Capitolo 15.

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La sofferenza.

Hermione e Draco nascosti dal mantello, si limitarono a seguire le due figure, notando la barriera che effettivamente c'era dissolversi in qualche secondo.

Hermione si girò verso Draco, dedicandogli un sorrisetto e un'espressione da :"te l'avevo detto", in tutta risposta il biondo rivoltò gli occhi verso l'alto, trovandola anche nel silenzio più totale del tutto fastidiosa.

Le due figure davanti a loro senza esitazioni, varcarono il metallo scuro, come se fosse fumo.
I due seguirono le stesse gesta e adesso davanti a loro si stagliava la dimora, perfetta come lo era sempre stata.

Una cosa notò Draco, la fontana situata generalmente oltre la siepe era sparita.
Le modifiche c'erano state e questo lo preoccupava non poco.

E se non fosse riuscito a trovare quel libro?

Dalla porta d'ingresso, spuntò Neville che con un sorriso accolse le persone davanti a lui, sebbene era evidente fosse non poco assonnato:
- Ragazzi, benvenuti nella mia umile dimora, a che devo questa vostra visita? -

A quelle parole Draco strinse i pugni, chiaramente infastidito dalla definizione che il Grifondoro aveva utilizzato rivolgendosi a quell'abitazione, la quale per Draco, essa era tutto, tranne che sua.

- Non qui Neville, possiamo entrare? - bofonchiò il moro.

Neville non rispose, si limitò ad aprire la porta dando la possibilità ai due ragazzi e - se pur inconsciamente - anche a Draco e Hermione, di entrare.

Draco osservò l'interno, constatando che esso non era cambiato granché, era riconoscibile, giusto i colori erano diversi:
Il grigio della pietra, era stato sostituito da un rosso sgargiante.

"Tipico."

L'atrio da sempre arredato con sfarzo era rimasto intatto, giusto lo splendido tappeto, aveva cambiato colore e la stanza abituata da sempre alla poca illuminazione, adesso era invasa dalla luce.

Prontamente le due figure continuarono a seguire Neville, che in un attimo si ritrovò ad abbassare la maniglia di bronzo di una pesante porta di legno, lasciando a tutti e quattro, la possibilità di godersi della vista dell'ampio salotto.

- Di cosa si tratta? - domandò Neville, facendo segno ai due ragazzi di sedersi.

- Hermione. - sussurrò Ronald, volgendo lo sguardo verso quel tenero ardore, il quale lentamente bruciava e divorava la legna, creando numerosi scoppiettii placidi all'interno dell'ambiente, illuminandolo inoltre quanto più poteva.

- Cos'è successo a Hermione?? - lo sgomento di Neville, era palese e impossibile da controllare, tanto che lo costrinse ad alzarsi dalla sedia e ad avvicinarsi alle loro figure erette, i quali consci della gravità della situazione avevano indugiato nel mettersi comodi.

- Granger.. dobbiamo andare ai piani alti.. se dovessero uscire, la barriera tornerà e noi non potremo smaterializzarci. - sussurrò Draco, porgendo quelle parole all'orecchio destro di Hermione, disponendo di un tono di voce pressoché inesistente, ma comunque capibile.

Hermione irrazionalmente rabbrividì nel sentire il respiro del biondo stagliarsi sul suo collo, riuscendo in un secondo momento, quasi impercettibilmente ad annuire a quella sua deduzione del tutto corretta.

Il tempo era poco e andava usato con parsimonia.

I suoi occhi però erano concentrati su altro: il volto di Ron, il quale, si mostrava ad essere estremamente stanco e prosciugato.
Ronald era distrutto e per un attimo le parve di vedere nei suoi occhi, i quali riflettevano le numerose fiamme di quel camino assai elaborato, la stessa disperazione di quando quell'orribile notte, la morte prese Fred. 

Redemptio || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora