«Dimmi, anche lui si droga o fa uso di alcool?» chiesi a Gennaro sedendomi di fronte a lui.
Lui abbassó lo sguardo ed alzó le spalle. Se pure lo avesse saputo, sarebbe stato meglio se non me l'avesse detto, ero seriamente alterato e la mia reazione poteva essere non delle migliori.
«perchè stai cercando di convincermi che devo aiutarlo? Tutto questo non ha senso!»
«non ha senso cosa?»
«che dici che devo salvarlo, mi fai credere sia un bravo ragazzo, arrivo a sognarmelo anche la notte e poi...è uno dei soliti drogati che si perde giorno per giorno.»
«beh...prima cosa, non sai se è drogato o meno. Seconda cosa, io non ti ho fatto credere nulla, anzi, te l'ho detto in faccia che non voglio-»
«-influenzare il tuo giudizio e cose così...» continuai a suo posto, ormai la filastrocca la sapevo a memoria.
«e per terza cosa, seppure fosse drogato, perchè mai non dovresti aiutarlo piú? Vuoi solo coltivare sul terreno giá seminato? La tua reazione mi sembra piú che esagerata. Per ultima -ma non d'importanza- cosa, se te lo sei sognato non è di sicuro a causa mia.»
«non ho detto che è a causa tua, solo che non fai altro che confondermi le idee in testa. Capisci?»
«Fabrizio, le idee ce l'hai chiarissime. Il ragazzo è un fattorino delle pizze, a molte persone non è simpatico ed alcune sere viene in piazza per combattere, forse, ma non conosci ancora le cause. Ti chiedo solo di non fermarti a quello che i tuoi occhi vedono perchè molte volte ci sono veritá nascoste che solo il tempo puó svelare. Le idee, come ben vedi, ti sono chiarissime: quello che non ti è chiaro è semplicemente quello che non sai ancora.»
Ed ancora una volta aveva ragione. «sì, peró con questo discorso non mi stai aiutando. Le tue parole sicure di sè mi lasciano capire che sai qualcosa che io evidentemente non so, allora perchè non semplificarmi la vita e mettermene al corrente?»
Lui sospiró annuendo col capo. «perchè è così.»
Ero stufo di questo suo comportamento perció solvolai la cosa. «credi debba intervenire e fermarlo?»
«non sei la sua fata turchina, non hai una bacchetta magica e non puoi fermare cose piú grandi di te. Inoltre non devi sentirti obbligato a fare cose contro il tuo volere,
se e solo se vuoi aiutarlo, aiutalo. »Fissai di nuovo la folla dall'altra parte della strada e mi resi conto di quanto volessi seriamente toglierlo da quella merda, nonostante lo conoscessi da pochi giorni.
Forse Gennaro aveva ragione, la mia reazione era un po' esagerata ma mi ero attaccato tanto a quel ragazzo che se pure fosse caduto su una buccia di banana sarei rimasto dispiaciuto.
«una Peroni, grazie.»
***
Strofinai le mani vicino agli occhi e mi preparai per iniziare una nuova giornata. La sera prima me n'ero andato con dell'amaro in bocca, costretto a dover passare accanto ad Ermal che stava combattendo con uno che era il doppio di lui e accanto a quella folla che, ovviamente , incitavano un "antó!" che sicuramente non era Ermal.
Non nego che mancó poco a lanciarmi nella mischia e togliere Ermal da tutto quel casino, ma non lo feci perchè le parole di Gennaro mi risuonavano in testa ad ogni minimo pensiero fuori luogo. Non ero la sua fata turchina e non potevo fermare cose piú grandi anche di me.Risposi alla mamma che mi chiese scusa del non avermi chiamato nei giorni precedenti, era stata molto impegnata nonostante il pensiero di me era sempre stato fisso nella sua mente.
Andai da Gennaro, lo aiutai nel pulire la piazza -quella che aveva sporcato anche Ermal-, entrammo nel bar e Gennaro mi offrì la solita colazione.
STAI LEGGENDO
Il ragazzo delle pizze. || MetaMoro || (IN REVISIONE)
FanfictionD a l l a S t o r i a : Rise. «ti prego, diventa un poeta.» «e sai quale sarà il titolo della mia prima poesia?» «quale?» «L'Amore. E sai come sarà la poesia?» «come?» «tu.» ----------------------------------------------------------------- {Storia c...