Capitolo 12.

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Il dolore.

Il risveglio di Hermione, quella mattina, fu accompagnato dal tenero cinguettio degli uccellini, i quali incuranti di svegliare chi dormiva pacatamente, continuavano indisturbati a cantare.

Riusciva a percepire in modo nitido i differenti suoni e versi da loro emessi, quelle melodie risultavano rilassanti e gioiose; nella sua mente, ancora in fase di dormiveglia, le apparvero le immagini di diversi volatili:

"Potrebbero essere dei picchi rossi..o rondini, ma a giudicare da questo suono squillante....potrebbe essere un'allodola!"

Hermione si rigirò nel letto, voltandosi in direzione della finestra, la quale veniva penetrata dai raggi solari.
Nonostante gli occhi fossero ancora chiusi, riuscì ad assaporare una bellissima sensazione di calore riscaldarle l'intero volto.

All'improvviso, quello stesso volto poco prima confortato dai raggi solari, si rabbuiò.
Hermione non percepì più quella bellissima sensazione accarezzarle la pelle, solo quando aprì gli occhi del tutto, capì che Draco aveva coperto la finestra utilizzando un mantello nero.

Non lo trovò strano, d'altronde, lui era abituato a questa vita: quella oscura, priva di luce.

Ma una sensazione di fastidio le invase l'intero corpo, con annessa anche la mente, si era sentita privata di una cosa che per anni le aveva abbellito la vita.
Per quanto la luna la affascinasse, niente era paragonabile a quella piccola all'apparenza, ma in realtà enorme, stella splendente.
Adorava ciò che ella emanava, la trovava assolutamente perfetta e vitale.

I suoi occhi ancora incrostati di sonno, si limitarono difficilmente a osservare la figura di Malfoy, intento a coprire la finestra quanto poteva. Successivamente lo vide sedersi sulla poltrona, accavallare le gambe e posizionare lo sguardo in un punto lontano della stanza; osservava il vuoto, con occhi vitrei e inespressivi.

Anche se nella quasi oscurità, per Hermione non fu difficile intravedere quelle occhiaie sul suo volto, ancora più marcate rispetto al giorno prima.

Si sentì una sciocca, un'insensibile, gli aveva preso il letto, ed inoltre non si erano accordati per fare dei turni.

Aveva notato anche un'altra cosa, Malfoy non si era accorto del suo risveglio, non l'aveva guardata minimamente.
Ciò la indusse a sospirare di sollievo, Hermione amava la sua privacy e constatando il poco interesse che la serpe aveva per lei, ne fu felice.

Si alzò dal letto e solo in quel momento vide il suo sguardo posarsi su di lei.

Adesso la guardava.

- B-buongiorno. - biascicò Hermione, ancora troppo assonnata per riuscire a dire qualcosa di più eloquente, intanto con le dita non faceva altro che stropicciarsi gli occhi, in modo tale da rendere il risveglio più rapido.

Lui non rispose, si limitò a guardarla con aria di sfida.

Hermione si trovò nella difficoltà totale di non riuscire a capire a cosa la serpe stesse pensando, le sue pupille grigie la stavano fissando e per quanto ci provasse, la verità di quelle parole mute era lontana da lei.
Si sentiva un'inetta, era sempre stata brava a capire le persone, tutte, tranne che lui.

- Che ore sono? - chiese, con l'intento di sviare la sua attenzione da lei, riportando una mano sul proprio fianco, mentre con l'altra si limitava a tastarsi una guancia.

Draco voltò lo sguardo con malavoglia, verso la piccola sveglia, rimanendo rigido e immobile nella stessa posizione e con un tono di voce quasi impercettibile disse:
- 7:37 -.

Redemptio || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora