Capitolo 22.

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La stanza.

Fu il Sole, ad accompagnare Draco nella sua difficile scesa verso la camera.
Fu lui ad accompagnarlo, in quanto ormai la Luna, ansiosa di mostrarsi, cominciò la sua lunga salita verso il cielo.
Terribile la Luna, aveva costretto quella stella, ad assopirsi.

Ma non è anche strano?

La Luna si serve di tante stelle in modo tale da cercare di illuminare, con la sua luce fioca, la notte.

Ma perché non voler introdurre nella sua vita, un'altra stella così bella?

Forse tra loro vi era dell'astio, un terribile sentimento che li condannava ad abbandonarsi, ogni giorno.

Draco questo naturalmente, non lo sapeva.
Di certo però, odiava fare i conti con quelle tenui sfumature di blu, le quali ogni sera si stagliavano sul cielo dipinte con maestria da forse, un probabile artista.
La sua vita, come avevamo già rassodato fin dall'inizio della nostra storia, l'aveva sempre vista di uno di quei colori appartenenti alla notte, ovvero il nero.

Per quanto avesse familiarità, con quel colore, non riusciva ancora ad apprezzarlo.

Come poteva farlo?

La notte, è giusta per i sognatori, per i dormienti, per le persone vive, desiderose sempre di svegliarsi e di intraprendere una nuova giornata, ricca di luce, di speranza.

Forse da bambino, Draco poteva permettersi simile lusso, quando aveva ancora la tenacia e la serenità di poter vivere, in un mondo solo suo.

Ma a questo punto della storia, sento di dirvi che la notte, non apparteneva più a Draco, da molto tempo.
La notte, lo vincolava a non dormire, a continuare ad essere vigile, a difendersi quanto più poteva.
Ormai Draco, non aveva più dubbi su chi erano i suoi primi nemici, i quali doveva necessariamente combattere.

Erano i suoi pensieri.

Essi, rappresentavano l'esatta rimostranza, di cosa si celasse dentro di sé e ancora quel colore nero, l'aveva assuefatto.
L'aveva portato a domandarsi, cosa lo spingesse a continuare quell'assurda lotta chiamata vita.
E se era arrivato addirittura, a ritenere i suoi pensieri dei nemici, voleva dire che ormai Draco stava sprofondando.

È con queste prime parole pensate, che Draco si ritrovò a far scendere una lacrima dai suoi occhi.
Prese a scendere lenta, come il Sole.
Forse troppo pavida da riuscire a superare gli occhi del biondo, si ritrovò ferma, accovacciata tra le pieghe del volto di Draco.
Avrebbe voluto, bloccarla, annientarla fin dal primo momento, ma non poteva.
Le sue mani, erano costrette a sorreggere il lieve peso della Granger.

Ma non pensate a Draco come un debole, non dovete farlo.

Aveva appena scoperto, una parte importante della vita di sua madre, fino a quel momento per lui sconosciuta.
Il pensiero di non esser riuscito a conoscerla, come la conosceva Dave, prese inevitabilmente a logorarlo.
Inoltre, in quei pochi giorni passati con Hermione, la serpe aveva scoperto sconcertanti e scomode verità riguardanti la sua vita.
Per questo motivo, trovava sempre più problematico, capire qual'era il suo posto nel mondo.

Un altro pensiero, prese ad annidarsi nella sua mente:

Redimersi.

Perché doverlo farlo?

La sua arroganza, accompagnata dalla fiducia, lo sollecitava a non demordere, ma purtroppo, poco a poco, giorno dopo giorno, essa si stava per appianare e l'idea che mai niente sarebbe potuto cambiare lo stava consumando.

Redemptio || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora