Capitolo 19.

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La casa.

- Mamma, basta, sto bene! -
Occhi accusatori e estremamente preoccupati, guardarono il piccolo Draco con estremo disaccordo.
- Stai bene!? Draco, devi smetterla di arrampicarti sugli alberi! - Narcissa scosse la testa e decisa, continuò a medicare la ferita sul ginocchio dell'infortunato.
- Starei meglio, se tu usassi la magia e mi guaristi subito! - Draco scalciò le mani dolci della madre e sbuffando incrociò le braccia.
Narcissa alla vista del comportamento del figlio, fece ricadere il panno umido dentro la bacinella d'acqua.
- Si dice guarissi, Draco. Kreacher! - tuonò ferma e decisa.
Nel giro di pochi secondi l'elfo si materializzò all'interno della camera.
- Mia padrona.. - un inchino solenne nascose gli occhi intimoriti del povero elfo.
- Cambia l'acqua e sbrigati. - ordinò, senza mai staccare gli occhi dal pargolo di cinque anni davanti a lei.
- Si padrona, Kreacher corre! - in uno schiocco di dita, l'elfo si dileguò.
Narcissa, si mise in ginocchio davanti al figlio e con tutta la premura di cui era munita cominciò ad accarezzarlo.
- Piccolo mio, la magia è una cosa magnifica, ma va usata nei momenti più necessari. -
- Se papà ti sentisse... - sbuffò Draco voltando gli occhi verso le mattonelle di marmo situate a terra.
Narcissa, girò la testa del bambino e lo costrinse a guardarla negli occhi.
- Papà adesso non c'è. - disse in modo serio. - Draco.. perché non mi hai subito chiamata quando sei caduto? - domandò, spostando alcune ciocche dal suo viso.
Il bambino non rispose, si limitò a fare spallucce.
- Amore, a mamma lo puoi dire.. - lo incitò, incalzandolo con un sorriso amorevole.
Draco la guardò, si mise in piedi sulla sedia, in modo tale da risultare più alto rispetto alla madre, la quale era ancora in ginocchio.
- Papà dice, che io non devo mai farmi vedere debole.. lui dice che io nella.. stalla sociale sono uno dei più alti e che quindi devo mantenere un comportamento.. de.. de.. decorso! - enunciò fiero con un grandissimo sorriso che finì per fargli diventare gli occhi due piccole fessure.
Narcissa, a sentirlo parlare in quel modo non poté fare a meno di ridere e senza esitazioni, si mise in piedi e con una velocità disarmante prese in braccio Draco.
- Draco, si dice decoroso! - continuò a ridacchiare con la fronte del bambino appoggiata alla sua. - E si dice, classe.. non stalla.. non sbagliarti mai a parlare davanti a tuo padre.. sopratutto certi termini, non li confondere, va bene? -  disse toccando il naso del bambino con fare divertito, il quale a quell'azione prese a ridere anche lui.
Narcissa lo guardò, gli diede un bacio in fronte e lo abbracciò, cominciando a fare lenti giri su sé stessa.
- Draco.. ogni volta che senti di dover piangere, corri da mamma. Promettimelo. - gli sussurrò all'orecchio accarezzando i suoi capelli morbidi.
- Va bene, mamma. - confermò lui, accoccolandosi quanto più poteva al corpo di Narcissa.
- Ti voglio bene, amore mio.
- Anch'io ti voglio bene....

Redemptio || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora