Capitolo undici

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Sophia
(Proprio così ehehhe)

Scendo velocemente le scale di casa mia, saluto mio padre con un leggero bacio sulla guancia, ed esco fuori travandomi Jaeden e Wyatt.

<Hey Sophia> mi saluta Wyatt, ed alzo gli occhi al cielo.

Già ho una giornata di merda per colpa della Sink, non voglio subirmi la sua gioia mattutina.

<Qualcuno ha il ciclo, mi spiace per te Jae, niente sesso nei bagni> dice Wyatt, ed io lo fulmino con lo sguardo.

<Stai zitto Wyatt, che oggi la nostra Soph deve passare una giornata con la Sink> dice Jaeden, ridacchiando.

<Giuro che vi ammaz- Ciao Jack > saluto il ragazzo appena arrivato.

<Andiamo?> domanda lui, dopo averci salutato.

Ci avviamo a scuola, restando in silenzio.

Entro in classe, dopo aver salutato tutti.

Come è possibile che io sia più brava di una di quinto?

Dai, fisica non è poi così tanto difficile, la Sink sta messa davvero male.

Anche se, lo ammetto, sono una delle alunne più brave.

<la signorina Lillis può venire?> domanda la professoressa di fisica, entrando in classe nel bel mezzo della lezione.

La professoressa di Filosofia acconsente, ed io mi avvio con la Professoressa nei corridoi.

<Allora Lillis, la signorina Sink ti aspetta in biblioteca per la ripetizione> dice la professoressa, passandomi il libro che ha in mano.

<Professoressa, una domanda, ma come è possibile che uno di quinto abbia bisogno di una ripetizione da una di terzo?> domando, curiosa.

La professoressa mi guarda, sospirando.

<La signorina Sink, beh, ha bisogno di ripetere tutto...> sospira lei, ed io annuisco.

La professoressa mi fa un cenno di saluto, ed io entro nella biblioteca.

<Lillis> dice la Sink, appena mi vede.

<Sink> dico io, sedendomi affianco a lei.

<vediamo di fare in fretta, non voglio perdere tempo...> sospiro, aprendo il libro.

<Senti, puoi anche chiudere quel coso, io non voglio studiare e tanto meno con te.> dice lei, ed io la fumino con lo sguardo.

<Senti, carissima, neanche io voglio stare qui con te, ma dobbiamo, quindi fattene una ragione.> dico io.

<Non parlarmi in quel modo, chi ti credi di essere?> domanda lei, guardandomi male.

<Mi vuoi dire che cazzo ti ho fatto? Io non capisco perché tutto questo odio nei miei confronti.> dico io, esasperata.

Lei si zittisce, abbassando lo sguardo, ed io mi avvicino leggermente a lei.

<È solo che...> cerca di dire, ma inizia a singhiozzare e io non so cosa fare.

Non mi aspettavo questa reazione, cazzo.

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