Capitolo 24.

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La soluzione.

Nella placida quiete gli animi si infuocano, la bellezza eterea perde la sua credibilità e l'enorme, angusto ricordo, diventa nero.

Ancora il colore nero, torna a farci visita.

Prepotente e scuro come al suo solito.
Probabilmente la condanna di Draco, era questa.

Il dubbio gli sorse spontaneo: che qualcuno avesse creato una fattura nei suoi riguardi?

Che qualcuno, lo odiasse a tal punto da costringerlo a bramare la tranquillità e la delicata presenza della felicità?

Quest'ultima era da tempo che si presentava a Draco sotto forma apparente di una ragazza.

Una ragazza, la quale Draco odiava.
Una ragazza, la quale odiava Draco.

Magnifiche le parole.

Non trovate?

Cambiate la posizione ad una e automaticamente si crea un gioco di frasi continuo.

Che fosse stata lei stessa a condannarlo?

Di certo, mai Draco avrebbe pensato di riuscire a provare simpatia o anche solo affetto nei confronti di tale persona.

Mezzosangue.

Così aveva la briga di chiamarla, mille e più volte.

Adesso però, il liquido organico che risiedeva nel corpo di Hermione era l'ultimo dei suoi problemi.

Il suo essere saccente, lo disturbava.

Gli infastidivano i suoi atteggiamenti impulsivi, la quale da brava Grifondoro continuava ad adoperare.

Il criterio con cui delle volte usava la sua lingua in malo modo, per denigrare il sottoscritto, gli dava noia.

Ed odiava, quando lei leggeva.

Era una cosa che non sopportava.

Delle volte -durante la lettura- la vedeva alle prese con una ciocca ribelle dei suoi capelli, la quale le ostruiva la vista in modo ponderate: in gesti meccanici la riportava dietro all'orecchio quasi senza accorgersene.
Draco odiava vedere le sue dita incerte muoversi in quella malsana maniera, poiché sapeva che quel gesto sarebbe stato inutile e che a breve la ciocca sarebbe ritornata nella medesima posizione di poco prima.

Odiava quando i suoi occhi frementi andavano alla ricerca delle parole, in modo quasi maniacale.

Odiava soffermarsi sul suo viso e notare ogni suo cambiamento repentino facciale.

Quelle espressioni, delle volte assumevano sfumature buffe, ed è grottesco pensare quanto in realtà Draco ne fosse veramente affascinato.

Odio e amore, si dice siano due facce della stessa medaglia.

Sentimenti contrari, profondi e forse, in realtà molto simili.

Draco era bravo ad ingannare le persone, ma mai sarebbe riuscito ad ingannare sé stesso.

Sapeva che l'avversione per tutto ciò, era sfociata in vista della sua impotenza nel conservare i suoi sentimenti.

I suoi ricordi, a breve, sarebbero dovuti diventare neri e questo Draco non lo poteva assolutamente impedire.

Ma scordarsi di lei, sarebbe stato confortevole, in quanto per l'ennesima volta sarebbe riuscito a scappare.

Il suo animo per sua grande sorpresa era ancora vivo, e in qualche modo aspirava a proteggerlo.

Redemptio || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora