3 novembre 2017
LORENZO'S POV
Adesso i miei occhi ricadono su un maglione bianco di lana strettamente messo in risalto da un paio di jeans neri strappati all'altezza della rotula, e le scarpe che picchiano violentemente sul terreno e che la fanno sembrare molto più alta di quello che è veramente. Appena raggiunge il tavolino che ho occupato circa dieci minuti prima, si toglie delicatamente gli occhiali da sole poggiandoli accuratamente sulla superficie liscia e finalmente mi permette di osservare il suo sguardo glaciale diretto proprio a me. E le sue parole accompagnano armoniosamente i suoi occhi.
Serena:"Sii diretto e centra il punto. Spiegami il motivo di questo incontro improvviso Lorenzo."
E nel frattempo, la sua voce viene spezzata dal cameriere che gentilmente mi porge il caffè, che avevo precedentemente ordinato, e che adesso si occupa della mia compagna di tavolino.
Lorenzo:"Un drink al limone? È insolito, siamo in inverno quasi."
E giurerei di averla fatta esasperare dato che non ho risposto alla sua domanda. E conoscendola, so che odia quando qualcuno non le dà sicurezza e non si piega alla sua immagine diabolica.
Serena:"Ostuni, cosa stai combinando? Hai intenzione di farmi incazzare? Ti ricordo che io.."
Interrompo le sue minacce semplicemente ridendo. E rido perché non ha più effetto su di me. Rido perché ho capito il suo gioco che sembrava senza alcuna via d'uscita. Rido perché adesso è lei che deve preoccuparsi del mio contrattacco.
Serena:"Perché cazzo stai ridendo? Invece di umiliarti davanti a tutti, perché non mi spieghi cosa ti frulla per la testa?"
La sua domanda mi apre a più opzioni. Molte cose mi frullano in testa e altre escono e entrano alla stessa velocità di una Ferrari in una gara di Formula 1. E se dovessi pensare a una sola opzione, non sarei sicuro di riuscire a soddisfare pienamente la sua curiosità forzata.
Lorenzo:"Mi passano molte cose per la testa, dovresti riformulare la domanda."
Serena è una giovane donna in affari, però se la si colpisce con dei pallonetti, perde già in partenza la partita. La mia strategia si basa solamente sulla pazienza, che lei non dimostra affatto, e ovviamente un pizzico di fortuna. La realtà è che sto tremando come una foglia e vorrei solamente porre fine alla conversazione il più in fretta possibile.
Serena:"E va bene, Lorenzo, riformulo la mia domanda. Mm, perché mi hai chiesto di incontrarci?"
Già adesso la ragazza sta perdendo il controllo, e credo che tra poco avrà un crollo emotivo e/o nervoso. Soprattutto non appena rigirerò la frittata, e la correggerò per la seconda volta.
Lorenzo:"Perché dovevo dirti una cosa."
E lei si aspetta che io parli, quando in realtà le mie labbra si sono già serrate e aspettano che le corde vocali della malefica si danneggino della sua idiozia e controbattino.
Serena:"E quindi, cosa devi dirmi? Sto perdendo la pazienza."
E per la seconda volta in una giornata il cameriere mi interrompe e porge la bevanda alla sua nuova proprietaria, la quale nel frattempo invece di ringraziare le doti del cameriere, preferisce fissarmi in cagnesco e quasi se potesse, mi strangolerebbe e trafiggerebbe le mie carni.
Lorenzo:"Sai, ero alla festa di Halloween, e be', ho incontrato Pietro. E sai, abbiamo discusso e casualmente ha scoperto del patto. Mi segui?"
Il mio tono pacato e beffardo si scontra con il viso attorcigliato e quasi paonazzo della ragazza di fronte a me, la quale ormai ha perso il lume della ragione. E l'ho capito solamente osservando il suo solito tic all'occhio sinistro che mi rivolge quando è nervosa. E adesso lo sbatte più violentemente e velocemente, mostrandomi l'assoluta perdita di quel poco senno che aveva dimostrato contrattando diverso tempo fa.
Serena:"Ti avevo esplicitamente avvisato sulle conseguenze e tu non hai rispettato gli ordini. Lo sai questo cosa significa?"
E il suo bicchiere contenente il liquido giallo sembra parlare per lei, dato che quasi trema a causa sua. E sembrerebbe quasi capace di spezzarlo se non fosse che siamo in un bar e non possiamo permetterci che occhi estranei ascoltino questa conversazione.
Lorenzo:"Io lo so, tu lo sai?"
La ragazza sorseggia tranquillamente la bibita, probabilmente mascherando il suo nervosismo e la sua ira repressa perché non si aspettava che io aprissi bocca e spifferassi tutto proprio a Pietro.
Serena:"A che gioco stai giocando Lorenzo? Devo davvero chiamare Alessandro? E tu sai che in qualche secondo riuscirebbe a manipolarlo."
Quando sembra che la situazione si sia di nuovo rovesciata a suo favore, e che io abbia perso speranze in questo incontro per lei quasi vittorioso, caccio fuori la vera bomba.
Lorenzo:"È inutile chiamarlo. Adesso Pietro è con Alessandro, e non prenderà il telefono per un po'. Non puoi avvisarlo cara mia, non puoi fare più niente."
E solo adesso, in questo momento, Serena capisce di essere fottuta e che non ha speranze di uscire dal mio nuovo gioco. E ha anche capito che non ho ancora terminato il mio discorso, perché sicuramente non ho deciso di incontrarla solo per dirle il mio 'peccato'.
Serena:"Posso ancora mandare quelle foto in rete. Niente mi vieta dal farlo adesso."
Lorenzo:"Non lo farai."
Subito la interrompo prima che lei continui a perdere tempo. Adesso più che mai lei ha bisogno della mia figura, lei ha bisogno essenzialmente della mia fama. E non la lascerà andare così facilmente. Certo, avrei dovuto capirlo subito, ma in quella situazione non riuscivo a focalizzare niente e mi sentivo quasi del tutto perso dato che avevo comodamente lasciato Pietro all'ospedale nelle braccia di Alessandro.
Lorenzo:"Tu hai bisogno di me. Hai bisogno della mia popolarità. Se inviassi quelle foto al mondo, tutti saprebbero della mia 'relazione' con Pietro e tutta la fama che hai guadagnato scomparirebbe immediatamente. Allora, che cosa hai intenzione di fare?"
La ragazza sa di aver scelto la strada senza via d'uscita. La ragazza sa di essere stata messa alle strette e che ogni sua reazione non servirà a nulla. E per la terza e ultima volta oggi, il cameriere ci porta il conto da pagare, e io subito gli lascio una banconota e la mancia. Di solito non la lascerei, ma la sua presenza è stata quasi fondamentale per creare quell'atmosfera di ansia e inquietudine che solo il silenzio spezzato da una voce rauca e sensibile può manifestare. E non appena il cameriere ci saluta e ci lascia da soli, Serena finalmente spiaccica qualche parola.
Serena:"Dannazione. Questo non doveva succedere, insomma, lui aveva detto che non sarebbe successo e invece. E adesso sono bloccata, e io..."
E sai di averla messa nel sacco appena inizia a blaterare parole insensate. Ma un particolare del suo timido discorso mi ha incuriosito.
Lorenzo:"Chi è questo lui? Alessandro?"
Medusa mi pietrifica con lo sguardo quando in realtà vorrebbe pietrificarsi da sola per aver parlato troppo. E io non sono mai stato più curioso di sapere chi c'entra con noi in tutto questo.
Serena:"Credi che io lo tradisca? Sono in difficoltà in questo momento, ma non sono sciocca da rivelarti ogni cosa. In quanto alla tua proposta, accetto. Se questo significa ricevere la fama che ho sempre desiderato, allora non ti ricatterò più, ma tu in cambio non puoi far trapelare alcuna informazione su Pietro. Io, per quanto mi riguarda, rimango la tua ragazza, o così tutti credono. Entrambi avremo quello che vogliamo, tu Pietro, io la fama."
Le porgo la mano, più per beffa che per altro, e lei titubante la stringe, dopodiché non volendo essere umiliata ancora, decide di andarsene. E quando i suoi capelli scompaiono alla mia vista, posso tirare un sospiro di sollievo e sapere che finalmente sono libero dal giogo. Ciò che adesso mi preoccupa di più è questo lui di cui parlava Serena e che probabilmente ha gestito il loro losco piano. Serena era il braccio destro, Alessandro il braccio sinistro. E chi è la mente dell'operazione?
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A Pietrenzo story
FanficÈ semplicemente la storia di due ragazzi, due grandi amici, ma che all'inizio erano solo sconosciuti, non riuscendo a capire davvero cosa provassero l'uno per l'altro. Copertina by faivseconds