Capitolo 5.

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Lo scontro.

Draco si chiuse la porta alle spalle, due corpi facevano parte di quell'ambiente, uno tra questi era quello di Hermione Granger, erano soli e sicuramente quello fu il primo contatto reale che i due ebbero dopo il clamoroso schiaffo del terzo anno.

La prima sensazione che avvertì fu quella di disagio, o per meglio dire, malessere.
Vani erano i tentativi di non far trapelare quelle emozioni sul suo viso.
La seconda sensazione che provò fu quella di estasi quando sentì il profumo della Grifona espandersi per tutta la stanza.

Era da mesi che Malfoy non aveva nessun contatto di qualsiasi tipo con una donna e quell'odore risvegliava i suoi ricordi, di quando era davvero solo un ragazzo all'oscuro di tutto, che si divertiva spensieratamente con chiunque.

Rimase per qualche secondo perplesso quando si rese conto che aveva riportato a galla vecchi ricordi piccanti a causa della presenza della Granger, la quale, la vide, intanto scrutare l'ambiente in cui si trovava.

Hermione camminava a piccoli passi, lentamente, gustando la vista della piccola stanza che ormai faceva da casa dell'odiato furetto: i colori erano caldi, avvolgenti, il letto era umile ed era posizionato vicino alla piccola finestra, incapace di illuminare completamente la camera per via delle tende che bloccavano quei raggi solari, che ormai erano in procinto di spuntare.

Quella constatazione la rese felice, la pioggia era finita e in qualsiasi momento se ne sarebbe potuta andare.

Continuò a guardare la stanza, rendendosi conto di quanto fosse pulita e spoglia: le ante dell'armadio erano di vetro e da lì Hermione poté vedere, il suo essere per nulla utilizzato, era di colore marrone posizionato alla destra dell'entrata, nella parte opposta del letto, situati infondo alla stanza, vi erano una poltrona e un comodino di legno al quale vi era appoggiata una piccola sveglia.
Un'altra porta situata vicino al letto, separava quel piccolo ambiente e per lei non fu difficile rendersi conto che dovette trattarsi del bagno, infine sul pavimento vi era un tappeto verde, collocato poco più distante dalla poltrona.

Una cosa incuriosì Hermione: sopra il suo giaciglio vi era una valigetta nera di pelle e quella valigetta era un'ulteriore conferma che quel ragazzo era Malfoy.

La riccia davvero non capiva com'era possibile, non lo aveva riconosciuto.

D'altronde non è che passava le giornate a guardare il volto di chi ogni anno la ricopriva di insulti, però in quelle occasioni, quando ce lo aveva davanti, gli guardava gli occhi, constatando che erano belli: azzurri, grigi, ogni tanto cambiavano colore in base alla luce, per quanto fosse difficile da ammettere, i suoi occhi erano bellissimi, erano profondi e le ricordavano l'oceano.

L'oceano affascinava Hermione, fin da piccola, ma quel suo bisogno di sapere sempre tutto, glielo faceva odiare, in quanto essendo profondo e infinito, era impossibile da studiare, da comprendere.

Si domandava molto spesso cosa nascondesse l'oceano, affermando in una delle sue teorie che forse era così vasto e misterioso poiché spinto dal desiderio di difendere se stesso e le creature che ci abitavano.
Quell'autodifesa era nata per paura  degli uomini, che forse avrebbero rovinato quella sua purezza.

Infondo però l'uomo non si spingeva mai così in profondità, poiché timoroso dell'ignoto.

I suoi occhi le trasmettevano la stessa intensità, per questo non capiva com'era possibile non averlo riconosciuto.

Si girò d'istinto e lo guardò, scrutando per l'ennesima volta l'oceano.

Non lo vide.

Redemptio || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora