Cap. 7 Target

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-Gregory, finalmente! Cristo, perché non rispondevi al telefono?!- brontolò, lasciandosi sfuggire al contempo un sospiro di sollievo. Erano le nove di sera e non aveva fatto altro che cercare tracce di sua sorella per tutto il giorno.

-Perché Fran è appena piombata in casa mia! Come me lo spieghi, Mandy?! Che sta succedendo?- le chiese di rimando lui, palesemente confuso e alterato. Dentro di sé, la ragazza ringraziò il cielo. Aveva sperato con tutte le sue forze che Frances decidesse di rifugiarsi a casa del loro fratellone: almeno lì sarebbe stata al sicuro. -Amanda? Sei ancora lì?

Si riscosse. –Sì, scusami! Credo... credo che dovresti parlarne con lei. Però... se ti chiede di poter restare, per favore, acconsenti.- disse, mordendosi il labbro inferiore.

-Perché dovrebbe voler restare qui?- la voce di Greg era sempre più confusa, come se gli stessero spiegando il processo di fissione di un atomo in turco.

Si bloccò in mezzo alla stanza, fissando fuori dalla finestra senza vedere realmente l'edificio di fronte. –Per via di quello che è successo a Drew.- confessò infine.

Ci fu qualche minuto di silenzio, poi lui disse:-Ho capito. Le parlerò io. Non ti devi preoccupare: starà bene qui con noi.

-Grazie.- sorrise la mora, concedendosi un breve sorriso.

-Proverò a capire cosa le passa per la testa, però tu devi promettermi una cosa.- ingiunse. Poteva immaginarselo mentre puntava il dito per aria, nella sua direzione.

-Certo, quello che vuoi.- rispose, in attesa.

-Riporta Andrew a casa e... e aiutalo come puoi. Se lui per primo mostra di star bene, Frances si tranquillizzerà.- disse a voce bassa. Probabilmente Fran era nelle vicinanze e non voleva scatenarle qualche altra crisi emotiva. Al di là di quello, Gregory era incredibile: aveva capito in fretta che quell'improvvisa apparizione alla sua porta aveva a che fare con la trasformazione del fidanzato di sua sorella. Era sempre stato molto intuitivo, specialmente quando si trattava delle sue due sorelline.

-Lo prometto. Farò il possibile, ma non so se me lo permetteranno.- ammise, ricordandosi di come Dearan MacGregor aveva ordinato di isolare il nuovo membro del branco dalla civiltà. E da lei e Frances, soprattutto.

-Devi riuscirci! A costo di rapirlo!- ordinò, deciso.

Sbarrò gli occhi. –Ma sei pazzo?! Mica posso battermi con un branco di licantropi!- esclamò. Lo sentì brontolare un po', scusandosi per aver dato aria alla bocca inutilmente. –Te l'ho detto: farò tutto il possibile per farlo tornare a casa. Nei limiti del possibile.- lo rassicurò ancora una volta.

-Bene. Ora è meglio che vada a controllare Frances: non sento nessun rumore provenire dal salotto.- le disse.

-Non lasciarla sola! Tienila impegnata!- si premurò di ricordargli.

-Lo farò. A presto Mandy.

Chiuse la comunicazione e restò a guardare lo schermo del suo telefono, pensierosa. Frances si era rifugiata da Gregory e, su quel fronte, non c'era da preoccuparsi. Le serviva tempo e a Norfolk, Virginia, l'avrebbe sicuramente trovato.

Pensando alla casa del fratello, Amanda ebbe un improvviso pensiero. Come diavolo ci era andata Frances? Aveva per caso preso la sua macchina? Recuperò velocemente le chiavi del suo appartamento e salì i gradini due alla volta. Aprì la porta il più rapidamente possibile e, una volta dentro, controllò nel piccolo contenitore ricavato da vecchi rullini.

-Sì... ha preso la sua auto...- constatò. Restò immobile per un po', lasciando vagare i pensieri. Se Frances era arrivata da Greg significava che non aveva avuto incidenti lungo la strada e che il viaggio, nonostante lo stato mentale in cui sicuramente versava, era andato bene.

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