Capitolo 14

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In questi ultimi giorni non sono proprio dell' umore di respirare, ma almeno cerco di distrarmi scrivendo.
Grazie mille per il sostegno.😘
Abby e Arold iniziano una sottile guerra tra di loro.
Buona lettura

Resto ferma per non so quanto tempo a guardare il soffitto prima di decidere di scendere.

Indosso una sciarpa leggera per coprire il marchio e sciolgo i capelli.
Speriamo bene.

Vado al piano di sotto, non trovando nessuno, a quanto pare prima il vampiro non mentiva.
Apro il frigo, ho una gran fame, ma l' unica cosa che vedo sono delle uova e un pò di rucola.
Dovrò accontentarmi.
Facco un' omelette accompagnandola con un insalata di pomodori, rucola e mais.

Bevo anche una birra e dopo aver finito tutto inizio a lavare i piatti, quando la porta si apre.

"Abby?"

"Ciao papà..."

Abbassa lo sguardo, a quanto pare si sente ancora in colpa per avermi tenuto nascosto il dettaglio del lasciapassare dei futuri capi.

"Sono andato a fare la spesa."

Solleva due busta piene, e le poso sul ripiano.

"Ecco io..."

"Ti ho perdonato, quindi ora va tutto bene."

O quasi, ma è meglio tenere nascosto il piccolo particolare che porto sul collo.

"Davvero?"

"Si. Dammi un abbraccio."

Non posso prendermela con lui e dopo tre giorni mi manca, è sempre il mio papozzo.

Mi stringe tra le sue braccia e gli accarezzo la schiena, grande e grosso com'è in questi casi appare solo un coccolone.

"Hai già mangiato?"

"Si."

"Oggi ha chiamato la scuola, come mai non ci sei andata?"

Abbasso lo sguardo, devo inventare una scusa credibile.

"Non mi sono sentita molto bene, sai cosa da donna."

"Ah, beh, eeeemm ok."

Rido, è stato abbastanza traumatizzante avere le mie cose senza una madre a dirmi che non stavo per morire dissanguata ma era tutto naturale, e di certo non si può pretendere che un padre capisca.

"Io esco."

"Non fare tardi."

"Va bene."

Indosso un paio di scarponcini lasciati di fronte alla porta e appena respiro l'aria fresca al calar del sole mi sento meglio.
Ho respiro per troppo tempo nello stesso spazio di un cadavere.

Mentre attraverso il villaggio vengo salutata un pò da tutti e una volta di fronte alla casa di Meg busso, non ricevendo risposta, fino a quando i suoi fratellini vengono ad aprirmi.

"Bibi!"

Vengo trascinata dentro e circondata dalle due piccole pesti.

"Ehy monelli sapete dov'è Meg?"

"Camea sua."

"Grazie."

Cerco di passare ma si appiccicano alle mie gambe guardandomi con quattro occhioni dolci. So già dove vogliono arrivare.

"Aaahh bene bene."

Mi abbasso alla loro altezza, non che sia più alta chissà quanto, e chiudo le mani in pugni.

Hybrid         "Le nostre azioni fanno di noi ciò che siamo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora