi un'ultima occhiata prima di aggiungere "Ciao Harry,è stato un piacere!" presi le mie sigarette e il mio telefono sulla sedia nell'angolo e aspetti che aggiungesse qualcosa.

E ancora una volta il suo fottuto orgoglio veniva al primo posto.

Misi la mano sulla maniglia della porta,e nel silenzio totale il mio respiro era apparentemente l'unica vita esistente in quella stanza.

Era come se fossi morta prima del mio respiro.

In realtà non so bene perché ci tenessi così tanto a qualcuno con cui avevo litigato la maggior parte del tempo,ma dentro di me conoscevo la risposta.

Era l'unico essere sulla terra che mi aveva raccontato la sua vita.Folle,pazzo,strano,schizofrenico,squilibrato,orgoglioso,stupido e matto,eppure l'attrazione che avevo verso di lui non era solo fisica.I suoi occhi dicevano più di quanto volesse far intendere.

Ero ancora di fonte alla porta.Quasi la sfidavo per aprirsi,ma lei era con il suo fottutissimi padrone.Era come se si fossero alleati.

"E tu sei esattamente come tutte le altre!"Il suo sguardo era fisso sul soffitto e le mani dietro la sua testa.

Appena scossi la testa si girò.

"Vedi Harry,è proprio per questo motivo che io non ho mai veramente voluto parlarti.Harry,non posso permettermi raccontare qualcosa a  qualcuno che crede io sia una qualunque."assunsi aria prima di aprire la porta.

"Sophie,pensavo che perché avessi avuto così tanti problemi in vita tua avresti capito,ma guardati.Te ne stai andando come tutti gli altri."continuò a guardare il soffitto.Sapevo non fosse amareggiato dai miei comportamenti ma dai suoi.Mi aveva detto che ero come le altre,quindi per lui non era una forma di strazio aver scelto la persona sbagliata a cui raccontare tutto.

Ma i suoi segreti finché fossero stati solo nostri, sarebbero stati al sicuro.

"Lola,Harry chiamami Lola.Le persone comuni mi chiamano così." la mia voce calma quasi mi stupì,prima di tornare alla mia irrazionalità e sbattere la porta.

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