14 febbraio 2017
PIETRO'S POV
Oggi è il giorno di San Valentino.
Che odio.
Ogni anno mi ricorda che sono ancora single.
Per fortuna non sono l'unico a esserlo stavolta, anche Lorenzo non esce con nessuno.Giusto?
Ed è per questo che ho deciso di passare San Valentino con lui.
Almeno possiamo farci compagnia e divertirci, anche senza una ragazza.
Però per ricordargli che è la mia "ragazza" preferita, gli porterò dei fiori e dei cioccolatini.
A dir la verità, il suo appartamento è un po' spoglio.
Dei fiori abbellirano il tutto.
Riguardo i cioccolatini...okay quelli li mangerò io.
Esco da casa velocemente e con un sorriso smagliante mi reco dal fioraio.
Pietro:"Mi scusi, potrei avere un mazzo di fiori?"
Fioraio:"Sono per una ragazza tanto speciale?"
Mi dice con sguardo malizioso.
Pietro:"Sì, una specie."
Aggiungo sottovoce.
Fioraio:"Allora tieni. Queste sono delle rose blu. Faranno davvero colpo."
Pietro:"Beh, grazie. Quanto è?"
Fioraio:"Ogni rosa blu costa 3€. Dipende da quante ne vuole."
Pietro:"Mi faccia un piccolo mazzo da 4.
Fioraio:"Va bene. Un attimo."
Il fioraio mi consegna i fiori e io pago in fretta.
12€ per degli stupidi fiori.
Adesso mancano i cioccolatini.
Ma so già dove trovarli.
Accanto al bar dove ci incontriamo sempre io e Lore, vi è anche un piccolo negozio di dolciumi.
Mi sono fermato molte volte davanti alla vetrina di quel negozio.
Ogni cosa sembrava davvero appetitosa.
Decido di andare a piedi, dato che è una giornata davvero bella.
Di solito ero triste in questo giorno, ma oggi sono davvero entusiasta.
Non so neanche io il motivo.
Sarà l'aria fresca, il sole oppure l'amore, che circola in aria, che mi rende così.
Probabilmente il sole.
Raggiungo in fretta il luogo tanto agognato.
Entro finalmente nel negozio.
È davvero piccolo, ma vi è di tutto.
Dolcetti, caramelle, cioccolato di tutti i tipi e figure in pan di zenzero.
Potrei fare una lista di tutti i tipi di dolci che si trovano qui.
Pietro:"Mi scusi. Avete dei cioccolatini?"
Commessa:"Beh, il negozio ne è pieno. Quali vorreste?"
Arrossisco all'affermazione abbastanza ovvia.
Pietro:"Di diverse forme, se possibile."
Commessa:"Le faccio un sacchetto, va bene?"
Pietro:"Sì."
Commessa:"Ecco a lei. Ho messo qualche cuore, rombi e "rotondetti", tipici nostri che facciamo solo a San Valentino."
Pietro:"Grazie. Quanto pago?"
Commessa:"Oggi 5€. È tutto a metà prezzo."
Pietro:"Ecco a lei. Arrivederci."
Esco dal negozio, soddisfatto dall'acquisto.
Percorro il viale illuminato e raggiungo l'albero dove poi continuerò ad andare diritto per andare a casa di Lore.
In effetti non l'ho ancora chiamato.
Magari sta dormendo oppure è sceso.Il parco è vuoto a quest'ora.
Appena raggiungo l'albero, capisco di non dover chiamare più Lorenzo.I fiori, che prima avevo in mano, cadono a terra.
I petali blu di alcuni si spargono a terra, altri vengono spazzati via dal vento e volano verso direzioni infinite.
Il mio viso, prima felice, ora è confuso, amareggiato, deluso.
Una lacrima solca il mio volto e scende lentamente, fino a bagnare il colletto della mia maglia.
Il tempo si è fermato e tutto procede a rallentatore.
Provo indifferenza o forse solo rabbia e tristezza.
Dentro di me sento tremare tutto come se un uragano mi stesse spazzando via e con lui ogni mia forza vitale.
Vedo Lore baciarsi sotto il nostro albero con una ragazza.
Lei tiene stretta a sè un mazzo di fiori.
Rose rosse, semplici, ma colpiscono sempre.
Rimango pietrificato, continuando a guardare la scena.
Ho bisogno di andare via, non riesco a osservare quella scena un altro minuto di più.
Poi Lorenzo mi vede.
Rimane anche lui bloccato per un attimo.
Poi sembra si voglia alzare.
Io mi giro e inizio a correre.
Non so il perché.
Ma le mie gambe non riescono a star ferme e i pensieri si aggrovigliano minacciosamente nella mia testa.
Non voglio chiedere o sapere spiegazioni.
Lui ha una ragazza e non me l'ha detto.
Credevo di poter festeggiare con lui San Valentino.
Ma forse è già occupato con qualcun altro, o meglio qualcun'altra.
Dopo un po' smetto di correre.
Non mi avrà neanche seguito.
Sono a metà strada da casa mia.
Ciò che sento, sono solo i battiti del mio cuore che non si fermano.
Cerco di riprendere fiato per poi ritornare a casa.
Ribadisco, odio questa festa.
Ora ancora di più.
All'improvviso, qualcuno si avvicina a me e mi tocca la spalla.
Ma non è la persona che mi aspettavo di vedere.
Sabrina:"Hey Piè. Stai bene?"
Pietro:"Sì."
Sabrina:"Allora perché sembra che tu stia per morire?"
Pietro:"Ho corso."
Sabrina:"E perché hai corso?"
Pietro:"Perché mi stavo tenendo in forma."
È difficile mentire a Sabrina. Mi conosce troppo bene, forse meglio di chiunque altro.
Sabrina:"Tu? In forma? Per favore Piè, valla a raccontare a qualcuno che non ti conosce."
Appunto.
Pietro:"Ma."
Sabrina:"Vieni con me e raccontami cosa è successo."
Decido di seguire Sabrina.
Saliamo ed entriamo nel suo appartamento.
Per tutto il tragitto, sono rimasto in silenzio, cercando di trovare le parole più giuste per raccontarle tutto e che esprimessero meglio ciò che sento.
All'entrata Sascha inizia a sparare coriandoli, probabilmente avanzati dalla sua festa.
Sascha:"Auguri amoreee!"
Sabrina:"Grazie Sascha. Auguri anche a te. Però potevi anche non lanciarli, sono andata dal parrucchiere."
Dice lei scherzando e sbuffando, togliendosi alcuni coriandoli dai suoi capelli rossi.
I due si baciano davanti ai miei occhi.
Mi sento fortemente in imbarazzo.
Pietro:"Ehm, potreste smetterla di ricordarmi che non sono fidanzato?"
I due si staccano e si mettono a ridere.
Sabrina:"Sì, scusa Piè. Vieni."
Andiamo in camera sua, riverniciata benissimo, modestamente.
Sabrina:"Allora, cosa è successo?"
Pietro:"Ma niente."
Sabrina:"Non fare il finto tonto."
Pietro:"Non è successo niente, ti dico."
Non riesco a parlare. Ho un nodo in gola.
Sabrina:"Allora o me lo dici o lo dico a Lorenzo."
Pietro:"No per favore, proprio a lui no."
Sabrina:"Lo sapevo! È successo qualcosa tra di voi. Parla!"
Mi butto a peso morto sul letto di Sabri e sospiro.
Non posso far altro che raccontarglielo.
Pietro:"Avevo comprato dei fiori e questi cioccolatini, che adesso stai mangiando, per Lore."
Sabri:"Ehm ops..a mia discolpa, posso dirti che sono davvero buoni. Continua."
Dice, continuando a mangiarli senza fermarsi per prendere fiato.
Pietro:"Dato che non ho una ragazza e lui nemmeno, potevamo festeggiare insieme.
Quando però ho raggiunto il parchetto, ho visto Lorenzo baciarsi con una ragazza.
A quel punto, involontariamente i fiori mi sono caduti.
Erano anche bellissimi.
Sono rimasto bloccato per qualche secondo.
Pensavo di star sbagliando persona, di aver preso un abbaglio."
Sabrina:"Ciò significa che ci sei rimasto male."
Pietro:"No, è che..poteva dirmi di essere fidanzato. Non volevo scoprirlo così."
Sabrina:"Sei sicuro sia solo per questo?"
Pietro:"Sì, perché?"
Sabrina:"Non ti viene in mente che ti potrebbe piacere Lorenzo?"
Pietro:"Ma che dici? È impossibile."
Sabrina:"Pensaci. Ci sei rimasto così male che hai gettato i fiori a terra, come se ti fosse crollato addosso il mondo. Non penso che se un amico ti mentisse, reagiresti così male. Certamente saresti triste, ma questo comportamento è più da persona delusa in amore."
Pietro:"..."
Rimango in silenzio.
Non saprei cosa dire.
Sto pensando alla frase di Sabri.
"Non ti viene in mente che ti potrebbe piacere Lorenzo?".
Quando sono con lui, tutto è diverso. Tutto.
Anche i giochi.
Con lui riesco a essere me stesso.
Sono suo amico.
Ci intendiamo perfettamente.
Mi batte il cuore più forte quando sono con lui.
Avrei voglia di abbracciarlo e di rimanere con lui tutto il tempo.
Solo noi due.
E vorrei sentire ancora quella scintilla che avverto quando i nostri corpi, per sbaglio, si toccano.Adesso non c'è alcun dubbio.
Pietro:"Credo..credo tu abbia ragione. Penso che..che mi piaccia Lorenzo."
Sabrina:"IO LO SAPEVO. ASPETTA CHE LO DICA AD ANDRE E POI FESTEGGIAMO."
Pietro:"Non dire niente, per favore. Sono davvero confuso."
Sabrina:"Ma quindi ti piace o no? Ma sei gay o no?"
Pietro:"Non sono gay, ma non posso neanche negare di provare qualcosa per Lorenzo."
Te l'ho detto, sono confuso.
Sabrina:"Non preoccuparti, non dirò niente. Ma non ti voglio vedere così."
Pietro:"Mi ha addirittura visto mentre correvo via come un cretino. Ora davvero mi sento stupido."
Sabrina:"Forse perché lo sei davvero."
Metto il broncio come risposta e lei ride.
Sabrina:"Senti, perché non andiamo al ristorante noi due? Sascha deve andare dai suoi amici. Ho sentito parlare di problemi di cuore tra i Mates.
Io rimango sola a festeggiare San Valentino. Ti preeeego!"
Rifletto sulla sua risposta, ma decido di accettare.
Pietro:"E va bene. Almeno posso distrarmi un po'."
Sabrina:"Oh grazie. Sascha non voleva andarci e io ho questi buoni. Finalmente posso utilizzarli."
Pietro:"Come si chiama il ristorante?"
Sabrina:"Il 《Cest Francais》."
Pietro:"Che?"
Sabrina:"Cest Francais. Così è scritto."
Pietro:"Sabri, non si pronuncia così lo sai?"
Sabrina:"Ah.."
Pietro:"È 《C'est Français》."
Sabrina:"Io non ho fatto francese."
Pietro:"Ma che c'entra. Neanche io!!!"
Sabrina:"Sh, io può tutto."
Non riesco a trattenermi e inizio a ridere.
Almeno lei riesce a farmi riprendere da quella visione.
Non l'avrei mai detto.
A me piace Lorenzo Ostuni.
Quel ragazzo, un po' scemo, un po' pazzo e timido, è il ragazzo con cui vorrei passare questa giornata.
Lui probabilmente no.
È occupato a uscire con la sua ragazza.
Giuro di non essere infastidito.
Geloso? A quanto pare sì, probabilmente sì.
Mi accorgo che Sabrina cerca di attirare la mia attenzione, schioccando le dita davanti ai miei occhi.
Sabrina:"Riprenditi! Pranzi con me o torni prima a casa?"
Ora ho davvero bisogno di stare in compagnia.
Pietro:"Se non ti disturbo, mi piacerebbe restare con te."
Sabrina:"Va bene. Allora preparo da mangiare."Non posso far altro che pensare a quel ragazzo che mi ha sia fatto innamorare, ma che mi ha anche distrutto solo con un piccolo gesto.
LORENZO'S POV
Continuo a pensare alla scena.
Io, Pietro, la mia ragazza.
Lui all'albero.
E poi è scappato, lasciandomi una sensazione di vuoto assoluto.
Ho pensato molto in questo periodo.
Io voglio molto bene a Pietro, ma credo di amare la mia fidanzata.
Quel giorno in cui ho cercato di baciarlo, è stato solo un errore.
Sicuramente pensavo fosse lei.
Comunque, stasera la porterò in un ristorante bellissimo.
Lo chiamano "C'est Français".
L'hanno aperto da poco e in effetti mi hanno regalato dei buoni.
Sarà una serata fantastica, sperando che con Pietro vada tutto bene.
Dopo lo contatterò.Spazio~~~~~~~~~~~~~~~
Nuovo capitolo per Pasqua.
A propositoo, Buona Pasqua a tuttiii!
Finalmente si scopre la verità, ma che succederà al ristorante?
Lo scopriremo presto!
(No okay, me ne vado)
Ciauuuu.
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A Pietrenzo story
FanficÈ semplicemente la storia di due ragazzi, due grandi amici, ma che all'inizio erano solo sconosciuti, non riuscendo a capire davvero cosa provassero l'uno per l'altro. Copertina by faivseconds