Capitolo 15

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"LOUREEN!" la rimproverai "Come fai a pensare che io possa innamorarmi?Per giunta di lui." risii,ma lei non sembrava tanto divertita.

"Sophie,tutti si innamorano prima o poi,e anche tu..." la bloccai prima che potesse finire.

"Come cazzo fai a pensare una cosa del genere??Hai bevuto?" scosse la testa prima di andare a soddisfare qualche altro cliente.

Era impazzita.Come faceva a credere ancora alle favole?

"Devo aspettare ancora?" mi chiese quando entrai in auto.

"potevi anche non aspettare e andartene." mi sedetti e misi la cintura di sicurezza.

Non mi fidavo nemmeno delle mie tasche,figuriamoci se mi fossi fidata di lui.

"Sono quaranta grazie!" interruppi il silenzio che si era creato.

"Tieni!" me ne diede cinquanta.Le misi in tasca e cacciai il resto.

"È la mancia." dopo aver finito la frase gli poggiai i soldi sul cruscotto.

"Amore,non faccio ancora la cameriera!" ero stizzita.

"Fai come se fossero un invito ad uscire stasera." rise.Riprese i soldi e me li poggiò sulle gambe.

"Preferirei morire in un cazzo di fosso piuttosto che uscire con te"misi i soldi sul cruscotto.

Ed ecco che i soldi erano di nuovo sulle mie gambe."E ora che stai facendo??"mi sorrise gratificato.

Mi ero stufata di quel gioco di merda.Nemmeno i bimbi si comportavano come noi in quel momento.

Aprii il finestrino e dopo in qualche istante i soldi erano volati via.

Fortunato chi li avrebbe trovati.

"Che schizofrenica del cazzo!" si girò per vedere i soldi che si facevano accompagnare dal vento londinese verso una meta non prescelta.

"Già sai cosa penso di te e del tuo fottuto egoismo" fissavo la strada sicura di me,senza mostrare segni di debolezza.

Sapevo di non averne.

"Sai cosa me ne faccio dei tuoi pensieri? Un bel niente" scandì bene quelle parole prima di guardarmi le labbra.Si aspettava forse che non gli avrei risposto.Ma lo delusi.

"E io sai che me ne faccio dei tuoi cazzo di 'niente'?? me li inficco nel culo!"

Continuò a esserci silenzio,prima che con una voce stridula lo feci saltare.

"La prossima volta che ti avvicini a quella ragazza,giuro che le palle te le levo.L'ho giurato eh!" l'avvertii.Avrebbe fatto bene a cogliere le mie minacce come dati certi.

Beh,almeno si preparava.

"Ehi,è una puttana e io la scopavo,cosa c'è di strano??La pagavo pure." lo bloccai prima che potesse aggiungere altro.

"Ma tu non hai capito un cazzo!Non parlarmi di lei in quel modo e non azzardarti a chiamare nessuno puttana,MAI!" strinsi i denti.Ancora doveva capire con chi aveva a che fare.

"Certo che siete strane.Prima fate le prostitute,salite sulle macchine di sconosciuti e poi vi offendete se qualcuno vi chiama cosí."ero applicata nell'ascoltare ogni sua parola.Ogni minimo gesto mi faceva capire che era dannatamente stupido."O sbaglio Lola!" i miei occhi incontrarono i suoi e mi fissava stranito.Quella volta davvero non avevo nulla da dire.Aveva ragione.

"Sei esattamente come tutti"risi alla vista della sua rabbia improvvisa."Tu non sai nulla di me,ne di quelle ragazze che pur di avere qualche soldo buttano all'aria la loro dignità" indicai con il pollice il luogo che avevamo lasciato poco prima.

"Bene raccontami un po' di te,allora!" la sua espressione accurata mi fece capire che davvero gli importava.

"Ti accontento.Sono Sophie,ho diciassette anni e vivo a Londra da due anni.Tutti credono sia stupida e i cazzoni come te mi chiamano Lola.Finito." gli sorrisi "Ora tocca a te.." in realtà non mi importava un cazzo di quello che era lui,ma dovevo ricambiare il favore.

"Sono Harry,ho venti anni e vivo a Londra.Finito" mossi l'indice avanti e indietro.

"Io ho detto di più"non che mi interessasse cos'avesse da dire,ma non mi piace che la gente sapesse più di quanto io sapessi di loro.

"Io mica ti ho detto di raccontarmi la tua vita!"ma sta scherzando?! Se quella fosse stata la mia vita ora non starei qui con lui a fare discorsi insignificanti.

Sarei a scuola seduta al primo banco a seguire la lezione di qualche sfigato.

"E infatti qui nessuno te l'ha raccontata"davvero pensava che mi sarei confessata con lui?

Mi riportó al "raduno" e non quando scesi dalla macchina abbassò il finestrino.

" Questa sera alle 10."

Fui contenta del fatto che non mi avesse detto dove sarebbe passato.Non l'avrei di sicuro visto.

Salutai Louren e tornai a casa.Niente pranzo.Amavo solo fare colazione,e mangiare la pizza a volte.Per il resto della giornata non toccavo cibo.

Non potevo ingrassare di nuovo.

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