Cap. 21 Bloodthirst

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-Quello è Andrew..?- la voce di Frances uscì strozzata.

Lanciò uno sguardo terrorizzato alla sorella e deglutì con forza, cercando di darsi una calmata. "Non sta succedendo davvero. Non sta succedendo davvero." prese a ripetere nella propria testa.

Amanda, alle sue spalle, si voltò verso Evan e sussurrò:-Cosa dobbiamo fare?

Lo scozzese le dedicò una rapida occhiata, per poi tornare a concentrarsi sul licantropo davanti a sé. -Non fate nessun movimento azzardato: sembra confuso.- disse.

In effetti, una volta abbattuta la porta, il grosso lupo si era bloccato, fiutando con insistenza l'aria e passando lo sguardo da uno all'altro dei presenti. Sapeva che doveva uscire da quell'angusta prigione di mattoni per andare a caccia, ma c'era uno strano sentore nell'aria che lo confondeva. Era un odore che evocava immagini calde e rassicuranti, come il contatto di una pelliccia amica o la sensazione del sole sulla pelle. E quelle sensazioni lo stavano distogliendo dal suo vero obiettivo: uccidere.

Ma non poteva farsi distrarre. Doveva andare.

Scosse con forza la testa, passandosi la zampa destra sul muso diverse volte, infastidito. Se solo avesse indovinato la provenienza di quell'odore avrebbe potuto bloccarlo... oppure fuggirlo. Ma c'erano troppe tracce olfattive che lo aggredivano e diverse appartenevano a licantropi come lui. Arricciò il labbro superiore, lanciando un ringhio d'avvertimento. Avrebbe attaccato anche un altro lupo, se necessario.

Evan sembrò indovinare quei pensieri perché si chinò in avanti, le mani contratte e pronte a scattare. Alastair e David, appena dietro di lui, s'irrigidirono di conseguenza.

Nessuno di loro voleva attaccare per primo anzi, il loro obiettivo era impedire che Andrew si facesse male. O ne facesse ad altri. Ma avere a che fare con dei licantropi appena nati era sempre pericoloso e, se qualcosa poteva andare storto, l'avrebbe sicuramente fatto.

"Dobbiamo portare via le ragazze." Alst s'intrufolò nella mente di Evan, distogliendolo dalle sue considerazioni.

"Lo so, ma siamo in una situazione di stallo." protestò, riducendo gli occhi a due fessure. "Potrei provare a comunicare con Andrew... ma non so fino a che punto sia stato sopraffatto." aggiunse dopo qualche istante.

"Tenta." approvò l'altro.

David, che aveva seguito la conversazione in disparte, strinse con forza la mascella, memore della prima trasformazione che aveva subito.

Sapeva bene cosa si provava ad essere intrappolati nel proprio corpo, prigionieri di una forza di volontà estranea e dei più bassi istinti primordiali. Sapeva anche come si sarebbe sentito Andrew, se avesse ferito qualcuno durante la sua prima notte di luna piena. Soprattutto se quel qualcuno erano persone a cui teneva. Perciò si sarebbe offerto di fare da scudo alle ragazze, nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno.

Stava per comunicarlo a Van, quando dalla soglia alle loro spalle giunse una serie di flash.

Si voltarono tutti di scatto, colti di sorpresa, e si trovarono davanti la giornalista del Times di poco prima. Quella li guardò ammutolita, la fotocamera tascabile ancora stretta tra le mani.

Il tempo sembrò fermarsi per alcuni istanti, durante i quali ognuno dei presenti fu attraversato da una miriade di pensieri ed intenzioni. Ma fu il licantropo a sciogliere ogni dubbio, lanciandosi con forza verso la nuova arrivata.

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