Cap. 13 Un nuovo cambiamento

43 4 0
                                    



-Tuo figlio?- ripetè Evan, scandendo bene le parole. La situazione si stava complicando ed iniziava a temere di non sapere più quale fosse la verità.

Emily annuì mesta. Poi si frugò nella tasca posteriore dei jeans ed estrasse il portafogli. Visibilmente agitata, le mani che le tremavano, tirò fuori una piccola fotografia leggermente rovinata agli angoli. Esitò un attimo, poi la porse allo scozzese.

Lui la prese ed osservò il viso del bambino, i suoi occhi così simili a quelli della giovane. Il suo broncio rivolto al fotografo. -D'accordo. Questo è indubbiamente tuo figlio.- concesse, passando l'oggetto a David affinché potesse verificare lui stesso. –Perché non ce ne hai parlato?

-E cos'avreste fatto?- domandò, scettica.

-Avremo potuto elaborare un piano! Pensi che non avremmo potuto difendervi?- scattò Dave, guardandola con occhi accesi.

Emily lo fissò, poi scosse la testa. –Non metto a repentaglio la vita degli altri. Mi basta esser responsabile della mia e di quella di Blake.- rispose.

-Oh, quale prova di valor morale!- esclamò il moro, chiaramente con l'intento di essere ironico. –Sai perché lo stanno facendo?- Andrew s'inserì nella conversazione.

L'americana si morse il labbro inferiore. –Non esattamente. Non mi hanno messa al corrente dei dettagli.- ammise.

-Di' quello che sai, così puoi provare a rimediare.- le suggerì Amanda. 

Aveva seguito la conversazione nel più completo silenzio, almeno fino a quel momento. Non sapeva quale fosse il compito affidato ad Emily, ma sapere che l'avevano usata tenendo sotto scacco suo figlio era riprovevole. Doveva essersi sentita male ad ogni singola ora del giorno, terrorizzata al pensiero che potessero ferire il suo bambino. Forse era solo solidarietà femminile, ma lei era pronta a darle una chance. Non poteva parlare a nome degli altri, però.

-Be'... all'inizio mi hanno detto di infiltrarmi nel branco appena arrivato dalla Scozia. Volevano che fossi accettata come nuovo membro.- iniziò.

-E' per quello che hai avvicinato Graham, quindi.- ragionò David.

Emily annuì. –Sì... anche se non ho mentito sul motivo per cui volevo unirmi a voi.- rispose, evitando lo sguardo di tutti i presenti, in particolare quello dell'inglese.

-Quindi...?

Confermò nuovamente con un cenno del capo. –Sì, ma non alterarti, David. Ci siamo già passati.- lo bloccò prima di qualsiasi reazione violenta.

Con un grande sforzo, l'inglese tenne a bada il proprio umore e prese un respiro profondo. –Poi? Che altro dovevi fare?- chiese.

-Osservare, cercare di capire come Dearan avesse organizzato il branco.- proseguì lei.

-Il vostro Alfa vuole per caso espandersi?- cercò di capire Evan. C'era qualcosa che non gli tornava: se era stata mandata a tener d'occhio suo padre, perché aveva deciso di seguirlo dopo la sua espulsione dal branco?

-No... o meglio, non è quello il motivo principale per cui sono stata mandata tra di voi. Jared si è alleato con un licantropo, credo sia inglese o scozzese a giudicare dall'accento.- tentò di ricordare quanti più dettagli poteva. Non aveva mai visto in faccia il misterioso lupo, ne conosceva solamente l'aura.

-Attenta a quello che dici: mai confondere inglesi e scozzesi. Qualcuno potrebbe prendersela.- le fece notare Van, buttandola sul ridere. David non poté che concedersi un piccolo ghigno, divertito dalla battuta dell'amico.

New York at Full MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora