La festa in maschera - parte 2

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PIETRO'S POV
Sabrina:"Silenzio, per favore."
Tutti gli invitati si zittiscono e lasciano parlare Sabrina.
Sabrina:"Sono felice che voi siate qui stasera. Non era in programma questa giornata così bizzarra."
Dice, creando una certa suspence tra gli invitati.
Dal fondo iniziano a nascere i primi mormorii, interrotti solo dalla voce della ragazza.
Sabrina:"Ho organizzato questa festa, perché io e Sascha abbiamo una notizia stupenda da darvi."
Lascia qualche secondo di assoluto silenzio, prima di ricominciare a parlare.
Sabrina:"Sono incinta."
Tutti:"COSA?"
Urlano tutti, compreso me.
Pietro:"COSA?"
Replico ancora più forte, sconvolto dalla notizia improvvisa.
Sabrina:"So che sarete scioccati. E scusa Pietro se ti ho mentito, ma volevo fosse una sorpresa.
L'ho scoperto poco tempo fa e quindi volevo dare la notizia."
Sascha:"Ma come al solito lei vuole sempre fare le cose in grande."
Dice Sascha, sbuffando, sapendo che dovrà pagare un'ingente somma per la festa in questa villa sontuosa.
Da dietro di me provengono le voci degli invitati che incitano Sascha a scappare in Messico.
Sascha:"Io ho già preparato i bagagli."
Risponde lui, tappando le orecchie di Sabrina.
Sabrina:"Cosa hai detto?"
Sascha:"Niente amore, continua."
Gli tira un'occhiattaccia e continua a parlare.
Sabrina:"Per l'arrivo del bambino abbiamo deciso di cercare una nuova casa e probabilmente l'abbiamo trovata.
Infine, vorrei dire che la mia gravidanza non interromperà i nostri lavori.
Quindi Mates, Sascha è tutto vostro."
Dice ridendo.
Sabrina:"Quindi, adesso chiedo un brindisi per queste meravigliose notizie."
Sascha:"La seconda è meravigliosa."
Sabrina:"Cosa?"
Sabrina inzia a stringere il braccio di Sascha, come se fosse uno strofinaccio.
Sascha:"Che male! N-Niente, niente. Sono finito."
Tutti insieme facciamo il brindisi in onore del bambino.
Sono davvero stupito.
Non mi sarei mai aspettato una notizia del genere.
Devo ancora riprendermi.
Sabrina diventerà mamma? Non posso crederci.
Mentre brindiamo, scorgo una figura che continua a osservarmi.
Poi appena inizio a fissarla, senza spostare lo sguardo, scompare tra gli invitati.
Aveva una maschera nera che copriva l'intero volto e un mantello che si abbinava alla maschera.
C'è qualcosa di familiare in quella persona.
Mi avvicino a Sabrina.
Pietro:"Sabri, congratulazioni."
La abbraccio, ma cerco di stare attento alla pancia e al bambino, ancora in fase embrionale.
Sabrina:"Grazie Piè."
Pietro:"Potevi dirmelo, senza mentirmi."
La rimprovero, fingendo di essere arrabbiato.
Sabrina:"Scusami ancora, lo sai che ti voglio bene."
Le sorrido, ma non sono venuto a parlarle di questo.
Pietro:"Casualmente, sai chi è la persona che indossa un mantello e una maschera nera?"
Sabrina:"Quasi tutti indossano queste due cose. Sii più specifico, Piè."
Pietro:"Aveva qualcosa di familiare. Indossa una maschera che ricopre l'intero volto. Mi stava osservando prima."
Mi guarda per un momento, poi scoppia a ridere.
Sabrina:"Non lo so. Ci sono mille persone con una maschera nera. Addirittura tu."
Pietro:"Sì, hai ragione, scusami."
Mi inoltro tra gli invitati per cercarla.
Ha attirato la mia attenzione, ed è difficile che qualcosa, o meglio qualcuno, mi faccia questo effetto.
Tra la folla finalmente riesco di nuovo a intravederlo.
Sì, penso proprio sia un maschio.
Continua a fissarmi.
Poi scappa via da me di nuovo.
Inizio a seguirlo, ma lo perdo tra la folla.
Di colpo, avverto qualcosa sfiorarmi la spalla.
Mi giro subito.
Andre:"Ma che stai facendo?"
Pietro:"Ah, sei solo tu Andre."
Andre:"Stai girando per tutta la sala. Stai bene?"
Pietro:"Sto cercando un uomo che indossa un mantello nero e una maschera nera."
Andre:"Allora guardati intorno. Sono vestiti tutti così. Hai bisogno di un dottore?"
Pietro:"No, è solo che...lascia stare."
Non so neanche perché io lo stia cercando.
Decido di uscire un po' fuori.
La luna piena si riflette nella fontana.
Mi specchio.
Sono rosso, a causa del cambiamento di temperatura tra interno ed esterno.
Tiro un sospiro di sollievo.
Magari se ne è andato.
Ad un tratto, scorgo nello specchio d'acqua un'altra persona dietro di me.
Sobbalzo prontamente dallo spavento.
Mi giro rapidamente, ma non c'è nessuno.
Sto impazzendo?
Non appena lo vedo andare verso il labirinto di siepi, capisco che forse non lo sono.
"Magari se ne è andato".
Oppure no.
Chi è? Cosa vuole da me?
Mi inoltro anche io nel labirinto.
Il silenzio, rotto solo dallo sgorgare dell'acqua, è inquietante.
Continuo a camminare nel labirinto.
Penso di essermi perso, anche se non è grandissimo.
Poi lo intravedo di nuovo.
Inizio a correre per cercare di raggiungerlo, ma anche lui inizia a camminare più velocemente.
Svolto a destra, strada errata.
Svolto a sinistra, strada sbagliata.
Il suono dei passi di quell'uomo si propaga da tutte le parti.
Pietro:"Cosa vuoi da me?"
Lui non risponde.
Pietro:"Chi sei?"
Neanche questa volta risponde.
Indietreggio lentamente, cercando di ascoltare il suo movimento.
All'improvviso, sbatto contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Mi cinge i fianchi, ma io mi scosto subito e mi allontano.
Continuiamo ad osservarci, finché a un certo punto tende la sua mano verso di me.
Tuttavia, le varie risate degli invitati, che stanno uscendo fuori per deliziarsi della splendida nottata, mi distolgono dal mio obiettivo, e come se fosse un fantasma, il ragazzo mascherato è di nuovo scomparso.
Esco di corsa dal labirinto, chiedendomi il perché sia scappato.
L'uomo sta entrando di nuovo nella villa.
Nel frattempo, la maggior parte degli invitati si è spostata fuori, ammirando la maestuosità della magione.
A causa dell'invitato mascherato, sto perdendo tutta la festa.
Adesso basta.
Non mi interessa chi sia, so solo che sono venuto qua per divertirmi, non per giocare a nascondino.
Rientro nella villa.
Primo obiettivo: trovare il tavolo del salato.
E devo dire che questo obiettivo è stato portato a termine perfettamente, come tutte le patatine lì presenti.
Continuo a vedere quell'uomo osservarmi da lontano, ma decido di non pensarlo.
Mi intimorisce e non poco.
Continuo a festeggiare, ballando con i miei amici, anche se non sono bravo.
Potrei definirmi negato.
Ad un tratto, la musica si spegne.
Sabrina:"Adesso seguiranno i balli ragazze contro ragazzi.
Per favore create due linee separate e che vinca il migliore."
Odio questo tipo di competizioni in cui non faccio altro che perdere.
Tuttavia, adesso so che l'invitato misterioso è davvero un uomo, forse un ragazzo, essendosi spostato sulla linea dei maschi.
C'è qualcosa nel suo modo di camminare che mi è simile.
Dopo la vittoria, aggiungerei incredibile delle ragazze, il ragazzo col mantello mi fa cenno di seguirlo.
Sale le scale velocemente e così faccio anche io.
Tra le varie stanze lo perdo di nuovo di vista.
Se vuole giocare, che giocasse con qualcun'altro.
Cerco di andarmene, quando finalmente si mostra davanti a me.
È sul terrazzino, appoggiato alla ringhiera.
Adesso non puoi più sfuggirmi.
Corro verso di lui e riesco a bloccarlo.
Pietro:"Fine dei giochi, A."

(Riferimenti a Pretty Little Liars puramente casuali)

Pietro:"Chi sei? Perché mi stai seguendo?"
Lui si gira, ma non apre bocca.
Pietro:"Vuoi rispondermi? Chi sei?"

UOMO MASCHERATO'S POV
Chi sono?
Sono un ragazzo che è impazzito probabilmente e ha perso le speranze, dovendosi inventare questa stupida copertura per dirti ciò che provo.
Avrei tante cose da dirti Pietro, ma non riesco.
Vorrei provare a parlarti, ma riconosceresti subito la mia voce.
Eppure ora siamo soli, io qui, tu qua, su un terrazzino.
Pietro:"Allora mi rispondi? O hai perso la lingua?"
Se rispondessi, capirebbe subito che sono io.
Devo inventarmi qualcosa.
Pietro:"Vuoi che chiami la polizia?"
Adesso sta esagerando.
Pietro:"Lore? Lorenzo sei tu?"
Dice con un tono malinconico.
Mi pietrifico alla sua domanda.
Come ha fatto a capire che sono io.
Sicuro di me, rispondo con un no, muovendo la testa a sinistra e a destra.
Pietro:"Chi sei allora? Perché mi hai spaventato così? Cosa vuoi ottenere, allontanandomi da tutti?"
Io continuo a rimanere in silenzio.
Volevo solo trovare un posto sicuro per parlarti in privato.
Pietro:"Okay. Io me ne vado."
Lo fermo subito, ponendomi davanti a lui.
Non puoi andartene.
Pietro:"Bene. Che vuoi da me?"

Lorenzo Ostuni.
Tu sei venuto qui per parlare con un certo Pietro Ghezzi.
A causa di aver paura di rovinare tutto, hai indossato una stupida maschera per non farti riconoscere.
Adesso sei qui per fare un'unica cosa.
Far capire al sottoscritto i tuoi sentimenti.

Mi avvicino a lui pericolosamente.
Con la mano copro i suoi occhi  e per un attimo levo la maschera.
Pietro:"Aspetta, che stai fac.."
Infine, lo bacio.
Questo è il nostro primo bacio.
È strano, ma bello.
Mai mi sarei immaginato di poter fare una cosa del genere.
Lui non oppone resistenza.
È come se in fondo sapesse che sono io.

Non sono uno sconosciuto, Pietro.

Le sue labbra sono morbide e hanno un sapore leggero, puro.
Non saprei esprimerlo in altro modo.
I nostri respiri combaciano perfettamente e i rintocchi dei nostri cuori si fanno sempre più assordanti.
Questa unione sembra durare molto, ma in realtà sono attimi.
All'improvviso, lui smette di baciarmi.
Subito mi copro il volto con la maschera.
Lo vedo perplesso.
Ora è il momento di dirgli tutto.
Lorenzo:"I.."
Sabrina:"Ragazzi, che state facendo qui fuori? La festa non è finita.
Rientrate dentro."
Pietro:"Sì, a-adesso arr-arrivo."
Lui rientra nella villa.
Si gira indietro e mi guarda, dopodiché scende le scale e raggiunge tutti gli altri invitati.
Io rimango per un attimo fuori al terrazzino, incredulo di averlo davvero fatto.
Ho trovato il coraggio di baciarlo, ma lui non sa che sono io.
Come sempre, è ancora il destino che ci ostacola.
Anche questa volta decido di mettere una pietra su questa storia e me ne vado dalla festa.
Prima di andare, rivolgo un ultimo sguardo a Pietro, ma non se ne accorge.
Non è ancora il momento.

PIETRO'S POV
Scendo le scale velocemente.
Sono confuso, perplesso.
È una strana sensazione quella che provo adesso.
Qualcuno mi ha appena baciato, ma non so chi sia.
Tuttavia, l'ho ricambiato.
Mi sentivo al sicuro, protetto, come se conoscessi quella persona da tanto tempo.
Vado dagli altri miei amici, ma non posso non accorgermi che lui mi sta continuando a guardare.
Ovviamente non sono riuscito a guardarlo negli occhi, ma so che è andato via dalla villa.
Sabrina si avvicina a me e mi prende in disparte.
Sabrina:"Piè, cosa è successo con quel tipo?"
Pietro:"Sabri, sono confuso. Mi ha baciato all'improvviso."
Sabrina:"Cosa? Davvero?"
Mi dice, incredula anche lei di ciò che è successo.
Pietro:"Non so neanche chi sia. Sei arrivata mentre stava per parlare."
Sabrina:"Ah, scusa."
Pietro:"Tranquilla, vorrei solo sapere chi sia."
Sabrina:"E come è stato il bacio? A giudicare dalle tue pupille dilatate, vedo che ha fatto colpo su di te."
Arrossisco alla sua affermazione.
Pietro:"È come se lo conoscessi da sempre. È stato..bello."
Sabrina:"Ma non ti piaceva Lorenzo?"
Mi chiede, gridando un po' troppo.
Le copro la bocca e la zittisco.
Per un attimo, rivedo la sua immagine.
Lui che cela il suo volto ai miei occhi con la sua mano così delicata e fredda, e poi mi bacia.
Pietro:"Non lo so. Scusa Sabri, ma vorrei non parlarne adesso."
Sabrina:"Hai ragione, pensiamo a divertirci."
Ritorniamo alla festa.
Io però sono ancora penserioso.
Non l'ho detto a Sabri, ma sospetto che l'uomo mascherato sia proprio Lorenzo.
Il modo di camminare, il colore dei capelli sono simili se non uguali a quelli del mio migliore amico.
Ciò significa che forse gli piaccio.
Ho bisogno di parlargli.
Non ora, non qui, ma presto.

LORENZO'S POV
Torno a casa.
Mi getto sul letto e tolgo via maschera e mantello.
Sono distrutto totalmente.
Scompiglio i capelli ordinati dalla lacca e cerco di chiudere occhio.
Sono deluso.
Da me stesso.
Sono stato così codardo da non riuscire a dirgli la verità.
Tuttavia, non mi arrenderò.
Con questi ultimi pensieri, crollo addormentato, mentre una lacrima scivola via dal mio volto pallido.

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