8 gennaio 2017
PIETRO'S POV
E anche il 2017 è iniziato.
Voglio che quest'anno sia fantastico.
Vorrei vivere nuove esperienze, anche viaggiando.
Il posto che mi piacerebbe visitare è sicuramente il Giappone.
Penso sia un popolo davvero nobile e pieno di tradizioni antiche che vale la pena conoscere.
Lorenzo mi ha raccontato di quando è andato in Giappone l'anno scorso.
Ha detto che è stato un sogno per lui e che non vede l'ora di tornare.
Magari andremo insieme un'altra volta.
Forse sto sognando troppo, invece di concentrarmi sulla realtà.
Ora mi ritrovo in un bar a sorseggiare un caffè e vedo Lorenzo fissarmi mentre mangia.
Appena me ne accorgo, scoppio in una fragorosa risata.
Lorenzo:"Che c'è?"
Pietro:"La tua faccia, mentre mangi, è stupenda!"
Dico, continuando a ridere.
Lorenzo:"Ma io sono sempre stupendo."
Pietro:"Ma smettila!"
Lorenzo:"Piuttosto, a che pensavi?"
Pietro:"A niente.."
Lorenzo:"Piè non sai mentire."
Pietro:"Pensavo a cosa mi piacerebbe fare quest'anno.
Vorrei andare in Giappone oppure in America.
Sarebbe bellissimo visitare New York.
Milano è bella, ma ho viaggiato poco fuori Italia."
Lorenzo:"Risvegliati bell'addormentato. Siamo a Milano, in un bar pidocchioso e non abbiamo tra poco nemmeno i soldi per pagare un caffè."
Pietro:"Ma seriamente."
Lorenzo:"E poi io ti pago bene, sei tu che spendi i soldi come fossero caramelle."
Pietro:"Ma quando mai mi paghi? Faccio il tassista ormai da un mese e non ho mai visto neanche un soldo da parte tua."
Lorenzo:"Non sei stato un bravo tassista. Forse dovrei diminuirti l'assegno."
Pietro:"Grazie! Ti ricordo che ora non saresti qui se non ti avessi accompagnato con la MIA macchina e ora non staresti facendo colazione."
Lorenzo:"Hai vinto tu!"
Pietro:"Ah, finalmente!!!"
Lui ride, mentre continua a mangiare il suo dolce.
Si affogherà tra poco se continua a ridere.
Non l'ho ucciso io, lo giuro.
Lorenzo:"Dai, paghiamo e andiamo a casa mia. "
Pietro:"Va bene signore."
Paghiamo il conto e ci dirigiamo verso la mia macchina.
Pietro:"Dove la porto signore?"
Lorenzo:"Sei stupido? Ti ho già detto a casa mia."
Lo guardo con il labbruccio e imito la voce di Sabri quando parla con i suoi animali.
Pietro:"Ma, ma, ma! E va bene."
Accendo il motore e partiamo a tutta velocità.Il bar non è lontanissimo da casa sua.
Sporge su una via alberata molto carina.
Oggi è domenica, quindi i negozi sono tutti chiusi.
L'ultimo giorno di vacanza, prima dell'inizio della scuola e del lavoro.
E in effetti, appena arriviamo all'edificio in cui vive Lorenzo, notiamo l'assenza del custode.
È lui a cui Lorenzo lascia sempre la sua scorta di chiavi, in caso se la dimenticasse.
Lorenzo:"Per fortuna oggi le ho portate con me!"
Pietro:"Menomale! Ti volevo vedere poi a cercare di entrare in casa."
Lorenzo:"Mi avresti ospitato tu, vero?"
Mi guarda, aspettando un mio consenso.
Pietro:"Sì, ti avrei ospitato io signore."
Lorenzo:"Ecco, sennò ti menavo."
Pietro:"Ma daiii!"
Apre il portone e prendiamo l'ascensore.
Lui preme il numero 4 e iniziamo a salire.
Ad un tratto sentiamo un rumore strano provenire dall'ascensore.
Pietro:"Lore?"
Lorenzo:"Piè?"
Pietro:"Sei tu che fai questo rumore?"
Lorenzo:"Ehm, no."
Improvvisamente l'ascensore frena bruscamente, facendoci cadere a terra.
Una luce rossa si accende ad intermittenza, risvegliandomi dal colpo.
Pietro:"Che male! Che cavolo è successo?"
Vedo Lorenzo accasciato a terra.
Pietro:"Hey Lore stai bene?"
Lui continua a non rispondere.
Pietro:"Lore?"
Niente.
Mi avvicino a lui e cerco di svegliarlo.
Lo scuoto e lo chiamo più volte.
Pietro:"Lore? LORE?SVEGLIATI."
Mi sto preoccupando.
E se fosse svenuto per davvero?
Oddio che faccio.
Pietro:"LOREEE!"
Lorenzo:"Ci sei cascato in pieno."
Apre gli occhi e si rialza lentamente, toccandosi la nuca in segno di un lieve mal di testa.
Io mi allontano da lui, arrabbiato nero.
Pietro:"Non lo fare mai più. Mi hai fatto preoccupare."
Lorenzo:"Era una specie di prova. E avresti fallito miseramente. Sarei morto!"
Pietro:"Ma vaffanculo, va!
Vuoi dirmi che l'ascensore l'hai fatto bloccare tu?"
Lorenzo:"Ehm, okay questo non è colpa mia."
Pietro:"Vuoi dirmi che siamo bloccati qui?"
Lorenzo:"Temo di sì."
Pietro:"Per giunta con te?"
Lorenzo:"Yess!"
Mi siedo comodamente a terra.
Bene.
Bloccato qui e anche con Lorenzo.
Non poteva essere con una ragazza?
Ora mi tocca ascoltarlo per tutto il tempo, finché qualcuno non verrà a salvarci.
Pietro:"Hai premuto la campanella?"
Dico freddamente.
Lorenzo:"Sì, ma non sta arrivando nessuno.
Provo a chiamare qualcuno."
Pietro:"Tipo chi? Il custode?"
Lorenzo:"Non ho il suo numero."
Pietro:"Ah perfetto. Non ti sei fatto dare il numero. Sei un ragazzo affidabile mi dicono."
Lorenzo:"Senti, io prendo sempre le scale, non salgo con l'ascensore. Sei tu quello pigro come la morte qui."
Pietro:"Ah quindi è colpa mia?"
Lorenzo:"Ehm..ceh..sì!"
Pietro:"Non ho parole!"
Lorenzo:"Guarda nemmeno io! Provo a chiamare va."
Pietro:"Tanto non verrà nessuno a salvarci."LORENZO'S POV
Pietro:"Tanto non verrà nessuno a salvarci."
Detesto Pietro quando fa così.
Non siamo in fin di vita, basta solo chiamare aiuto.
A parte se non c'è campo, allora è un problema, come in questo momento.
A quanto pare vogliono rinchiuderci qui, come nei film.
E finché non facciamo "pace", non ci fanno uscire.
Bene.
Allora possiamo stare anche in eterno, io non mi scuso.
È lui che ha voluto prendere l'ascensore.
Perché dovrei pagare io per le sue conseguenze?
Pietro:"Allora?"
Lorenzo:"Non prende qui."
Pietro:"Stai scherzando?"
Lorenzo:"Magari stessi scherzando. Ora non rimarrei chiuso qui con te ancora per molto."
Pietro:"Ah sì, certamente. Perché secondo te è un piacere essere qui bloccato con signor so tutto io e non è mai colpa mia."
Lorenzo:"Ah quindi credi che io non mi prenda mai la colpa?"
Pietro:"Sto solo dicendo che non SAI prenderti la colpa. Ma poi perché stiamo parlando di colpa ora?"
Lorenzo:"Solo perché ti ho fatto uno scherzo te la prendi tanto."
Pietro:"Non è vero. Hai iniziato tu, dicendo che è colpa mia. Quando in realtà sta colpa del cazzo non c'entra niente."Mi sta guardando in modo serio e furente.
Non lo avevo mai visto così.
Dovremmo tutti fare un bel respiro.
Okay no, non ce la faccio.
Lorenzo:"Se siamo bloccati, è perche tu hai voluto prendere l'ascensore."
Gli urlo in faccia, tanto non ci sente nessuno.
Pietro:"Sai, farsi 4 piani a piedi, sapendo che c'è un ascensore, io due domande me le farei."
Lorenzo:"Vedi? Cerchi sempre la strada più semplice."
Pietro:"E questo che significa?"
Lorenzo:"Caffè o cioccolato e caramello? Caffè.
Toast o Waffles con sciroppo d'acero? Toast."
Pietro:"Ma che c'entra ora? Io preferisco mangiare cibi normali."
Lorenzo:"No, cerchi sempre un modo più facile per non stancarti troppo."
Pietro:"Non ci credo che pensi queste cose di me? Come possiamo essere amici?"
Lorenzo:"Credimi, non lo so. Non lo so! So solo che voglio uscire di qui."
Sbatto le mani contro la parete dell'ascensore.
Pietro:"Concordo, ma prendere a pugni un ascensore non è il modo per uscire."
Rido, forse perché sto uscendo pazzo.
Pietro:"Mi fai paura."
Lorenzo:"Touché!"
Non posso far niente ora, è meglio che anche io mi sieda.
Parete contro parete, io e Pietro continuiamo a guardarci.
È uno sguardo pieno di rancore il mio e il suo, di preoccupazione?
Se avessimo preso le scale, non saremmo mai fi-finiti.. in questa s-situazione..
Pietro mi guarda più profondamente.
Pietro:"Lore? Stai bene?"
Lorenzo:"Sì, perché?"
Pietro:"Ti vedo spento."
Lorenzo:"Adesso ti preoccupi per me?"
Pietro:"Perché non dovrei?"
Lorenzo:"Io...non lo..so!"
Sento il mio fiato farsi più pesante.
Non riesco quasi ad aprire le palpebre.
Che mi sta succedendo?
Pietro:"Lore?"
Lorenzo:"Pi..Piè."
Pietro:"Lore che hai?"
Lorenzo:"Non mi sento tanto bene."
Mi poggio a terra, chiudendo gli occhi. Non ha senso aprirli e affaticarsi.
Vedo tutto intorno a me girare vorticosamente.
Non sapevo di soffrire di claustrofobia.
È la prima volta che mi succede.
Ho paura.
Pietro:"Lore se è uno scherzo, non ti parlerò più. Puoi scordarti di me."
Lorenzo:"Pietro aiutami. Per favore!"
Caccio il mio ultimo respiro e svengo.L'ultima cosa che sento, è Pietro urlare.
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A Pietrenzo story
FanfictionÈ semplicemente la storia di due ragazzi, due grandi amici, ma che all'inizio erano solo sconosciuti, non riuscendo a capire davvero cosa provassero l'uno per l'altro. Copertina by faivseconds