L'appuntamento

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28 maggio 2017

PIETRO'S POV
La flebile luce del sole di prima mattina mi risveglia.
È passata una settimana esatta dal mio compleanno e da quando ormai sono fidanzato con Lorenzo. A proposito, adesso quel Lorenzo sta dormendo accanto a me tra le coperte.
Io ho dormito scoperto a causa sua; continuava a rubarmele.
Gli sorrido e osservo il suo volto supino.
Come sempre, quando dorme, si comporta come un agnellino. Quando dorme, sia chiaro.
Abbiamo dormito nello stesso letto, anche se è stretto, molto stretto.
Velocemente prendo le lenzuola e le getto ai piedi del letto, in modo da svegliarlo, poi inizio a dargli qualche bacio dietro al collo, ma continua a dormire indisturbato.
A questo punto, passo alle maniere forti.
Prendo il launchpad, lo porto fino al letto e inizio a suonarlo, sperando lui sia ancora vivo.
Ad un tratto, sento dei versetti provenire dalla sua bocca.
Lorenzo:"Mhhhhh, vattene Pietro."
Pietro:"Finché non ti alzi, continuo."
Lorenzo:"Che rottura che sei."
Dice, strofinandosi gli occhi violentemente.
Poi mi guarda, mentre gioco con il suo launchpad.
Uno.
Due.
Tre.
Lorenzo:"NON TOCCARE IL MIO LAUNCHPAD O TI AMMAZZO."
Mi salta addosso, riprendendo il suo giocattolo preferito e posandolo attentamente sulla scrivania.
Pietro:"Potevi ammazzarmi!"
Lorenzo:"Era quello l'intento."
Infine, mi si getta di nuovo addosso, iniziando a solleticarmi da tutte le parti.
Io non riesco a smettere di ridere e allo stesso tempo piangere. Odio il solletico.
Di colpo, si ferma per un attimo.
La posizione in cui siamo messi ora, è molto "intima". Lui sopra di me e le sue gambe che si intersecano con le mie, però lui continua a tentare di strangolarmi.
Lorenzo:"Penso tu sia l'unico ragazzo al mondo che piange, quando gli faccio il solletico."
Pietro:"Sono speciale, siiiiii."
Dico, imitando una voce più stridula.
Lui la odia e per questo continuo a provocarlo così.
Lorenzo:"L'hai voluta tu."
Inizia di nuovo a solleticarmi e io cerco di dimenarmi in ogni modo possibile, ma lui è davvero agile.
Pietro:"Solo perché sei più magro di me, non significa che tu debba essere più agile. Questo è razzismo."
Lui mi sorride, ma poi diventa più serio, come se in un battito di ciglia le nostre risate non fossero mai avvenute.
Pietro:"Perché mi guardi così?"
Lorenzo:"È da un po' che ci penso. Credo sia arrivato il momento."
Pietro:"Lore, sono davvero sorpreso, ma non voglio ancora sposarmi, sono ancora giovane."
Lorenzo:"Ma che cavolo dici? Non ti voglio sposare, ti volevo chiedere se ti andasse di uscire con me?"
Pietro:"Lo facciamo tutti i giorni"

(Lettori non pensate male, pls)

Lorenzo:"Intendevo, uscire con me davvero."
Pietro:"Non capisco."
Lorenzo:"Ma che sei? Ritardato? Mongolo? Ti sto chiedendo un appuntamento, cretino!"
Per reazione diventa tutto rosso, anche se dovrebbe imbarazzarsi di più per la posizione in cui ci troviamo.
Pietro:"Tu, Lorenzo Ostuni, lo youtuber più famoso di tutta Italia, stai chiedendo un appuntamento a me?
Fingo con il mio tono di voce di essere sorpreso.
Lorenzo:"Sempre se ti va, ovviamente."
Dice lui, grattandosi la nuca e guardando da un'altra parte.
Io lo fisso costantemente negli occhi poi gli sorrido.
Pietro:"Mi piacerebbe molto."
Lui si gira nuovamente verso di me e al mio sorriso, ricambia.
Poi si avvicina a me, tentando di baciarmi.
Purtroppo, mentre cerca di farlo, cade come un idiota dal bordo del letto.
Pietro:"Idiota."
Lui si rialza, ma comunque non molla la presa, riuscendo lo stesso a posare le sue labbra delicate sulle mie.
Lorenzo:"Allora come è stato?"
Pietro:"Una totale perdita di tempo."
Dico, sminuendolo a tal punto che lui si siede sul letto a braccia conserte e tenta di farmi notare il broncio formatosi sul suo volto.
Pietro:"Ti amo."
Mi esce naturale dirlo, ormai.
Glielo dico poche volte e la maggior parte del tempo che passiamo insieme, è lui che me lo dice, stranamente.
È come se avesse la costante paura di perdermi, ma questo non accadrà mai.
Lorenzo:"Mi hai sentito?"
Pietro:"Scusa, cosa hai detto?"
Lorenzo:"Ti amo anche io."
Gli do un bacio a stampo veloce e decido di rivestirmi.
Poi esco dalla sua stanza e mi dirigo velocemente alla porta.
Lui ovviamente mi insegue.
Lorenzo:"Dove stai andando?"
Pietro:"A casa mia, devo prepararmi per l'appuntamento."
In realtà sto tornando a casa per ritornare a dormire.
Quando è sveglio, mi disturba sempre e non mi permette di sonnecchiare.
Lorenzo:"Allora a dopo, amore."
Questa parola, detta da lui, è ancora più bella.
È strano però che mi chiami così. Non l'ha mai fatto prima d'ora e infatti noto le sue guance un po' rosse.
Gli faccio un cenno con la mano ed esco, continuando a pensare alla parola "Amore".

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