Capitolo 32

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Saaaaaaaaalllllveeeeeee scusate per la lunga attesa ma avevo bisogno di staccare per schiarirmi le idee.
ABBY HA PERSO IL CONTROLLO ED È SCAPPATA!
E adesso?
Buona lettura

Corro a più non posso, spaventata da me stessa.
Lo sguardo di Megan era terrorizzato da me, cosa sono diventata?

Rallento la mia corsa, non sentendo nessuno seguirmi. Sono arrivata fino al centro della foresta, ma non mi fermo.
Al mio passaggio le creature che vi abitano scappano, mentre le fate si nascondono e mi osservano.

Raggiungo un ruscello e prima di iniziare a bere resto immobile a fissare la mia immagine riflessa.
Sono un mostro.
Sbatto la zampa contro l' acqua e salto il ruscello riprendendo a correre seguendo l' istinto senza sapere dove mi porterà.

Sulla mia strada poi appare un lupo normale.
L' animale mi ringhia contro, ma basta mostrargli le fauci per farlo spostare.
Se ne sta a capo chino e passo senza problemi, ma dopo poco mi accorgo che mi sta seguendo.
Gli ringhio contro, ma non molla, continua a seguirmi.

Cosa vede di rassicurante in me?
Mi ha visto no? Sono enorme con gli occhi iniettati di sangue e le fauci che staccherebbero a morsi qualunque essere vivente.

Gli ringhio contro e arretra di qualche passo e quando fingo di attaccarlo scappa.
Sospiro e camminando inizio a sentire l' odore della salsedine.
Arrivo alla spiaggia e mi siedo osservando la tranquillità del mare.
Chiudo gli occhi e cerco di imitarlo, ma quando li riapro sono sempre nel mio stato attuale.
Non riesco a calmarmi e questo mi fa diventare più nervosa, a tal punto di congelare con una zampata l'area che mi circonda.

Scuoto la testa, non va bene, per niente, se resto così, finirò per perdere il mio lato umano e questo significherebbe diventare un dannato, un licantropo che dopo aver perso il controllo ha perso la sua umanità.
Talmente pericoloso che il suo destino sarebbe unicamente la morte.

"Trovata."

Sussulto, ero talmente immersa nei miei pensieri da non aver sentito arrivare Arold. Ora che siamo lontani da tutti posso essere me stessa.

"Mi hai fatto correre Casper."

Si avvicina a me, ma resto ferma a fissare l' orizzonte.

"Sai, sei davvero grande."

Lo guardo storto, non è proprio il momento adatto per fare dell' umor.
Inizia a misurare la mia altezza da seduta in confronto alla sua e leggermente irritata con una zampa lo atterro.
Ride di gusto, è davvero un masochista.

"Va bene, va bene, la smetto."

Lo fisso per un pò prima di levare la zampa e sdraiarmi poggiando il muso sulle zampe.

Si siede anche lui e mi accarezza la testa.

"Non riesci a tornare come prima?"

Scuoto la testa, se ne sarei stata capace lo avrei già fatto.

"Sai, quando ti ho vista perdere il controllo non sapevo cosa provare, sentivo che eri completamente guidata dalla rabbia ma anche dalla paura."

Non solo, ho avuto la sensazione di dover provare piacere nell' infliggere dolore e quando ho visto Megan sono scappata.

"Tu non sei un mostro Abby, sei mia e io non ho paura di te."

Il mio cuore fa un tuffo.
Mi copro gli occhi con la grande zampa, perché deve dire sempre cose così!?

"Quindi che me dici di tornare la nanetta di sempre!?"

Hybrid         "Le nostre azioni fanno di noi ciò che siamo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora