Capitolo 21.

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Perdonami.

- Selwyn? - Hermione porse quella domanda, con un accurato movimento della testa, come a volerne captare la natura o l'origine di quella parola.
Simile nome, non era sconosciuto nella sua mente brillante.
Per questo motivo le sembrò alquanto strano, non riuscire a ricollegarlo al suo volto.
Dave non lo conosceva, ma sicuramente, percepiva la totale vicinanza con quel cognome.

- Beh, - proruppe il mago esitante, - chiamatemi solo Dave, ormai sono anni che non vengo più chiamato con il mio nome intero.

Il medesimo pensiero di Hermione, balenò in testa anche a Draco.
Anche lui, sembrò rifletterci per qualche istante.
Ma alla fine, tutto ciò perse importanza, c'era altro in cui lui voleva riversare la sua curiosità.
Per esempio, gli interessava sapere il coinvolgimento della madre nella vita del vecchio.

- Chi se ne frega di come ti chiami. Voglio delle risposte, me le devi. - lo incitò Draco, guardandolo torvo.
Hermione, gli diede una leggera spinta con il gomito e solo dopo, gli rivolse uno sguardo minaccioso.

Il mago seduto vicino a loro, sembrò accorgersene.

- Signorina Granger, sono stato abituato a essere trattato in questo modo, per molti anni, ti assicuro che il tuo intervento non è necessario. - commentò, servendosi di un buffo e timido sorriso.

- Le assicuro che lo è, - rispose Hermione, - non ho intenzione di continuare a sopportare i suoi modi poco garbati. - commentò puntigliosa.

Draco fece schioccare la lingua sul suo palato e senza guardarla, fece:
- Adesso è lei a sopportare me, ridicolo.

- Con questo, cosa vorresti dire? - domandò irritata Hermione, emettendo una voce più acuta del solito.

- Sono io che sopporto te Granger, fine della storia. - enunciò la serpe sornione.

- Per la barba di Merlino! - esclamò Dave. - Giovanotti, calmatevi! - ridacchiò divertito.
- Davvero, non capisco come due persone diverse come voi stiano insieme. - ragionò, massaggiandosi il mento.

- Insieme!? - sussultarono ambedue, in contemporanea.

Hermione, quando capì di aver detto la medesima cosa di Draco, quasi si riprese e esitante prese a parlare, in direzione di Dave.
- Cosa..intende?

- Oh, signorina Granger.. la vostra.. non è forse una fuga d'amore? - chiese un po' incerto.

I due si guardarono per qualche secondo, il rossore sulle guance di Hermione era già evidente e difficile da controllare.
- No! - esclamò lei, accigliata, - c-come le è venuto in mente!?

Dave impallidì.
- Beh.. insomma, - commentò deluso, - peccato.

- Peccato? - ripeté Draco, il quale, aveva dato l'opportunità ad Hermione di spiegare il suo fraintendimento.

- Ah, non importa. - rispose Dave, lasciando scorrere una mano a mezz'aria per scacciare via i suoi pensieri.

Il suo volto scontento, non venne ignorato dagli occhi attenti della strega.
Per qualche strano motivo, Dave sembrava quasi sul punto di piangere.
- Va... tutto bene? - chiese preoccupata, adagiando la sua mano, sul braccio teso di lui.
Non era sicura, se simile gesto sarebbe stato apprezzato o anche solo tollerato da una persona del genere, abituata a suo dire alla solitudine.
Si ricredette però, quando lo vide sfoggiare, in sua direzione, uno sguardo intenerito.
Le sorrise e come per volersi assicurare di non aver perso il totale possesso delle sue emozioni, si stropicciò gli occhi velocemente.

- È solo che... - cercò di spiegare, - sai.. prima.. ho visto... i vostri sguardi.. e..e.. - una lacrima solitaria, scappò dalla sua incerta padronanza nel controllarsi e lenta, sinuosa iniziò a danzare tra le rughe poco accennate del suo volto.

Redemptio || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora