Cap. 9 Trovare la via

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    Restò a fissarlo per un tempo lunghissimo, mentre lui ispezionava la stanza coi cinque sensi. Era strano pensare che nel suo appartamento ci fosse un enorme lupo mutaforma, ma avrebbe dovuto farci l'abitudine d'ora in poi. Ogni qualvolta Andrew si avvicinava a qualcosa di fragile tratteneva il respiro, temendo che potesse romperlo. Ma scoprì ben presto che l'amico aveva una grazia di movimenti pari a quella di una prima ballerina, nonostante la taglia extralarge. 

Si tranquillizzò man mano che il tempo passava e, un'ora dopo la trasformazione, Amanda si ritrovò a giocare con lui, tirandogli le orecchie e ridacchiando delle sue smorfie. Improvvisamente, però, Drew la allontanò da sé e si nascose dietro il divano. Subito dopo sentì dei rumori viscidi e parecchio inquietanti, che le riportarono alla mente scene di caccia viste alla televisione. Tempo dieci minuti ed Andrew si mostrò, nuovamente in forma umana. –Avresti un asciugamano?- le chiese, imbarazzato.

-C-certo!- esclamò Mandy, correndo in bagno per recuperarne uno. Afferrò il primo della pila, senza curarsi minimante del colore o del taglio, e tornò in sala. –Ecco.- glielo allungò fissando la parete dritto davanti a sé.

-Grazie.- disse lui, affrettandosi a coprirsi. Se lo avvolse attorno ai fianchi e poi, dopo un attimo di silenzio, scoppiò a ridere. –Frances mi avrebbe sicuramente scattato una foto!- esclamò, divertito.

Incuriosita da quello scoppio d'ilarità, Amanda s'arrischiò a guardare. E scoprì di avergli dato un asciugamano rosa confetto. –Oddio, scusami!- tentò di rimanere seria, ma non ci riuscì per molto e poco dopo si unì a lui, ridendo di gusto.

L'altro scosse la testa, mentre il sorriso moriva lentamente sulle sue labbra. –Se Fran fosse stata qui...- mormorò, abbassando il capo.

Percependo il cambiamento di tono, Mandy gli si avvicinò e gli strinse l'avanbraccio con forza. Lui la guardò e tentò un sorriso stiracchiato. –Sto bene, tranquilla.- mentì.

"Be', almeno reagisce.", si disse lei. –Drew... posso chiederti una cosa?- domandò, cercando di cambiare argomento. Lo spunto gliel'aveva dato la sua precedente perlustrazione in forma di lupo.

-Certo, dimmi.- annuì.

Si grattò la punta del naso, indecisa. –Tu... che genere di licantropo sei? Sei uguale ad Evan e David?- chiese.

Al che, Andrew si fece pensieroso e ripercorse con la mente quello che gli aveva detto Alastair. –No, non credo, per me la questione è diversa. Comunque, se non ho capito male, dalla metà dell'Ottocento in poi, i nuovi licantropi appartengono tutti all'ultimo ceppo genetico.- rispose.

-Ultimo ceppo genetico?- ripetè lei, alzando un sopracciglio. "Meglio aprire le orecchie: devo capirci qualcosa.", pensò subito dopo.

Drew le si avvicinò e si sedette sul divano, facendole cenno d'imitarlo. –Sì. Alastair mi ha detto che esistono tre ceppi genetici, per quanto riguarda i licantropi naturali.- iniziò.

-E tu non sei un licantropo naturale?- chiese lei.

Il suo interlocutore la fermò, ridacchiando. –Un attimo, con calma! Faccio ancora fatica a capire tutte queste cose, dammi il tempo di riordinare le idee.

Amanda si sentì intimamente sollevata vedendo che, almeno momentaneamente, il ragazzo sembrava aver dimenticato i problemi amorosi per focalizzarsi su altro. Non meno problematico, certo, ma sicuramente meno doloroso a livello sentimentale.

-Allora, dicevamo...- la sua voce la strappò alle sue considerazioni. –Mi hai chiesto cosa sono i licantropi naturali. Annuì col capo, incrociando le gambe sotto di sé e facendosi attenta.

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