Da quando il capitano gli aveva detto che aveva bisogno di conferire con lui, Eric non aveva fatto altro che mordersi nervosamente il labbro inferiore e torturarsi la cravatta della divisa. Non sapeva cosa potesse volere Evan MacGregor da uno come lui e aveva paura di non poter essere all'altezza della richiesta.
Restò in quello stato di perenne agitazione fino alla fine della giornata lavorativa.
Stette seduto alla propria scrivania, quasi certo che sarebbe stato quello il momento della tanto temuta chiacchierata. Quando lo vide avvicinarsi, non poté trattenersi dal sobbalzare leggermente. "Non vuole mangiarti, stupido! Datti un contegno!" si rimproverò.
–Capitano.- gli fece un cenno col capo, mantenendo una postura abbastanza rigida.
-Rilassati, soldato.- Van capì subito il suo stato d'animo e cercò di metterlo a proprio agio.
Iniziava a seccarlo essere considerato da tutti un possibile Dearan MacGregor, ossia un pazzo con manie di controllo pronto a dare in escandescenza al minimo segno d'insubordinazione. Perché, ovviamente, era da parecchio che suo padre aveva assunto quel ruolo, nella sua testa.
Eric si affrettò ad abbassare lo sguardo. -Mi scusi...
Lo scozzese alzò gli occhi al cielo, cercando di non innervosirsi. "Non ho mai morso nessuno in forma umana. Lo giuro." pensò. –Prima hai detto di essere imparentato con Aleksandr... è tuo zio, dunque?- gli chiese.
A quella domanda, il ragazzo si accigliò. –Sì... è il fratello di mia madre.- confermò.
-Questo spiega il tuo cognome occidentale.- commentò l'altro.
-Be', sì, mio padre è gallese.- confermò. –Perché mi sta facendo tutte queste domande? Le interessa la mia storia familiare?
-Avrei bisogno di parlare con Aleksandr. Si tratta di una questione personale. Potresti farmi avere un incontro con lui?- domandò. Solitamente non si affidava agli altri per ottenere quello che voleva, ma in quel caso non aveva nessun altro modo per entrare in contatto con quel licantropo.
Il giovane lo fissò ancor più stupito. –Ehm... mi serve sapere il motivo... almeno quello.- mormorò, spaesato.
Che il suo Capitano fosse un ricettatore come suo zio? Non approvava quel genere di attività e l'aveva spesso detto ad alta voce, ma sapeva che non aveva il potere di cambiare lo stato delle cose.
Sperava solo di non esser caduto dalla padella nella brace.
-Un nuovo insediamento territoriale.- disse solamente Evan. Capiva la richiesta del suo sottoposto, ma non voleva nemmeno rivelargli tutti i retroscena.
-D'accordo. Vedrò che posso fare.- rispose Eric.
Evan gli fece un cenno col capo. –Grazie. Ci vediamo domani.- e detto questo uscì dall'ufficio, diretto verso il parcheggio privato del dipartimento.
-Amanda, sei sicura di quello che stai facendo?- lo sguardo preoccupato di Gabrielle non l'aveva lasciata un attimo, da quando erano uscite dal negozio.
L'amica le lanciò una rapida occhiata, poi continuò ad osservare la strada davanti a sé. –Sì... perché?- chiese.
-Perché ti hanno ferita in modo grave e non hai denunciato il fatto alla polizia.- le fece presente.
-Ho denunciato il fatto: Evan è un poliziotto.- puntualizzò la morettina.
Gabbie sorrise, sorniona. –Vedo che sei passata al tu.- commentò. Per poi tornare subito seria e aggiungere:-Non ti stai infilando in qualcosa più grande di te, vero?
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New York at Full Moon
Про оборотнейDa diversi anni il genere umano è entrato in contatto con il mondo soprannaturale e la convivenza, nonostante alcuni alti e bassi, sembra essere tranquilla. L'arrivo del branco MacGregor a New York ha creato un grande scompiglio tra gli altri gruppi...