31 ottobre 2017
LORENZO'S POV
Se non fossi stato convinto all'ultimo minuto da una presenza da me ben conosciuta, la quale mi ha accennato di un suo possibile arrivo, probabilmente non mi sarei mai azzardato ad andare alla festa di Halloween organizzata dai Mates alla 'Villa degli Orrori'. Insomma, non odio sicuramente travestirmi, ma se toccassi di nuovo una maschera e un pezzo di stoffa alquanto sgualcito, i ricordi riaffiorerebbero repentinamente e mi fotterebbero il cervello. E quindi, di conseguenza, avrei bisogno di ingurgitare qualcosa che mi faccia rilassare, e non finirebbe tutto rosa e fiori. Né per me, né per loro.
Tuttavia, alla richiesta eccessiva di Sabrina che per qualche strana ragione ha posto via l'ira verso di me, e raccontandomi che alla festa probabilmente sarebbe venuto anche il mio ex-ragazzo, non sono riuscito a dire un semplice 'non mi va'.E adesso mi ritrovo all'uscio della villetta alberata, in cui si può già udire dall'esterno la musica rumorosa e chiassosa e il suono soffuso di risate e conversazioni urlate. E anche questo avvenimento mi riconduce al primo giorno in cui tutta la mia minuscola esistenza è cambiata. Era solo una finestra, ma io ero comunque riuscito a valicarla con non poche difficoltà. Più mentali che altro. Le urla incessanti mi avevano condotto nella loro camera da letto e infine, sporgendomi dalla maledetta finestra sul terrazzino, vidi la sua figura apparire da un lato della balconata. Rimasi lì, sulla soglia per qualche minuto, esitante se avessi dovuto davvero avvicinarmi a lui. E poi lo feci, mi buttai in quello che stava iniziando, e che poi è finito in un cumulo di lacrime e pagine ingiallite.
Scacciando questi pensieri dalla mia testa, apro insicuro il vecchio portone della villa, e subito ciò che è stato e apparso, scompare dalla mia mente. In fondo, sono venuto per divertirmi, non per ricordare. Be', ammetto di non aver accettato l'invito solo per distrarmi, ma anche perché ho bisogno di parlare con lui. E ancora i ricordi mi avvolgono delicatamente e mi riportano a qualche settimana fa e dubbi irrisolti.
Aveva legato la sua mano con la mia, tenendomi saldamente quasi non volesse lasciarmi andare, e il suo sguardo si segregava nella strada, mentre il mio si perdeva su quelle nocche grandi e sudate, ma che avevano un qualcosa di unico. Sapevo che erano le sue, e questo mi bastava per permettere a un sorriso di apparire sulle mie labbra screpolate. E infine, premette il pollice sul mio, incitandomi a saltare con lui. E lo facemmo, sì, ma dopo quel contatto niente fu come prima. Intendo, prima prima.
Senza consultarmi, avrà deciso che la cosa migliore per entrambi sia rimanere lontani e non scambiarci alcuno sguardo o tocco, anche solo sfiorarci. E capisco che non voglia più aver a che fare con un tizio come me.Le luci dei riflettori illuminano il punto in cui mi sono fermato a meditare, e così mi accecano. Decido di sedermi su una delle poltroncine scadenti del luogo, ma mi accorgo solo dopo qualche secondo che nessuno ha intenzione di rilassarsi e che rimarrò solo io qui, su una poltrona scolorita, aspettando che un miracolo mi aiuti a risolvere il rebus nella mia testa contorta. E la paura dei ricordi è così grande che alla fine decido di rimanere in piedi e prendere del punch in cui dimenticare tutto. E tutto sarebbe più semplice se le persone non mi salutassero e non si congratulassero per la mia 'nuova' relazione con Serena. Se solo sapessero cosa mi frulla nella testa e in quella della ragazza, mi guarderebbero con disdegno e probabilmente non mi rivolgerebbero neanche una fottuta parola. Stavolta ho combinato un casino e tocca a me rimediarlo. Insomma, se mi dichiarassi a Pietro, il patto salterebbe e Serena avvertirebbe tutto il mondo del mio orientamento sessuale. Se continuassi a sostenere il patto e a fidarmi di Serena, la mia immagine non verrebbe distrutta, ma Pietro non saprebbe mai che davvero lo amo. Certo, ho già provato a parlargli di ciò, ma ha preferito evitare il discorso.
Tiro un sospiro lungo, e affogo i miei ripensamenti nel liquido rossastro e dolce, dopodiché, annoiato da questa monotonia, inizio a perlustrare la villetta 'abbandonata'.
La storia narra di un cavaliere innamorato e di una dama scontrosa. La dama aveva concesso il suo amore a un barone ricco e pidocchioso che trattava la ragazza come meglio credeva. Ma la dama non era una di quelle donne dolci e gentili, così decise di tradire la fiducia del compagno con il cavaliere dalla spada lucente solo per dispetto. Solo qualche mese dopo l'inizio della loro relazione nascosta, il cavaliere seppe che la dama doveva sposarsi col barone di una famiglia molto ricca. Il barone aveva ereditato la villa dai suoi bisnonni, e quindi ci portò la dama come una promessa di eterno amore. E a quel punto, il cavaliere impazzì. I suoi occhi azzurri si trasformarono in un nero opaco. Giunse così alla villa, e ovviamente la dama fu felice di rincontrarlo lì 'per caso'. Be', il cavaliere non riuscì a controllarsi e trafisse l'amata con la spada adesso insaguinata. Il barone, che aveva osservato l'intera scena impotente, preso dall'ira, uccise il cavaliere, e lo gettò nel fiume. In quanto all'amata, decise di sposarla comunque in segreto, e si rinchiuse nella villa con lei, assistendole e curando il suo corpo senza vita come meglio poteva. Qualche anno dopo, il barone morì a causa di un attacco cardiaco. I due furono ritrovati mano nella mano, testa contro testa, inermi e deboli. Entrambi sorridevano.
Da allora si dice che lo spirito del barone si aggiri nel palazzo per prendersi cura dell'amata, e non la lascerà finché anche lei non potrà trovare la pace che desidera. So che può sembrare assurdo, ma questa storia mi ricorda la mia situazione. Io la dama, Serena il cavaliere e lui il barone. E adesso mi chiedo se davvero mi ami a tal punto da prendersi cura di me anche dopo tutto ciò che gli ho fatto. Dovrei smettere di basare la mia vita su storie infrante, e risolvere i problemi a modo mio. E ora la mia priorità è lui.
Il ragazzo che sporge dal terrazzo della villa che si riflette in quella luna così bianca.
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A Pietrenzo story
FanfictionÈ semplicemente la storia di due ragazzi, due grandi amici, ma che all'inizio erano solo sconosciuti, non riuscendo a capire davvero cosa provassero l'uno per l'altro. Copertina by faivseconds