Cap. 17 Resisti, Blake!

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     La notizia lasciò tutti senza parole.

Emily li fissò col panico negli occhi, cercando di ottenere un po' d'aiuto. Sarebbe andata anche da sola se nessuno si fosse offerto, ma non voleva lasciare Blake da solo con suo padre, nel caso fosse stata uccisa.

Il primo a riprendersi fu Evan, che prese in mano le redini della situazione. –Di che ora è il messaggio?- domandò come prima cosa.

-Mezz'ora fa.- rispose la ragazza, ritrovando l'informazione nei dati di ricezione.

-Ti ha dato un luogo d'incontro?- volle sapere.

Lei scosse la testa. –N-no, non ancora...- la voce le tremò brevemente.

-Evan... non possiamo...- David gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla. Stava cercando di ricordargli che, se l'ultimatum scadeva alla mezzanotte di quel giorno, il loro gruppo di salvataggio sarebbe stato estremamente ridotto.

Van prese un rapido respiro e poi si passò una mano tra i capelli, cercando di fare il punto della situazione. La richiesta era arrivata proprio nel peggior momento possibile: avevano un giovane lupo inesperto da tenere sotto controllo, un licantropo reticente da integrare ed un omicidio il cui movente e artefice erano sconosciuti.

Decisamente qualcuno ce l'aveva con il branco e i suoi componenti.

-Andrew, tu rimarrai qui. Non posso rischiare che tu impazzisca.- decise dopo alcuni minuti di attenta riflessione. Il ragazzo non protestò, ben consapevole del fatto che sarebbe stato una palla al piede, sia perché faticava a controllarsi sia perché non era ancora completamente guarito.

-Eric... qual era il tuo ruolo nel branco di Aleksandr?- domandò poi, rivolgendosi al suo sottoposto.

A quella domanda l'europeo distolse lo sguardo, improvvisamente a disagio. –L'Omega...- mormorò con voce appena udibile. 

La scoperta lasciò tutti sorpresi, in particolar modo Drew. Sapere di avere qualcuno che aveva condiviso la sua stessa esperienza lo fece sentire un po' più leggero.

"Perfetto: ho due ex Omega nel mio branco..." pensò Evan. Aveva valutato male Eric, la prima volta che l'aveva incontrato. Di bene in meglio. –Sapevi recitare bene il tuo ruolo?- indagò.

Eric gli rivolse una rapida occhiata, prima di distogliere nuovamente lo sguardo. –Me la cavavo...- dovette ammettere. Rivelare di esser stato scelto come Omega era una cosa che lo metteva profondamente a disagio, soprattutto perché i suoi genitori non avevano mai ricoperto quel ruolo.

L'altro annuì, soddisfatto dalla risposta. –Bene. Tu verrai con noi.- dichiarò.

Il giovane spalancò la bocca, basito. -Cosa? Vuoi portare un Omega?!- sbottò Emily, incredula. Quello che volevano fare era già di per sé un atto suicida, non avevano bisogno di portarsi dietro un lupo in grado di attirare guai come se nulla fosse.

Un luccichio ferale attraversò gli occhi di Evan, prima che lui stesso si adombrasse in viso. –Capisco quanto sia importante, per te... ma non osare mai più ribattere ad una mia decisione.- la minacciò, serio.

Il tono con cui lo disse fu così perentorio che ad Emily non rimase altro che abbassare il capo e mormorare le sue scuse, contrita. Dave guardò l'amico con tanto d'occhi, ma non si azzardò a metter bocca. Poteva intuire il perché di quel comportamento e dovette ammettere che si sarebbe comportato nello stesso modo. Emily li aveva venduti e doveva capire che, nel caso avesse deciso di farlo un'altra volta, non ci sarebbe stata una seconda possibilità.

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